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Scomparso

Ylenia Carrisi

Sesso:F
Età:23 (al momento della scomparsa)
Statura:168
Occhi:verdi
Capelli:biondi
Scomparso da:New Orleans (Louisiana) USA
Data della scomparsa:06/01/1994
Data pubblicazione:30/11/2011

Ylenia Carrisi, 23 anni, era arrivata dal Belize a New Orleans (USA) il 30 dicembre 1993. Aveva preso una camera all’hotel Le’ Dale, al 749 di Charles Street, nel quartiere francese. Con lei il 54enne trombettista di colore Alexander Masakela, che aveva conosciuto durante un soggiorno a New Orleans l’estate precedente. La famiglia ha avuto l’ultimo contato telefonico con lei il 1 gennaio 1994, quando lei ha chiamato a casa in Italia. Secondo la proprietaria dell’albergo, Cyndee Dale, il 6 gennaio è uscita dall’hotel intorno alle 12, senza i suoi bagagli, e non è più tornata. Masakela invece è rimasto fino al 14 gennaio, tentando di saldare il conto utilizzando i traveller’s cheque intestati a Ylenia Carrisi. Il 30 gennaio l’inviato dell’Ansa ha intervistato un guardiano notturno dell’Audubon Aquarium of the Americas, Albert Cordova, che ha riferito che alle 23:30 del 6 gennaio, durante un giro di perlustrazione del Wolden - berg Park, sulla riva ovest del Mississippi, ha visto una ragazza bionda sul molo gettarsi nelle acque del fiume gelide e annegare: “Era seduta sulla banchina di legno con le gambe penzoloni. Bionda, carina, di età fra i 18 ed i 24 anni. Indossava una giacchetta scura e un vestito con dei disegni, forse dei fiori, che le arrivava fin sotto il ginocchio. Aveva un’espressione molto triste, depressa. Guardava il fiume. In quella striscia di parco che corre lungo il fiume è proibito fermarsi di notte: la si può solo attraversare. Così, appena l’ho vista da lontano, mi sono avvicinato fino a uno, due metri. Tutto è durato non più di 30 - 60 secondi. Le ho detto: 'Non puoi stare lì, devi muoverti'. 'Non importa - mi ha risposto - tanto io appartengo comunque alle acque' e con un balzo si è tuffata nel Mississippi. Le ho gridato di tornare indietro ma è come se non volesse sentirmi. Continuava a nuotare sicura verso il centro del fiume, senza paura. Quando ho visto che si allontanava sempre di più, sono corso a chiamare un agente della polizia fluviale. Insieme, abbiamo continuato a urlare, inutilmente. Poi d’improvviso, forse per un crampo provocato dal freddo, ha cominciato a dibattersi, a chiedere aiuto: è andata giù una prima volta, una seconda. Un barcone di passaggio ha creato una specie di mulinello. La ragazza è andata giù di nuovo, ma questa volta non è riemersa. L’abbiamo cercata per ore, con tre motoscafi della polizia e due elicotteri. Non c’è stato niente da fare”. In un primo momento Albert Cordova ha riconosciuto come somigliante alla ragazza annegata la 15enne Brooke Susanne Javins di Morgantown (West Virginia). Il 28 gennaio, quando si è saputo che questa ragazza era viva, il detective Ronald Brink del News Orleans Police Department ha mostrato a Cordova delle foto recenti di Ylenia Carrisi e l’uomo ha detto che la giovane donna che aveva visto secondo lui era proprio la figlia di Al Bano Carrisi e Romina Power. Non è mai stato provato che si trattasse effettivamente di Ylenia Carrisi. Nessuno dei corpi ritrovati nel Mississippi nei mesi seguenti fu identificato come il suo.

  • 23 gennaio 2013

    Potrebbe esserci un errore nell’istanza per la dichiarazione di morte presunta della giovane figlia di Albano Carrisi e Romina Power scomparsa a New Orleans. Nel testo dell'avviso pubblicato domenica 20 gennaio c'è infatti scritto che la ragazza è scomparsa il 31 dicembre del 1994. Dagli atti e dalla denuncia di scomparsa presentata dal padre risulta invece che la ragazza è scomparsa dodici mesi prima. Infatti l’ultimo contatto di Ylenia Carrisi con la famiglia è una telefonata del primo gennaio 1994. Dopo non ha più dato notizie. Unico altro dato certo è che lasciò la stanza d'albergo dove alloggiava a New Orleans il 6 gennaio 1994.

