Trento, 4/1/2022 - "Sono un morto che cammina. Questa volta non ce la farò”. Uno degli ultimi pensieri di Sara Pedri, la giovane ginecologa scomparsa, raccolti nelle 119 pagine della consulenza tecnica della psicologa Gabriella Marano, depositata in procura dal legale della mamma, avvocato Nicodemo Gentile, il 28 dicembre. A Trento si indaga per presunti maltrattamenti e abusi di mezzi di correzione subiti da Sara Pedri ed altri operatori del reparto di ginecologia dell'ospedale “Santa Chiara”. Secondo la consulente, lei “è stata vittima di Mobbing, nella sua variante del Quick Mobbing, ovvero di comportamenti vessatori frequenti e costanti, posti in essere con lo scopo (quand'anche inconsapevole) e l'effetto di violare la sua dignità di donna e lavoratrice, e di creare, intorno a lei, un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante ed offensivo, che ha minato, data l'eccezionalità e la violenza della portata, il suo equilibrio in poco più di 3 mesi, generando in lei un vero e proprio disturbo: Disturbo Post Traumatico da Stress, con sintomi ricorrenti riconducibili anche al criterio della Depersonalizzazione".
[PAGINA]