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Scomparso

L'omicidio di Anna Kolarova

Edizione:1998/1999
Data pubblicazione:25/05/1999

La polizia giudiziaria tedesca ha chiesto l'aiuto del pubblico di 'Chi l'ha visto?' per il caso di una giovane donna, Anna Kolarova, trovata morta sabato 1 maggio ai margini dell'autostrada Monaco - Innsbruck, in direzione sud, in un'area di parcheggio in disuso. La donna, morta per strangolamento, probabilmente sarebbe stata uccisa ventiquattro ore prima in un altro luogo e poi portata lì.

La sua borsetta, ritrovata da un ferroviere, era cento chilometri più a sud, in Austria, nel comune di Matrei, a tre chilometri dal confine italiano del Brennero. La polizia tedesca ritiene probabile che la borsa sia stata buttata dal finestrino di un treno diretto per l'Italia. E' proprio dai documenti ritrovati nella borsetta che è stato possibile risalire facilmente all'identità della vittima.

Attraverso i biglietti di viaggio è stato possibile ricostruire gli spostamenti del suo ultimo itinerario. Dal 24 al 28 aprile la Kolarova è stata ospite di un amico ad Alba, in Piemonte. Poi è andata Verona.

Nonostante le ricerche nell'ex area di parcheggio, lungo l'autostrada e sui binari nella zona di Matrei, non è stato ancora possibile ritrovare la grande borsa sportiva di colore verde scuro, o forse grigia, contenente gli abiti della donna.

Anna Kolarova aveva 31 anni, aveva due fratelli ed era originaria di Plzen (distante circa 80 chilometri da Praga).

Gli investigatori tedeschi hanno chiesto la collaborazione di otto questure italiane per poter ricostruire gli spostamenti e i legami della Kolarova tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Alto Adige.

Il commissario Peter Fucs degli uffici della polizia di Rosenheim, nell'intervista rilasciata a 'Chi l'ha visto' ha dichiarato: "Anna aveva tanti amici in Italia ma conosciamo il nome di uno solo, che probabilmente l'ha ospitata ad Alba dal 24 al 28 aprile. Non riveliamo la sua l'identità perché prima vogliamo interrogarlo. Ci risulta che Anna è stata più volte in Italia, e diffondendo la foto anche nella vostra trasmissione speriamo di identificare questi amici, e magari anche altre persone che l'hanno incontrata...Alcuni anni fa forse si è prostituita, diciamo così per bisogno, per fare un po' di soldi, in modo occasionale. Riteniamo però che negli ultimi due anni abbia cambiato vita. Forse aveva anche risolto i suoi problemi economici...Siamo convinti che l'omicidio sia avvenuto qui in Germania ma è possibile che l'assassino sia italiano. Tra l'altro ci risulta che Anna abbia avuto un rapporto sessuale non violento qualche ora prima della sua morte. Ad ucciderla possono anche essere state più persone. Se fosse stato un camionista, il primo maggio - sabato - e la domenica successiva, non avrebbe potuto circolare con il suo mezzo. Magari è tornato, o sono tornati in Italia in treno per il week end, lasciando il camion oltre frontiera. Questo spiegherebbe il ritrovamento della borsetta di Anna sui binari prima del confine". Riguardo alla possibile nazionalità dell'autore del delitto, il dottor Stefano la Manica della Squadra Mobile di Bolzano ha sottolineato che quello che "coinvolge sicuramente l'Italia in queste indagini è il fatto che la direzione dell'omicida è verso sud, e di lì il passaggio è quasi obbligato attraverso il Brennero per entrare in Italia".

  • 13 febbraio 2001

    In questi giorni le procure italiane di Siena e di Arezzo hanno ricevuto una rogatoria dalla Procura della Repubblica tedesca per uno scambio di assistenza legale sul caso Kolarova. In particolare è stato chiesto di indagare su alcuni uomini iscritti all'agenzia matrimoniale Maruska, con sede a Praga e a Torino. Nella borsa di Anna erano state trovate alcune schede informative che provenivano da questa agenzia. La donna potrebbe aver incontrato questi uomini, anche in periodi precedenti al delitto. Dalla Procura tedesca viene richiesto di effettuare un prelievo di saliva su una di queste persone, per un esame del Dna che in Germania verrà messo a confronto con quello appartenente al presunto assassino. Il commissario di polizia Fucs è infatti convinto che l'ultimo rapporto sessuale di Anna sia stato consumato con l'uomo che poi l'ha uccisa. La magistratura tedesca chiede a "Chi l'ha visto?" di rinnovare un appello ai telespettatori. Qualcuno ha visto Anna, a partire dal 29 aprile, andare da Verona verso il Nord? Qualcuno le ha dato un passaggio, o l'ha ospitata? Qualcuno ha assistito a un suo litigio con un uomo?

