Salerno, 16/4/2013 - “Chiedo di assolvermi perche sono innocente e perché la famiglia Claps ha il diritto di sapere chi è il vero omicida di Elisa”. Danilo Restivo ha concluso così, dopo oltre un'ora, le sue dichiarazioni spontanee davanti ai giudici della Corte di Assise di appello che hanno accolto, contro il parere del legale della famiglia Claps, la sua richiesta di rendere pubblica l’udienza, autorizzandolo anche a leggere una lettera a Filomena Iemma: “Mi dispiace della morte di vostra figlia Elisa, vi giungano le mie più sentite condoglianze. Elisa era una dolcissima ragazza, buona e generosa. Signora Claps, non vi ho guardato negli occhi in udienza solo per evitare che poteste pensare ad un gesto di sfida e di provocazione irriverente. Io non ho ucciso vostra figlia e non ho idea di chi abbia fatto un gesto così meschino e così crudele”. “Sono pronto ad una dialogo sincero - prosegue la lettera - alla ricerca della verità con lei Signora Iemma, nel pieno rispetto reciproco e soprattutto se i giudici della Corte d’Assise d’Appello accettano le perizie del colleggio difensivo (…). Un dialogo verso la ricerca della verità di chi ha ucciso Elisa deve essere unilaterale tra le parti, quella verità di cui voi famiglia Claps avete bisogno di sapere soprattutto dopo 20 anni di porcate. Signora Iemma, lei sta cercando da 20 anni additando me come un mostro che non c'è. Io sono INNOCENTE”. “Oggi sono venuto per dire la mia verità, per fare chiarezza su lati oscuri e per mettere un punto fermo dove tutti hanno detto di tutto inventando accuse e creando fitti pregiudizi nei miei confronti - ha continuato Restivo, aggiungendo che il suo desiderio “oltre a trovare la verità è quello un giorno quello di poter portare dei fiori sulla tomba di Elisa e di poter pregare”. Nella lettera Restivo ha inserito anche un appello a chi, secondo lui, sarebbe il vero assassino: “Io non so chi sei, ma mi rivolgo alla tua anima ed ai tuoi sensi di colpa, la verità prima o poi uscirà fuori e tu sarai scoperto. Ti chiedo umilmente di costituirti e di dire la verità. Io sono in carcere condannato per un omicidio, quello di Elisa, che non ho commesso come non ho commesso l'omicidio Barnett”.
“Quello che esce dalla sua bocca sbavata non mi interessa. Sentire Danilo Restivo raccontare fandonie a tavolino non mi sta bene”, ha dichiarato la madre di Elisa Claps abbandonando l'aula.
Danilo Restivo ha ripetuto la sua versione sull’ultimo incontro con Elisa: “È uscita dal portone principale della chiesa lo stesso dal quale eravamo entrati. L'ho seguita con lo sguardo e da allora non l'ho più vista”. Poi ha parlato della mania per il taglio delle cocche di capelli: “Odoravo il loro profumo, ci giocavo con le dita delle mie mani e poi li buttavo per strada”. Sarebbe nata da una scommessa nel 1986, ai tempi del liceo, quando lui non riusciva a inserirsi tra i compagni. Uno di loro lo avrebbe sfidato, se voleva essere ammesso, a tagliare i capelli a tre ragazze in autobus. Sarebbe poi stato don Mimì Sabia ad aiutarlo smettere nel 1991. L’imputato ha contestato per la prima vota l’autenticità della foto diffusa da “Chi l’ha visto?” che lo mostra in atteggiamento minaccioso con un coltello in mano: “È un fotomontaggio e non so dove l'abbiano preso”.
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