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Scomparso

Scomparsi e corpi senza nome: L'istanza di Penelope per ottenere il confronto genetico

Data pubblicazione:16/12/2017

I familiari delle persone scomparse possono chiedere che un proprio campione genetico venga inserito nella banca dati del Dna, ancora in fase di completamento organizzativo. La procedura è gratuita. L'Associazione Penelope ha predisposto un modello di istanza per richiedere un supplemento istruttorio per i casi di scomparsa, spesso archiviati per mancanza di ipotesi di reato. Con questa istanza si può chiedere che venga effettuato un raffronto tra il profilo genetico di un familiare e il Dna dei corpi presenti nel registro dei cadaveri non identificati. In caso di corrispondenza gli inquirenti potrebbero disporre l'autopsia e accertare se ci sia stato un reato. L'istanza si può compilare e inviare alle Forze dell'Ordine assieme a una copia della denuncia. Ad ogni prelievo viene assegnato un codice alfanumerico identificativo SDI - quello della banca dati delle Forze dell'Ordine - che viene conservato in attesa che la banca dati del Dna venga messa in opera. E' importante specificare che si tratta di una richiesta di "supplemento investigativo", che rappresenta la possibilità di dare un nuovo impulso alle indagini.



Il modello dell'istanza:
Mitt. ……………………
Via ……………… n. ……
Cap  …………………
Città …………………
Tel. …………………………………

AL SIG. QUESTORE DELLA PROVINCIA di
Via ………………… (Città)
e, per conoscenza

OGGETTO: …………… nato a ………………….. (…..) il …………………., residente a ……… alla via …………. n. ……., scomparso da …………… il giorno …………… Procedimento penale …………… Richiesta supplemento attività investigativa e di ricerca.-

Il/La sottoscritto/a ………………, nato/a a ……………….. (FG) il …………………. ed ivi residente in Via ………….. n. ……., congiunto di ……………….. in oggetto meglio indicato, di cui non si hanno più notizie dal giorno ………….., affetto da ……………………, come da denuncia di scomparsa sporta dalla scrivente in data …………. presso l’Ufficio Denunce della Questura di …………, nonché successive integrazioni in data ………… presso i medesimi uffici e in data ………… presso il Commissariato P.S. di “…………..” della Questura di ………, con la presente

PREMESSO

- che a tutt’oggi l'attività di ricerca svolta non ha prodotto alcun risultato utile al rintraccio del familiare scomparso; - che i punti cardine della Legge n. 85 del 30 giugno 2009 riguardano il Laboratorio Centrale, presso il Ministero della Giustizia, che ha il compito di repertare il materiale biologico e di tipizzare oltre ai reperti e ai campioni degli indagati (come all’art. 9 della norma ed eccezioni) anche materiali biologici riconducibili a persone scomparse o loro consanguinei, di

-pagina 02 richiesta prelevamento volontario di campione biologico- cadaveri e resti cadaverici non identificati;

- che il predetto Laboratorio Centrale si occupa della trasmissione del profilo identificativo estratto alla Banca Dati nazionale, istituita presso il Ministero degli Interni, Dipartimento di Pubblica Sicurezza, e curerà la conservazione del materiale biologico utilizzato per determinare il dato che materialmente verrà inserito nell’archivio statale;

- che in data 25 marzo 2016, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via definitiva, le disposizioni del Regolamento di Attuazione (D.P.R. 07 Aprile 2016 n. 87) della Legge 85 del 2009 (Istituzione della banca dati nazionale del DNA e del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA) che all’art. 6 prevede l’immissione dei profili genetici delle persone scomparse per la successiva comparazione con i cadaveri non identificati o resti cadaverici rinvenuti e/o rinvenibili;

- che la Legge 30 marzo 2001 n. 130 (Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri) ha innovato la materia introducendo nuove norme nella specifica materia, all’Art. 3 lettera H), prevede l’obbligo per il medico necroscopo di raccogliere dal cadavere, e conservare per un periodo minimo di dieci anni, campioni di liquidi biologici ed annessi cutanei, a prescindere dalla pratica funeraria prescelta, per eventuali indagini per causa di giustizia (nella fattispecie inoltre, il gestore del cimitero, per ogni ingresso di cadavere, ceneri, esiti di fenomeni cadaverici trasformativi conservativi, ossa, assicura l’acquisizione e la conservazione delle autorizzazioni ed attestazioni di accompagnamento, nonché l’iscrizione cronologica in apposito registro, anche di natura informatica, secondo le modalità stabilite assicurandone la vigilanza).

Tutto ciò premesso,

CHIEDE

ai sensi della citata normativa vigente e a supplemento dell’attività investigativa e di ricerca volta al ritrovamento/rintraccio del proprio congiunto, che si proceda con le modalità previste già in uso, ai sensi dell’art. 6 delle disposizioni del Regolamento di Attuazione (D.P.R. 07 Aprile 2016 n. 87) della Legge 85 del 2009 (Istituzione della banca dati nazionale del DNA e del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA), al prelievo di materiali biologici dei consanguinei della persona scomparsa, finalizzato all’estrazione del profilo genetico del DNA, per l’inserimento nella nota Banca Dati unificata. Secondo i dati aggiornati al 30.06.2016 forniti attraverso la relazione semestrale diffusa dal Commissario straordinario di Governo per le persone scomparse, sono ben 1.868 i cadaveri non ancora identificati (in Lombardia sono 115 e in Puglia 58). La richiesta è motivata dal fatto che il tempo trascorso e le condizioni di salute del proprio congiunto, fanno supporre che vada ricercato attraverso le modalità di comparazione anche tra i cadaveri o resti cadaverici rinvenuti e/o rinvenibili, esistenti presso gli obitori o sepolti presso i cimiteri.

luogo e data ……………

Si allega: - denuncia di scomparsa e succ. integrazioni.

In fede