  • 21 luglio 2003

    Da alcuni mesi la polizia tedesca sta lavorando ad un'inchiesta che potrebbe avere sviluppi clamorosi: l'inchiesta sul "Tir assassino", un Tir che in sette anni di viaggi su strade e autostrade di mezza Europa, soprattutto italiane, si sarebbe lasciato alle spalle una scia di violenza e di morte. Nel corso degli anni avrebbe cambiato aspetto e colori perché è appartenuto a ditte diverse, ma alla giuda ci sarebbe stato sempre lo stesso individuo, uno psicopatico pericolosissimo. Le sue prede sarebbero state giovani donne sole, autostoppiste fatte salire per essere aggredite, violentate e qualche volta uccise. Qualche mese fa la polizia criminale di Rosenheim, città tedesca ad un'ottantina di chilometri da Monaco di Baviera, ha attribuito con certezza all'autista killer un solo delitto, quello di Anna Kolarova trovata morta in Baviera il primo maggio del 1999. Sul corpo non c'erano documenti ma quello stesso giorno, cento chilometri più a sud, a Matrei in territorio austriaco, alcuni operai avevano rinvenuto la sua borsa, con dentro i documenti, accanto alla linea ferroviaria che poco più giù entra in Italia. I poliziotti di Rosenheim, che all'epoca conducevano l'inchiesta, avevano concluso che Anna Kolarova la notte del 29 aprile era andata in Germania in compagnia di uno o più italiani che l'avevano violentata e poi uccisa. Per quattro anni la pista italiana è stata l'unica pista seguita dalla polizia tedesca. Molti amici della vittima, infatti, erano stati sottoposti all'esame del DNA, ma uno dopo l'altro erano stati tutti prosciolti. Nel febbraio di quest'anno la magistratura di Rosenheim aveva deciso di archiviare il caso. Ma questo punto, in un estremo sussulto di orgoglio professionale, i commissari che avevano ereditato la direzione delle indagini per il caso irrisolto di Anna Kolarova hanno deciso di fare un ultimo tentativo. Si sono ribattezzati "Gruppo Anna", in ricordo della vittima, e hanno ricominciato da capo per l'ennesima volta le indagini sforzandosi di rileggere fatti vecchi con occhi nuovi, cominciando dalla borsetta trovata lungo i binari. Werner Vormann, commissario della polizia criminale di Rosenheim ha raccontato: "Abbiamo analizzato con una logica nuova la pista della borsetta trovata a Matrei, vicino ai binari.
    Avevamo sempre pensato che l'assassino fosse andato in direzione sud e che prima avesse abbandonato il cadavere sulla piazzola dell'autostrada e poi si fosse disfatto della borsetta gettandola dal treno. Ma ora analizzando attentamente le condizioni atmosferiche del 30 aprile del '99 abbiamo notato che in tutti e due quei posti quel giorno aveva piovuto fino alle nove di sera e che il primo maggio invece non pioveva. Però il corpo della donna era asciutto e la borsetta era bagnata. Questo dimostra una sola cosa, che la borsetta è stata abbandonata prima del corpo e prima delle ore 21,00 del 30 aprile". I poliziotti tedeschi si erano chiesti se Anna Kolarova fosse stata uccisa sul treno senza spiegarsi come poi fosse finita sul piazzale dell'autostrada, ma questa volta non hanno impiegato molto a dare delle risposte ai vari interrogativi del caso. Hanno infatti indagato sui Tir trasportati sulla cosiddetta "autostrada viaggiante", il treno che viaggia attraverso il territorio austriaco. Ogni novanta minuti dal Brennero ne parte uno in direzione della Germania. Vormann ha spiegato: "Il 30 aprile erano transitati su quel binario ben 227 Tir. Abbiamo contattato tutti gli autisti, che provenivano da ogni parte d'Europa. E' stato difficile a distanza di quattro anni ritrovarli tutti, ma ci siamo riusciti. Abbiamo mostrato a tutti la foto della donna chiedendo se l'avevano vista. Tra loro c'era anche quello che poi si sarebbe rivelato l'assassino. Questa persona ci ha detto di non avere mai visto la donna della fotografia ma ci ha dato spontaneamente un campione della saliva per l'analisi del DNA che è stata effettuata all'istituto di medicina legale di Monaco. Alla fine di aprile è arrivato il risultato. Il test della saliva corrispondeva al cento per cento al test dello sperma trovato sulla donna". Il nome del camionista killer è Frank Täder, 43 anni, originario della Germania orientale. Nel 1997 si era trasferito in Austria nella regione di Salisburgo e da sette anni lavorava come autotrasportatore per varie ditte austriache.