  • 24 gennaio 2013

    “Con riferimento a quanto considerato nella trasmissione 'Chi l'ha visto?' del 23 gennaio circa la data di scomparsa della Sig.ra Carrisi Ylenia, è evidente che si tratta di un mero errore di scrittura, poiché il periodo di riferimento, ben noto ad entrambi i genitori, è il 31.12.1993 (giorno in cui il Sig. Carrisi Albano ha sentito telefonicamente per l'ultima volta la figlia Ylenia) e non il 31.12.1994. Ovviamente tale refuso non rallenterà la procedura, sussistendo tutti i presupposti e le condizioni di legge per la presentazione della dichiarazione”. Con questo comunicato a “Chi l’ha visto?” il legale il legale di Albano Carrisi, avv. Sandro Caforio, ha chiarito che quello rilevato dal programma nell’ultima puntata è un errore di trascrizione.

  • 25 gennaio 2013

    Romina Power, tramite il suo portavoce Emanuele Pireddu, ha dichiarato a “Chi l’ha Visto?”: “La data della scomparsa è il 6 gennaio 1994. Ribadisco che mi dissocio completamente dalla richiesta presentata da Albano Carrisi al Tribunale di Brindisi. Non c’è limite di tempo per cercare una persona amata”.

  • 30 gennaio 2013

    “E’ un atto dovuto. Si è ancora nella fase preliminare in quanto dopo dieci giorni ci sarà una seconda pubblicazione e poi a partire da quella data dovranno trascorrere sei mesi al termine dei quali il Tribunale potrà pronunciarsi”, ha spiegato a “Chi l’ha visto?” l’avv. Sandro Caforio, che ha presentato per conto di Albano Carrisi l’istanza di dichiarazione di morte presunta della figlia Ylenia. “Al Bano” - ha aggiunto il legale - “spera sempre di poter riabbracciare la figlia ma, ripeto, dopo quasi vent’anni la richiesta è un atto dovuto”. Nell'avviso, pubblicato sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” domenica 20 gennaio, si invita “chiunque abbia notizie a farle pervenire al Tribunale entro sei mesi dall'ultima pubblicazione''. Romina Power, intervenendo nuovamente attraverso una telefonata in diretta del suo addetto stampa Emanuele Pireddu, ha confermato che la data di scomparsa sullavviso era errata e ha ringraziato 'Chi l'ha visto?' per continuare ad occuparsi del caso, esprimendo la sua amarezza per la decisione dell'ex marito.

  • 13 febbraio 2013

    Da una verifica di “Chi l’ha visto?” è emerso che il caso di Ylenia Carrisi è stato pubblicato nella sezione Missing Persons del sito Internet “NamUs”, del Dipartimento di Giustizia USA, dove sono raccolti i dati delle persone scomparse e quelli dei cadaveri non identificati. La data di inserimento indicata è il 24 settembre del 2012, 18 anni dopo la scomparsa ma pochi mesi dopo che nel novembre 2011 Romina Power aveva rotto il silenzio rilasciando a una televisione tedesca una dichiarazione ripresa da tutti i network del mondo: “Mia figlia è viva, e qualcuno l’ha rapita”. “Chi l’ha visto?” ha contattato telefonicamente Helen Bouzon, indicata come “case manager” su “NamUs”, membro del “Faces Lab” dell’Università della Luoisiana, una struttura indipendente dalla polizia: “La stampa  e la tv non c'entrano. Non c’entra l’intervento della madre. Il ritardo è dipeso soltanto dall'uragano Katrina. Il fascicolo di Ylenia si era smarrito e si è dovuto aspettare che ne venisse creato uno nuovo”, ha dichiarato. Sempre su “NamUs”, alla voce circostanze della scomparsa, si legge: “L’ultima volta è stata vista a New Orleans. Una donna  corrispondente alla sua descrizione fu vista saltare nel fiume Mississippi e annegare ma non fu mai confermato che fosse Ylenia”. Nel 2011 l’ex procuratore capo  di New Orleans aveva detto a “Chi l’ha visto?” che la giovane donna si era suicidata gettandosi nel Mississippi e che gli italiani dovevano farsene una ragione. Dal documento ufficiale del Dipartimento di Giustizia questa appare soltanto un’ipotesi mai confermata.

    Romina Power, attraverso il suo addetto stampa, Emanuele Pireddu, ha posto ancora con più forza dubbi e sospetti sulla vicenda di Ylenia, arrivando a formulare precise accuse: "Sono convinta che dietro alla scomparsa di mia figlia Ylenia c'è una organizzazione molto potente. Masakela è una pedina ben protetta. Quell'uomo dal "piffero magico" è ancora impunito, non va in galera, gli forniscono false identità, e continuano a sparire centinaia di ragazze ogni anno. Le ragazze si impietosiscono per il povero vecchietto. Lui le droga e poi spariscono". Una donna ha descritto a “Chi l’ha visto?” la sua relazione con Masakela: “Mi drogava e mi soggiogava. Abusava di me. Non è stato facile riuscire a liberarmi. Ne porto ancora oggi i segni a tanti anni di distanza”. Alle autorità di New Orleans risulta che Masakela ha cambiato più volte  identità. Coinvolto in numerose inchieste su abusi sessuali e truffe, il musicista di strada non risulta mai condannato. Anche il capo dell’Interpol per l’Italia che all’epoca si occupò della sparizione delle figlia di Al Bano e Romina, rimase stupito quando la polizia della Louisiana non lo indagò, pur scoprendo che Masakela aveva preso i traveller’s cheques di Ylenia dall’albergo dove dividevano la stanza.

