Marsala (Trapani), 7/12/2012 - Nella 26ma udienza del processo per la scomparsa di Denise Pipitone ha deposto il maresciallo dei carabinieri Giorgio Piccione, all'epoca dei fatti in servizio a Mazara, che ha spiegato come sono state condotte le ricerche e le attività d'indagine subito dopo aver ricevuto la notizia della scomparsa della bambina: ''La richiesta di intervento - ha detto - è arrivata per telefono alle 12.30. Le prime ricerche furono effettuate in un raggio di un chilometro, controllati pozzi e cave e anche una vicina villa abbandonata. Controllate, con esito negativo, anche alcune auto sospette''. Il sottufficiale ha poi parlato dell'attività di intercettazione telefonica e ambientale, riferendo anche di quella captata l'11 settembre 2004 nel commissariato di polizia di Mazara del Vallo, quando Jessica Pulizzi, a bassa voce, disse alla madre, Anna Corona ''Quando ero con Alice (la sorella più piccola, ndr) a casa c'ha purtai''. ''Quando si sussurra - ha commentato il maresciallo Piccione - è perché si tende a nascondere qualcosa''. Un altro investigatore, il maresciallo dei carabinieri Francesco Di Girolamo, ha dichiarato: ''La prima volta che andammo a casa di Anna Corona, non ricordo se fu il primo settembre 2004, sono entrato con un collega nell'appartamento a piano terra di via Luigi Pirandello, dove ho trovato la signora Corona con una vicina di casa. La Corona ci guidò mostrandoci gli ambienti e ci disse che a casa sua non c'era niente. Ho capito solo in seguito, quando vi ritornai una seconda volta, che l'appartamento di Anna Corona era quello al primo piano''.
[Vai alla pagina di Denise Pipitone]