Roma, 11/7/2023 - Emanuela Orlandi: “Avance verbali subite da mio zio nel 78, quando avevo 21 anni, rivelate al mio fidanzato e a un sacerdote. Lo scivolone di un 50enne, la cosa finì lì. Episodio noto agli inquirenti, con i quali concordammo di non farlo sapere a mio padre per non dargli un dispiacere. Sfido chiunque a considerarlo la svolta del caso”, la sorella Natalina alla conferenza stampa di oggi. Il fratello Pietro: “Il giorno della scomparsa mio zio era fuori Roma con tutta la sua famiglia, come accertato dall’indagine già all’epoca. Mi ha fatto male vedere la sua foto accanto all’identikit. Chi ha fatto uscire questa notizia? Tentativo di qualcuno per scaricare ogni responsabilità al di fuori del Vaticano, addirittura sulla famiglia. Perché non sono state prima sentite le persone coinvolte? Molto grave se la lettera, che non abbiamo visto, riferisce un fatto confidato in confessione. Lancio un appello per la costituzione della commissione parlamentare d’inchiesta, che può portare alla verità”.
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