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Scomparso

Biella, la spedizione punitiva

Data pubblicazione:12/03/2002

Nella notte tra il 23 e il 24 febbraio, Augusto Festa Bianchet, un uomo senza fissa dimora che vive a Biella, è stato aggredito mentre dormiva nel suo giaciglio di cartone, sotto i portici. L'uomo, trasportato d'urgenza in ospedale, è entrato in coma il pomeriggio successivo, e rischia di morire. Gli sono state riscontrate ferite alla testa, al torace e al fegato, provocate da calci e pugni. L'aggressione è avvenuta dopo l'una di notte, orario di chiusura del bar della zona. La chiamata al 118 è stata fatta da un anonimo, probabilmente dalla cabina che si trova vicino al luogo dell'aggressione; c'è poi stata un'altra chiamata mentre arrivava l'ambulanza. Ma le due telefonate, per motivi che ancora non si conoscono, non sono state registrate dalla centrale operativa di soccorso.
La polizia è stata avvertita dell'accaduto solo la sera del 24 febbraio, quando ormai il povero Augusto non era più in grado di parlare. Si sa solo che prima di entrare in coma continuava a ripetere: "bastardi".
Augusto Festa Bianchet, cinquantacinque anni, originario della Valsesia, si è trasferito a Biella da molto tempo. Dopo aver lavorato in diverse pizzerie, nel 1991 ha deciso di vivere per la strada, dormendo nelle scatole di cartone. In città lo conoscono tutti, è un uomo mite e tranquillo, che non ha mai dato fastidio a nessuno. Già due anni fa Augusto era stato aggredito da un gruppo di giovani ubriachi. In questo caso, la ferocia con cui è avvenuto il pestaggio fa pensare a una vera e propria spedizione punitiva. Dopo quasi un mese di agonia il povero Augusto è morto in ospedale.