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Scomparso

Antonino Patti

Sesso:M
Età:21 (al momento della scomparsa)
Corporatura:normale
Statura:180
Occhi:castani
Capelli:castani
Segni particolari:Ha un dente incisivo superiore spezzato
Scomparso da:Palermo
Data della scomparsa:02/06/1989
Data pubblicazione:17/04/2013

Antonino Patti aveva 21 anni quando è scomparso da Palermo, il 2 giugno del 1989. Lavorava con il padre nella salumeria di famiglia al mercato della Vucciria, dove vennero girate alcune scene del film “Dimenticare Palermo” del regista Francesco Rosi, protagonisti Mimi Rogers (allora moglie di Tom Cruise) e James Belushi, al quale anche lui prese parte come comparsa. Il giorno della scomparsa, dopo una notte trascorsa assistendo agli ultimi ciak sul set del film, è passato alle 10 a casa di una  zia. Alle 14, dopo essersi riposato, è uscito dicendo che tornava a casa, ma da allora non si è più saputo nulla di lui.

  • 12 giugno 2013

    Non si rassegna alla scomparsa del figlio Maddalena Patti che ribadisce la sua speranza che sia ancora vivo. “Non c’è giorno che non lo penso e prego la Madonna e Gesù che lo proteggano, dove sia sia” dice a “Chi l’ha visto?” e lancia un appello: “Se ci sei, vieni, che ti voglio abbracciare”. Alimentano la sua speranza una telefonata anonima e diversi avvistamenti a Genova di alcuni anni fa. La scomparsa è avvenuta 8 mesi dopo la morte dello zio materno Gaetano Calista, vittima di un regolamento di conti in un periodo in cui Palermo è insanguinata da numerose esecuzioni di stampo mafioso. Ma i familiari di Antonino Patti escludono qualsiasi collegamento: “Era un bravo ragazzo. Non lo voglio mai pensare che gli abbiano fatto del male”, dice la madre. Ma le voci che circolano nel quartiere della Vucciria, in cui è nato e cresciuto, non sono confortanti. “Si dice che l’abbiano fatto scomparire”, ha dichiarato uno degli abitanti. “A Palermo quelli erano anni di guerra. Mi auguro che non sia così”, ha commentato l’ex campione europeo Pino Leto, che alla Vucciria aveva la sua palestra di pugilato frequentata anche da Patti. Di lui il pugile palermitano, che nel libro “Amare Palermo amara” ha raccontato il suo riscatto attraverso lo sport, ha ricordato che “era profondamente buono”.