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Louis Dassilva arrestato per l’omicidio di Pierina Paganelli

Rimini, 16/07/2024 - Ordinanza di custodia cautelare del gip eseguita dalla Polizia di #Rimini. Riconosciute le aggravanti dell’avere commesso il fatto per futili motivi, avere agito con crudeltà nei confronti della vittima e avere approfittato di condizioni di tempo, di luogo e di persona, tali da ostacolare la privata difesa. Comunicato del Procuratore della Repubblica Elisabetta Melotti. Il movente “nella relazione amorosa (e nel timore della sua scoperta)” con Manuela Bianchi, che sarà sentita oggi dagli inquirenti. La svolta nelle indagini dal filmato della telecamera che ha ripreso di spalle un soggetto “sicuramente di carnagione scura” con un “marcato movimento della spalla destra”, in via del Ciclamino “tra le ore 22:17:02 e 22:17:08”. “Dagli accertamenti emergeva che l'unico abitante di colore nel condominio 31 (come in quelli limitrofi) era l'indagato”, che al pm e nelle interviste “ha sempre asserito di essere rimasto a casa dalle ore 20 del 3 ottobre sino alle 8 del mattino successivo”. II gip ha invece “rilevato la falsità dell'alibi” di Dassilva, smentito anche dagli accertamenti tecnici sul suo cellulare. “Intorno all' orario, in cui è stato commesso l'omicidio, era sicuramente sveglio, poiché aveva letto un messaggio ricevuto alle 21:44 ed era connesso alla piattaforma Netflix fino alle ore 22:06”. Il telefono è stato “riutilizzato alle ore 22:38. Tale intervallo di tempo, osserva il gip, ha permesso all'indagato di scendere al piano seminterrato, uccidere l'anziana donna, uscire dal condominio per disfarsi dell'arma e fare, infine, rientro in abitazione”. “L'azione è stata fulminea” e “pertanto dovevano essere perfettamente conosciute le abitudini dell' anziana ed anche i luoghi”. Ulteriori riscontri dall’autopsia, da cui è emerso che l’assassino era alto e impugnava l’arma del delitto con la mano destra. “Depistaggi”, per il giudice, “la zoppia conseguente all'incidente del 2.10.2023” e la consegna ritardata degli abiti e delle scarpe. “Del tutto inverosimili - secondo il gip - le piste alternative di un ignoto proveniente dall' esterno del condominio", escluse dalle indagini così come anche un collegamento tra l’omicidio e l'incidente occorso al figlio della vittima, Giuliano Saponi.

In serata la famiglia Paganelli ha diffuso un comunicato attraverso i propri legali: "I familiari della signora Pierina Paganelli, pur sconvolti dal dolore per la tragica perdita, hanno dimostrato sino ad oggi grande compostezza ed hanno tenuto sempre a mente i principi e le garanzie che l'ordinamento giuridico italiano assicura alle persone indagate, valori che appartengono loro culturalmente così come a tutte le persone moderate ed intelligenti. Ciò doverosamente premesso, prendono atto con favore dell'accelerazione impressa dai magistrati inquirenti alle indagini aventi ad oggetto il barbaro e feroce assassinio della loro congiunta. Ringraziano, nostro tramite, la Procura di Rimini, nelle persone del Sostituto Procuratore Dott. Daniele Paci, del Procuratore Capo Dott.ssa Elisabetta Melotti e di tutti i collaboratori dell'Ufficio, la Squadra Mobile di Rimini, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, il Servizio Polizia Scientifica di Roma ed il Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Bologna per l'impegno profuso in questi mesi nella ricerca del colpevole e nel non facile tentativo di fare luce su un delitto così intricato. Anche quando l'attività degli Inquirenti non era percepibile al di fuori dei locali della Procura e della Questura, mai è vacillata neanche per un secondo la fiducia nella professionalità, nella competenza e nella dedizione di tutti coloro che per dieci lunghi mesi si sono dedicati alla ricerca della verità. In questo lungo tempo, al dolore del lutto si è aggiunta la sofferenza legata al dovere assistere quasi quotidianamente a speculazioni mediatiche sul caso da parte di soggetti (le cui competenze ed il cui ruolo professionale ad oggi ancora non sono chiari) che hanno occupato militarmente ogni possibile palcoscenico, continuando per dieci mesi a parlare del nulla, con il solo evidente fine di promuovere la propria notorietà, senza farsi scrupolo cosi facendo, di acuire la sofferenza di tutte le persone coinvolte a vario titolo nella tragedia (vittime, ma anche sospettati). Attendono con fiducia quello che sarà l'esito delle indagini prima e del processo poi, consapevoli del fatto che solo quando il suo assassino sarà condannato in via definitiva ed assicurato alla giustizia, Pierina potrà trovare definitivamente pace. Avv.ti Marco e Monica Lunedei".




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