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Scomparso

Nicola Di Paolo

Sesso:M
Età:42 (al momento della scomparsa)
Statura:175
Occhi:castani
Capelli:castani
Abbigliamento:maglietta scura e jeans
Scomparso da:Larino (Campobasso)
Data della scomparsa:20/07/2007
Data pubblicazione:28/01/2008

La sera del 20 luglio 2007 Nicola Di Paolo si trovava a casa con la moglie nel centro di Larino (Campobasso). Intorno alle 22,45, dopo avere ricevuto una telefonata da una cabina telefonica accanto al Tribunale, l'uomo è uscito di casa. Da quel momento, nonostante i diversi appelli dei genitori, di lui non si è saputo più nulla. Dopo la sua sparizione è stata trovata nei campi una maglietta sporca di sangue, ma i controlli del RIS di Roma hanno escluso che la maglietta o il sangue appartenessero a Nicola Di Paolo o fossero collegati alla sua scomparsa. Per il padre è difficile che egli sia sparito volontariamente, anche perché al momento della scomparsa non aveva denaro con sé e aveva solo i pochi indumenti che indossava. Inoltre il suo ultimo stipendio non è mai stato prelevato. Durante le indagini la moglie di Nicola Di Paolo e un uomo sono stati iscritti sul registro degli indagati per sequestro di persona e omicidio. Secondo il Procuratore della Repubblica, Dr. Nicola Magrone, siccome oggi è così raro che si utilizzi una cabina telefonica per chiamare, è probabile che qualcuno possa avere notato chi ha telefonato intorno alle 22,45. Tanto più che la cabina telefonica si trova in uno slargo in cui, le sere d'estate, molti giovani stazionano sulle panchine. "Se qualcuno ha visto", ha detto, "sarebbe certamente un aiuto notevole".

  • 22 aprile 2009

    Il telefono cellulare di Nicola Di Paolo, l'operaio di Larino sparito nel nulla il 20 luglio 2007, ha ripreso a squillare. La scoperta è stata fatta lo scorso lunedì da una delle figlie dell’uomo scomparso, quando ha cercato di contattarlo. Il telefono avrebbe squillato a vuoto. Per la scomparsa dell'uomo, il 15 aprile scorso, sono stati rinviati a giudizio dal gup del Tribunale di Larino la moglie dell'operaio e un amico della donna. L’accusa è di omicidio, occultamento di cadavere e simulazione di reato. La novità del telefonino, per il difensore della moglie dell'operaio, il penalista Michele Urbano, assume un significato rilevante e per tale motivo domani mattina presenterà in procura a Larino un’istanza per un’approfondimento di indagini. ''La figlia di Di Paolo - ha detto l'avvocato - stava tornando a casa dai nonni e durante il tragitto ha provato a telefonare al cellulare del padre che, questa volta, ha squillato. Abbiamo riprovato ripetutamente fino ad oggi ed il cellulare continua a squillare libero. E' a nostro avviso un fatto rilevato che merita un approfondimento e per questo domani mattina presenteremo richiesta al Procuratore di Larino''.

  • 22 settembre 2009

    Si è aperto questa mattina in Corte di Assiste a Campobasso il processo per l'uccisione di Nicola Di Paolo, l'operaio di Larino (Campobasso) svanito nel nulla due anni fa: imputati con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere, la moglie dell'uomo e un amico di lei entrambi presenti in aula, seduti uno accanto all'altro. L'udienza è stata rinviata al prossimo 30 ottobre. Nel corso della breve udienza, oltre alla costituzione delle parti, la Corte si è pronunciata su alcune eccezioni che erano state sollevate. Complessivamente i testi del pm sono 36, quelli della difesa 15. In aula oltre ai due imputati che sono rimasti tutto il tempo in silenzio senza rilasciare dichiarazioni nemmeno al termine dell'udienza, c'erano anche i genitori di Nicola Di Paolo. La tesi della Procura è che la moglie e il suo amico lo abbiano ucciso facendo sparire il corpo: gli imputati hanno sempre respinto ogni accusa.

