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Scomparso

Mathis Jouanneau

Sesso:M
Età:8 (al momento della scomparsa)
Corporatura:esile
Statura:130
Occhi:azzurri
Capelli:castani
Scomparso da:Caen (Francia)
Data della scomparsa:02/09/2011
Data pubblicazione:21/12/2011

Mathis è un bambino di 8 anni originario di Caen, nel Nord della Francia. Il 2 settembre il padre Sylvain Jouanneau è andato a prenderlo a scuola e lo ha portato con sé per il week end, come concordato con la mamma. Quest'ultima, Nathalie Barré, la sera del 2 settembre, non riuscendo a parlare con il figlio ha allertato la polizia. Ma del bambino e del padre nessuno sembrava sapere nulla. Gli inquirenti hanno localizzato il cellulare di Sylvain Jouanneau a Bayonne (Francia), 800 chilometri a Sud Ovest di Caen. La madre vi è accorsa con la polizia. Ma una volta a Bayonne hanno notato che il segnale si spostava lentamente verso Caen: Sylvain aveva spedito un plico contenente una lettera e il cellulare acceso ai suoi genitori, a Caen. Sempre a Bayonne, pochi giorni dopo, è stata trovata l’auto dell’uomo. Dalle analisi scientifiche sull'auto, una Peugeot 206 solor grigio metallizzato, non c’era alcuna traccia utile. Giorni dopo ancora, nelle vicinanze di Caen, a Villier Bocage, è stato trovato il camper dove da alcuni mesi viveva Sylvain. All’interno c'era il computer che sembrava essere stato formattato. I periti informatici hanno scoperto comunque che l’uomo ha cercato le mappe di Roma e della Città del Vaticano oltre al percorso da Roma per Santiago de Compostela. Tre mesi dopo, il 9 dicembre, Jouanneau è stato arrestato in una strada di Avignone, nel sud della Francia. Mathis però non era con lui. La polizia gli ha trovato addosso 8700 euro occultati in una lattina di birra modificata, solo una piccola parte della cifra con la quale l'uomo era partito, sembra tra i 20mila ed i 30mila euro. Dal giorno del suo arresto Jouanneau non ha mai confessato dove possa trovarsi il figlio di 8 anni. Anzi, l’uomo si rifiuta di mangiare e bere, ragione per la quale è stato ricoverato in ospedale. Proprio per questo silenzio e per le tracce che portano in Italia, il procuratore capo di Caen, Catherine Denis, ha lanciato un appello ai telespettatori di "Chi l’ha visto?".