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Scomparso

Modesto Vincenti

Sesso:M
Età:83 (al momento della scomparsa)
Statura:183
Occhi:azzurri
Capelli:brizzolati
Abbigliamento:pigiama verde chiaro, una camicia bianca, pullover marroncino, scarpe di pezza blu
Segni particolari:non ha con sè documenti nè soldi
Scomparso da:Monte Santa Maria - Poggio Nativo (RI)
Edizione:2002/2003
Data della scomparsa:11/12/2002
Data pubblicazione:23/12/2002

La cognata di Modesto Vincenti ha raccontato che mercoledì 11 dicembre scorso, come al solito, gli ha portato la cena e lo ha assistito fino a che non è andato a dormire. La mattina del giorno dopo il cancello del villino e la porta di casa di Vincenti erano aperti e lui non c'era più. L'uomo, che ha problemi di vista, si stava riprendendo da una frattura e non riusciva ancora a camminare bene.

  • 13 gennaio 2003

    Modesto Vincenti, che tutti chiamano da sempre Giannino, è scomparso la notte tra l'11 e il 12 dicembre 2002. L'uomo ha 83 anni, vive da solo in un villino all'ingresso di Monte Santa Maria, un piccolo paese in provincia di Rieti. Ha seri problemi alle gambe e non può camminare senza aiuto. Da tempo la sua vista è peggiorata e non ci vede quasi più. Mercoledì 11 la cognata e la nipote lo hanno messo a letto, con la raccomandazione di non aprire a nessuno. Ma, nonostante l'avvertimento, sembra che l'uomo sia uscito addirittura fuori dal cancello. Due persone lo avrebbero visto quella stessa sera in mezzo alla strada. Erano le 22,45, pioveva, le luci di casa erano accese e sembra che lui fosse vicino al cancello di servizio, mentre tornava faticosamente verso il cancello principale appoggiandosi al recinto. Un'ora più tardi sarebbe stato visto un centinaio di metri più su, dalle parti di una fontanella che sta ai piedi della rocca. In ogni caso, la mattina dopo, il cancello era socchiuso, la porta di ingresso aperta e tutte spente le luci di casa spente, diversamente dal solito.
    "Io sono convinta che se lo sono caricato da dentro casa, perché il letto non è disfatto come lo vedevo tutti i giorni" ha detto la cognata. Se fosse stato vittima di un incidente stradale sarebbe rimasta qualche traccia sull'asfalto, ma niente avvalora questa ipotesi.

  • 20 gennaio 2003

    Questa sparizione appare sempre più impossibile senza il coinvolgimento diretto di altre persone. Modesto Vincenti non era in grado di camminare ed era quasi totalmente cieco. Come può aver lasciato, in piena notte e sotto la pioggia, il villino nel quale abitava? "Fin qui sul terrazzino usciva, ma le scalette non le faceva", ha sottolineato la cognata. "Lui camminava con i bastoni, due manici di scopa. Non li trovo più. Dove sono?", si è domandato il cognato Carmelo.
    Dalla ricostruzione del passato di Modesto Vincenti è emersa la storia di un uomo abbandonato fin da bambino, che ha trascorso gran parte della vita nell'illusorio tentativo di recuperare i suoi diritti ereditari e il rapporto con la madre. L'uomo aveva raccolto una gran mole di documenti che servivano a provare le sue origini e i suoi diritti di successione su patrimoni rilevanti, che però sono in gran parte già stati venduti. L'abitudine di dire a tutti di essere proprietario di grandi ricchezze potrebbe forse avere invogliato qualche balordo a compiere un atto criminoso.? "Sono convinto che lo hanno caricato di dentro casa. Hanno citofonato, ha aperto, lo hanno preso, spento le luci, caricato e portato via", ha ribadito il cognato.

  • 27 gennaio 2003

    Modesto Vincenti avrebbe rivelato ad una vicina di casa l'esistenza di un testamento. La sua confidenza sarebbe stata raccolta da una signora di Roma, esperta di cose legali, andata ad abitare a Monte Santa Maria da poco più di un anno, che subito aveva guadagnato la sua fiducia. "Non ci abbiamo messo molto a fare amicizia. Per un po' di tempo mi sono interessata di tutelare i suoi interessi. Sapevo che voleva lasciare la casa e il campo al primo avente diritto della sua famiglia. E sapevo che la moglie desiderava che il marito lasciasse tutto alla famiglia di lei", ha raccontato la donna, che ha aggiunto: "Io quella mattina l'ho visto. Non poteva essere prima delle 9 perché a quell'ora avevo accompagnato mia madre alla corriera, che passa tra le 9 e le 9,05. Mi ero messa qui a riparare dei pantaloni. Casualmente lo sguardo mi è andato verso la finestra della cucina e l'ho visto appoggiato alla balaustra del balcone in maglietta di lana, senza occhiali, con lo sguardo praticamente perso nel vuoto".
    Questa affermazione potrebbe rimettere in discussione tante certezze. Ma resta un dubbio: com'è possibile che Vincenti se ne sia andato, di giorno, senza che nessuno lo notasse? Quella sera doveva forse incontrare la vicina di casa che fino a luglio si era preoccupata di dargli una mano? "Venivo considerata un po' una persona di casa, sia da lui che dalla moglie. Lui non si sarebbe nemmeno sognato di dire fammi la barba che devo ricevere qualcuno, per me non si sarebbe mai messo in ghingheri. Come stava stava. Mi veniva ad aprire con la maglietta". A casa ci sono ancora i documenti che servirebbero a provare le sue origini e i suoi diritti di successione. Ma forse manca qualcosa di importante che potrebbe servire al ritrovamento dell'uomo, che però sfugge a tutti.