  • 26 gennaio 2010

    Diverse persone sostengono di avere visto un uomo somigliante a Nicola Di Paolo nelle settimane successive alla sua scomparsa da Larino (Campobasso). Di questo si è parlato nel corso della nuova udienza in Corte di Assise a Campobasso del processo per omicidio e occultamento di cadavere alla moglie e all'amico di lei, entrambi presenti in aula, che hanno sempre respinto ogni accusa. I giudici hanno ascoltato le testimonianze di una ragazza di Termoli che ha riferito di aver visto una persona simile alla vittima sul lungomare della sua città nei primi giorni di agosto del 2007:''Lo notai mentre camminavo mi fece una domanda sul mio cane, era un tipo strano e aveva un'aria svagata''. Anche la titolare di un bar di Campodipietra, piccolo centro a pochi chilometri da Campobasso, è convinta di evere incontato l'uomo scomparso. ''Era la fine di luglio del 2007 - ha raccontato la donna - quando un uomo che sembrava proprio Di Paolo si presentò al bancone sporco e trasandato. Aveva solo pochi spiccioli e chiese se bastavano per una birra. I soldi non erano sufficienti ma gli diedi comunque la birra, mio marito poi gli offrì un panino. Mi disse - ha continuato la teste - che veniva a piedi da Duronia (paese molisano ad alcune decine di chilometri di distanza ndr) e che era molto triste. Quando abbiamo visto la sua foto in televisione abbiamo chiamato i carabinieri''. Nel corso dell'udienza è stato sentito anche un amico di Di Paolo, insieme al quale avrebbe assunto stupefacenti.''Abbiamo comprato sostanze stupefacenti in diversi paesi molisani e a San Severo fino a venti giorni prima della sua scomparsa. -ha detto - Lui mi disse che voleva smettere con la droga. Pagava sempre gli spacciatori, non aveva debiti. Qualche volta diceva di voler andare via da Larino, ma mi sembrava una battuta''. Altri due testi che erano stati citati dal pm per oggi non si sono presentati e per questo la Corte gli ha inflitto loro una sanzione di cento euro. Saranno nuovamente citati per la prossima udienza fissata al 30 marzo.

  • 30 marzo 2010

    Altri cinque testimoni sono stati ascoltati, nel corso dell'udienza di questa mattina, al processo in Corte di Assise a Campobasso per l'uccisione di Nicola Di Paolo. La testimonianza più rilevante è stata quella del medico di famiglia della vittima, Nicola Gabriele e un  amico dell'operaio. Infine sono stati sentiti un meccanico e i due titolari di un autolavaggio. Al meccanico in particolare l'amico della moglie avrebbe chiesto, qualche mese dopo la scomparsa di Di Paolo, se aveva attrezzi per verificare la presenza di microspie sulla sua auto. Al termine dell'udienza la Corte ha comunicato la richiesta di una proroga di settanta giorni, avanzata dal perito Mario Pietracatella, per il deposito delle trascrizioni inerenti le indagini. Saranno quindi disponibili non prima del 15 giugno. La prossima udienza del processo invece è stata fissata per l'undici maggio quando saranno sentiti diversi familiari di Di Paolo.

  • 19 ottobre 2010

    Al processo, in corso a Campobasso i giudici hanno sentito un vicino di casa dello scomparso, alcuni conoscenti che hanno visto Di Paolo la sera che poi è scomparso e infine diversi carabinieri che hanno indagato sulla vicenda. Uno dei militari, in particolare, ha riferito un episodio considerato particolarmente importante dall'accusa. ''Nei giorni successivi alla scomparsa - ha raccontato davanti ai giudici della Corte d'Assise - stavamo indagando sull'ultima telefonata ricevuta da Di Paolo, quella in seguito alla quale lui uscì di casa e sparì. Sua moglie ci chiese: 'Ma se la chiamata e' stata fatta da una cabina telefonica riuscite a saperlo?' Rimanemmo quindi stupiti quando nei giorni successivi fu accertato che quell'ultima telefonata ricevuta da Di Paolo era stata fatta proprio da una cabina telefonica, che si trova a poche centinaia di metri di distanza dall'abitazione dell'uomo scomparso''. 

  • 9 novembre 2010

    Le due figlie di Nicola Di Paolo, che hanno 18 e 19 anni, hanno risposto a lungo alle domande del pm Luca Venturi e degli avvocati della parte civile e della difesa. Nell'udienza sono stati sentiti anche una amica delle ragazze e un vicino di casa di Di Paolo, mentre il fidanzato di una delle figlie, si è avvalso della facoltà di non rispondere in quanto indagato per falsa testimonianza nell'ambito di questa stessa vicenda. Il processo riprenderà il 14 dicembre ed è già stata fissata anche un'altra udienza per il 18 gennaio del prossimo anno.

