CLV

Giulio Giaccio rapito e ucciso "per errore": Pene ridotte in appello, non riconosciuta aggravante mafiosa

Napoli, 30/6/2025 - Rapito e ucciso “per errore”: Pene ridotte in appello per due imputati, non riconosciuta l'aggravante mafiosa per il sequestro, l’omicidio e la distruzione del cadavere di Giulio Giaccio, scomparso il 30 luglio 2000 dal quartiere Pianura. Per Salvatore Cammarota pena ridotta a 16 anni dai 30 del primo grado, confermati invece per Carlo Nappi, ritenuto mandante insieme a lui. Per Roberto Perrone la pena scende da 14 a 8 anni per concorso anomalo. In un altro procedimento condannati dal gup a 30 anni Raffaele D'Alterio, Luigi De Cristofaro e Salvatore Simioli, ritenuti coinvolti nella fase esecutiva del delitto. Falsi agenti di polizia portarono via l’operaio gridandogli “sei Salvatore?”, scambiandolo per un uomo che aveva una relazione con la sorella di uno degli imputati, esponente di un clan camorristico. Dalle indagini dopo la scomparsa, poi archiviate, emerse la sua completa estraneità alla criminalità.