    Nel report “NamUs” su Yelenia Carrisi risulta che campioni di Dna sono stati prelevati ma il profilo è “non completato”. La dr.ssa Mary Manhein, capo del “Faces Lab”, vera e propria autorità dell'antropologia forense, ha chiarito: “Stanno ancora analizzando il Dna. Attendiamo una risposta dal laboratorio in Texas dove l'abbiamo spedito. Probabilmente occorreranno un paio di mesi. Abbiamo solo il Dna della madre. Si può fare anche con uno solo ma sarebbe stato meglio averli di entrambi i genitori”. Romina Power, sempre tramite il suo addetto stampa, ha confermato: "Il mio Dna è in un laboratorio nel Texas perché lì c'è l'unica struttura statunitense dove fanno uno specifico test del Dna usando solo il lato materno, oltre al test nucleare di base".
    Secondo la professoressa Manhein, quando saranno pronti i risultati “la comparazione con i corpi senza identità sarà fatta automaticamente dal nostro sistema informatico, che raccoglie tutti i Dna in Louisiana e poi da quello che ha i dati di tutti gli Stati Uniti”.

    Romina Power, che ha detto che non c'è limite di tempo per cercare una persona amata, pur ritenendo che la figlia sia viva ha dato il consenso a fare il test del Dna utile al confronto con i corpi non identificati. Non ha condiviso però, la richiesta di morte presunta presentata da Albano. Dichiararla morta, per lei sarebbe come smettere per sempre di cercarla.

    La decisione del collegio nominato dal Tribunale di Brindisi sull’istanza è attesa entro sei mesi. L'avviso pubblico serve a far si che chiunque abbia notizie sulla ragazza scomparsa possa farle pervenire alle autorità italiane. Tra i nodi da sciogliere, anche le numerose segnalazioni che in questi anni hanno dato Ylenia viva in diversi parti del mondo . Il Tribunale dovrà valutarne l'attendibilità e nel caso predisporre ulteriori indagini. I giudici dovranno anche chiedere notizie in merito alle indagini effettuate dagli organi di polizia americana dal 1994. Sul sito ufficiale dell’Fbi e nel sito dell’Interpol, che all’epoca si occupò  della scomparsa, il nome di Ylenia Carrisi non compare. Ylenia sembra che non venga cercata né tra i vivi né tra i morti.

  • 17 dicembre 2014

    Il Tribunale di Brindisi ha pubblicato la sentenza con la quale si dichiara la morte presunta di Ylenia Carrisi, figlia maggiore di Al Bano e Romina Power scomparsa a New Orleans il 31 dicembre 1994 . La richiesta era stata presentata dal padre a novembre del 2012. Nessuno ha nel frattempo risposto all'invito “a chiunque abbia notizie a farle pervenire entro sei mesi dall'ultima pubblicazione”. La sentenza è del primo dicembre scorso ma la notizia non era stata diffusa. “E' un atto dovuto, ce lo chiede lo Stato per una serie di ragioni e noi lo abbiamo fatto” ha spiegato all'ANSA Al Bano Carrisi.

  • 17 novembre 2015

    Su richiesta delle autorità statunitensi, una settimana fa un campione genetico di Al Bano Carrisi è stato prelevato dal RIS di Roma per confrontarlo con quello del cadavere di una donna trovato a Holt in Florida (USA), il 15 settembre 1994. Lo ha confermato lo stesso Al Bano a “Chi l’ha visto?”, precisando che il prelievo è stato effettuato anche alle figlie. Negli Stati Uniti uno sceriffo sta indagando sulle dichiarazioni di un camionista serial killer, detenuto da molti anni, che avrebbe confessato l'omicidio di una giovane autostoppista che si faceva chiamare Suzanne, conosciuta in una stazione di servizio di Tampa, in Florida. Da una ricostruzione facciale è venuto fuori il volto di una donna molto simile a Ylenia.

  • 8 dicembre 2015

    "The DNA is not a match. Our victim is not Ylenia Carrisi". Così l'agente speciale Dennis Haley ha comunicato a "Chi l'ha visto?" che il confronto genetico ha escluso che la figlia Al Bano e Romina Power sia la donna trovata morta in Florida il 15 settembre 1994. Erano stati gli spettatori di una tv americana a indicare il possibile "match" con Yilenia Carrisi, dopo la confessione del serial killer Jesperson e l'appello televisivo di Haley per identificare la vittima.