  • 1 febbraio 2011

    E' stato aggiornato all'11 marzo il processo in Corte di Assise a Campobasso per l'uccisione di Nicola Di Paolo. Le parti hanno acconsentito al proseguimento dopo la sostituzione del presidente della Corte, Mario Iapaolo, andato in pensione. Si è quindi tenuta la prima udienza con il nuovo presidente, Enzo Di Giacomo, e il giudice a latere, Giampiero Scarlato, ha tenuto una breve relazione per riepilogare la vicenda. Dopo è stato ascoltato solo uno dei cinque testimoni previsti per oggi, Andrea Costa, tecnico della Vodafone, il quale ha parlato di aspetti tecnici relativi alla localizzazione del telefono di Di Paolo nelle ore successive alla sua scomparsa. Il Pm Luca Venturi ha depositato una serie di nuovi documenti - tabulati telefonici e fotografie - parte dei quali è stata ammessa dalla Corte la quale si è riservata di decidere sul materiale fotografico, che verrà eventualmente ammesso all'esito della produzione, nella prossima udienza, di altro materiale fotografico da parte della difesa.

  • 11 marzo 2011

    Non parleranno in aula i due imputati del processo, la moglie, e l'amico di lei. La decisione di non sottoporsi all'esame delle parti è stata comunicata in udienza dai legali. Subito dopo, accusa e difesa hanno depositato del materiale fotografico, Quindi sono stati ascoltati alcuni testimoni dell'accusa. Nel corso delle ultime udienze del processo gli investigatori hanno ricostruito davanti ai giudici le telefonate che i due imputati si sono scambiati la sera del 20 luglio nelle ore in cui Di Paolo spariva. E' emerso che dopo una serie di chiamate molto frequenti, da mezzanotte circa le comunicazioni tra  due si sono interrotte. "C'é un buco di circa du ore - hanno spiegato i carabinieri che hanno seguito il caso - poi, dall'una e 49 le telefonate riprendono e vanno avanti a ripetizione fino all'alba". Il 'buco' comincia proprio negli stessi minuti in cui Di Paolo riceve la sua ultima telefonata. Una telefonata di pochi secondi fatta alle 23:46 da una cabina telefonica e in seguito alla quale uscì di casa senza più farvi ritorno. Sempre secondo gli investigatori, il cellulare dello scomparso non ricevette alcuna chiamata per circa venti ore, fino alla sera successiva alla scomparsa. La moglie dell'uomo scomparso ha invece sostenuto di avere provato quella sera più volte a contattarlo telefonicamente.

  • 9 marzo 2012

    Al termine del processo per l'omicidio di Nicola Di Paolo, la Corte d'Assise di Campobasso ha condannato la moglie a 14 anni di reclusione per omicidio volontario mentre l'amico di lei è stato assolto dall'accusa di aver partecipato al delitto ed è stato condannato ad un anno per favoreggiamento. I giudici hanno anche disposto l'invio degli atti alla procura di Larino affinché si torni ad indagare sulla soppressione del corpo della vittima che non è mai stato ritrovato. Disposto un risarcimento danni provvisorio di 20.000 euro ai fratelli di Di Paolo.

  • 21 maggio 2013

    I giudici di secondo grado hanno confermato il verdetto del processo per la scomparsa di Nicola Di Paolo, il cui corpo non è stato ancora ritrovato. La Corte d'Assise d'Appello del Tribunale di Campobasso ha condannato a 14 anni la moglie, ritenuta l'autrice dell'omicidio, e a un anno l'amico di lei, accusato di favoreggiamento. Entrambi gli imputati erano presenti in aula.

  • 15 luglio 2014

    La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a 14 anni di reclusione di per la moglie di Nicola Di Paolo per omicidio volontario del marito. Annullata anche la condanna a un anno per l'amico di lei, per favoreggiamento. I giudici romani hanno accolto la richiesta di assoluzione e rinvio ad altra corte formulata dai difensori Giulia Buongiorno e Michele Urbano per la moglie e da Fausi Khalifh Iannucci ed Egidio Iannucci per l'amico di lei, che nei precedenti gradi era stato assolto dall'accusa di omicidio. Il processo dovrà quindi essere rifatto.

  • 20 marzo 2015

    La Corte d'Assise d'Appello di Salerno ha assolto la moglie di Nicola Di Paolo dall’accusa di avere ucciso il marito e di averne occultato il cadavere, perché il fatto non sussiste. Assolto anche l'infermiere, amico della donna, accusato di favoreggiamento.