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Scomparso

Pacchi bomba a Roma: Chi li ha mandati e perché?

Data pubblicazione:06/03/2020

La notte di domenica 1 marzo una donna addetta del centro smistamento posta di via Capperini, a Fiumicino, è rimasta lievemente ferita dallo scoppio di una una busta, indirizzata a un’ex impiegata in pensione dell’università di Tor Vergata. Il giorno dopo, un secondo plico esplosivo è arrivato in via delle Piagge, nel quartiere Salario, a casa di una dipendente dell'Inail. La donna, che ha riportato ferite al viso e alle mani, ha aperto il pacco perché come mittente c'era il nome di una sua amica. Nella stessa serata, alle 19:15, un terzo plico è arrivato in via Fusco, alla Balduina. Lo scoppio ferendo ha ferito a mani e viso un'altra donna. Tutti e tre i plichi consistevano in busta gialla, formato A4, con dentro una scatoletta di legno con innesco ed esplosivo. Si teme che altri possano essere ancora recapitati.

  • 6 marzo 2020

    Un plico sospetto recapitato ieri mattina a un professionista, in un condominio in zona Baldo degli Ubaldi (Aurelio), è stato messo in sicurezza e sequestrato dal Ris dei Carabinieri. Sarebbe simile ai tre pacchi esplosivi recapitati nella Capitale, che hanno ferito tre donne. Lo stabile è lo stesso dove ha abitato Erich Priebke, l’ufficiale delle SS morto nel 2013,condannato all’ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine.

  • 10 marzo 2020

    Un altro plico esplosivo è stato recapitato ieri sera a Palombara Sabina. Era indirizzato all’abitazione un uomo che lavora come portiere in un condominio della Capitale, in zona Ponte Milvio. Insospettito dal mittente fittizio e dalla busta imbottita all'interno, l’uomo ha consegnato tutto ai carabinieri. Gli artificieri del Comando provinciale di Roma hanno confermato la presenza all'interno di cavi elettrici collegati a una pila e hanno messo in sicurezza e sequestrato il plico per le indagini. Si tratta del quinto recapito, dopo quello del 5 marzo a un professionista in via Baldo degli Ubaldi, anch’esso non esploso, seguito alle prime tre buste che avevano ferito tre donne tra l'1 e il 2 marzo.