    Il commissario ha aggiunto: "Abbiamo appreso che tra i 16 e i 29 anni questa persona era stata varie volte in galera per un totale di più di cinque anni e sempre per lo stesso motivo: aggressione violenta alle donne. Le picchiava a sangue e tentava di strangolarle, poi le spogliava per violentarle. Ma alle urla e alle reazioni delle donne, come uscendo da un raptus, scappava spaventato". La moglie di Frank Täder ha dichiarato: "Io non ci credo che ha fatto quelle cose. Hanno detto tante bugie sul suo conto, per esempio che mi picchiava e lui non mi ha mai picchiato. Hanno detto che se la spassava sul camion con mia figlia, per la vergogna non usciva più di casa. Per lei è stato uno shock tremendo. Lui non è così, io me ne sarei accorta. Per me è una cosa terribile, peggio della sua morte". L'esito dell'esame del DNA non è stato sufficiente per un arresto. Per ottenerlo il "Gruppo Anna" ha chiesto in Germania orientale informazioni sul passato dell'uomo. Nel corso delle indagini si è accertato che alle 20,30 del 29 aprile Frank Täder era a Sassuolo, in provincia di Modena, dove aveva caricato piastrelle da bagno. Dal Telepass è risultato che alle 21,10 il Tir aveva superato il casello autostradale di Modena e che alle 1,19 era a Vipiteno. Quindi il Tir poteva essere transitato da Verona poco dopo le 22. Anna Kolarova alle 21,16 di quella sera era sicuramente alla stazione di Verona, perché da lì aveva telefonato ad un amico lasciandogli un messaggio sulla segreteria telefonica. E' quindi verosimile che se avesse chiesto un passaggio avrebbe potuto incontrare il Tir di Täder in qualche punto dell'autostrada del Brennero. Il 22 maggio 2003 Frank Täder è stato arrestato mentre si trovava in un ristoro. Il suo Tir era appena entrato in territorio tedesco e proveniva dall'Austria. E' stato subito portato alla polizia di Rosenheim e sottoposto ad interrogatorio.
    Dopo molte ore ha ammesso che effettivamente quella sera avrebbe dato un passaggio sull'autostrada del brennero, a Trento o forse a Bolzano, ad una donna che faceva l'autostop. Ma non sarebbe stato certo che si fosse tratto della Kolarova. Secondo la sua testimonianza la donna sarebbe poi scesa dal camion dopo aver fatto l'amore. Il disco del Tir, la scotola nera che registra percorsi, velocità e soste, ha chiarito poi che quell'incontro serale con Anna Kolarova era avvenuto sull'autostrada nei pressi di Nogaredo est. L'uomo si sarebbe fermato un minuto per fare salire la donna e poi non si è più fermato fino al Brennero, fino a quando cioè non è salito sull'autostrada viaggiante. Dunque Frank Täder avrebbe potuto fare l'amore con la donna solo sul treno. L'uomo ha negato tutto per 16 ore di fila, poi è crollato confessando di aver strangolato Anna Kolarova dopo averla picchiata e violentata. Era accaduto tutto nella cabina del Tir caricato sul treno, poco dopo il confine del Brennero. La borsetta l'aveva lanciata lui stesso dal finestrino durante la colluttazione con la donna. Dopo il delitto ha nascosto il corpo sul lettino superiore e il giorno dopo è sceso dal treno per consegnare le piastrelle nel nord della Germania. Al ritorno, verso le dieci di sera ha scaricato il cadavere nella piazzola dell'autostrada. I poliziotti di Rosenheim hanno cominciato a studiare tutti gli itinerari fatti dal Tir di Frank Täder negli ultimi anni e hanno chiesto anche l'aiuto dei telespettatori di "Chi l'ha visto?" per sapere se qualcuno abbia notato l'assassino in luoghi dove sono state aggredite delle donne. Il commissario ha anche riferito: "Riteniamo che questo soggetto possa aver commesso altri crimini a sfondo sessuale, omicidi. Per adesso non abbiamo elementi concreti ma solo indizi. Per esempio sappiamo che in Germania e in Italia ci sono degli omicidi ancora insoluti. Per esempio il caso Wieser e il caso Reinstenhofer. Almeno per quest'ultimo caso sospettiamo che lui c'entri qualcosa".