CLV

Torna in HomeMisteri
Scomparso

Rodolfo Redaelli

Edizione:1997/1998
Data pubblicazione:07/10/1997

Grande appassionato di mare, Rodolfo Redaelli vende la sua piccola azienda di Milano per trasferirsi nelle isole dell'Oceano Indiano e lavorare come skipper. Dopo aver vissuto a lungo alle Seychelles ed alle Mauritius decide, verso la fine del 1992, di spostarsi in Madagascar con la sua barca, il Sinhue. Scompare misteriosamente con il suo cane nel febbraio del 1993. Da alcuni anni suo fratello Edgardo vive in Madagascar per cercare indizi e testimoni che lo aiutino a far luce sulla scomparsa di Rodolfo. Nel corso delle ricerche Edgardo si imbatte in un marinaio, Jean Denis, che aveva lavorato con il fratello. Denis parla di quattro francesi, i fratelli Olivier e Pascal Boeur, Frederic Le Maire e il figlio Vincent, con i quali Rodolfo si sarebbe imbarcato a Manoumpanà alla volta di Sainte Marie (Nosy Boraha). E' il viaggio del mistero: quello da cui Rodolfo non sarebbe più tornato. Sulla barca sarebbero salite anche le donne dei fratelli Boeur e due ragazze malgascie: Donatella e Didine. "Chi l'ha visto?" ha raccolto la loro testimonianza. Raccontano di una sigaretta fatta da Pascal con dell'erba secca e del mal di testa che le ha costrette a scendere sotto coperta. Da lì avrebbero sentito i francesi prendere il fucile subacqueo e dire "quel fucile va bene per uccidere qualcuno, non serve solo per i pesci" e poi prendere l'ancora e dire: "anche questa è buona per uccidere qualcuno". "Chi l'ha visto?" ha raccolto anche la testimonianza di un ragazzo che, in una discoteca, avrebbe sentito Vincent Le Maire dire: "mio padre è pazzo, ha tagliato la testa all'italiano con una spada". Pascal Boeur sostiene che Rodolfo, verso la fine di gennaio, gli ha venduto la barca per partire alla ricerca di pietre preziose nel sud. Ma la firma sul contratto di vendita, secondo gli esperti del Tribunale di Milano, è falsa. Oggi, finalmente, le autorità giudiziarie locali si stanno muovendo. Sono state acquisite diverse testimonianze ed esiste un fascicolo aperto con l'accusa di omicidio nei confronti dei fratelli Boeur e di Frederic Le Maire. I fratelli Boeur sono anche accusati di aver incendiato la barca. Secondo quanto riferito da Jean Denis, dal Sinhue sarebbero sparite l'ancora di riserva e le due spade turche. Mancavano inoltre, al suo rientro in porto, un pezzo di moquette, i cuscini e la tovaglia. Forse erano sporchi di sangue.

  • 4 novembre 1997

    Grazie alle testimonianze raccolte da "Chi l'ha visto?" il caso di Rodolfo Redaelli è giunto ad una svolta. Sono stati infatti arrestati i fratelli Boeur, responsabili della morte dello skipper milanese. Interrogato dalle autorità giudiziarie, Pascal Boeur ha confessato l'omicidio. Secondo la sua versione, che è stata riferita in trasmissione dall'Ambasciatore Italiano in Madagascar, Redaelli sarebbe morto battendo la testa in seguito ad una lite. Successivamente il francese, preso dal panico, lo avrebbe scaraventato in acqua. Appare però difficile che i due possano dimostrare la casualità del delitto. Sono infatti troppi gli elementi che fanno pensare ad un omicidio volontario, consumato con l'intenzione di appropriassi della barca di Redaelli. Su tutti la falsificazione degli atti di compravendita del Sinuhe.