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Scomparso

L'omicidio di Gianni Riggio

Data pubblicazione:12/12/2000

La mattina dell'11 agosto 1999 venne ritrovato su una strada sterrata in località Pietralonga nelle vicinanze di San Lucido, un paesino in provincia di Cosenza, il cadavere di Gianni Riggio. Il corpo era nascosto dietro a un cespuglio, con una profonda ferita alla nuca, provocata probabilmente da un colpo d'accetta o di un martellino; sulla pelle e sugli indumenti evidenti segni di bruciature causate dalla combustione di acquaragia. Gianni Riggio, 28 anni, muratore, sposato e padre di una bambina, era scomparso il giorno prima. Dopo aver accompagnato suo cugino a casa, si era fermato verso le sette di sera su un piazzale alla periferia di San Lucido e aveva riempito alcuni contenitori di acqua ad una fontanella, come gli aveva chiesto la moglie. Durante la notte, allarmato per l'inusuale ritardo, il padre di Gianni era andato a cercare suo figlio, ed aveva trovato la macchina del giovane, una Fiat Punto bianca, chiusa e parcheggiata sul piazzale. Presumibilmente Gianni conosceva il suo carnefice, col quale potrebbe aver preso un appuntamento, ed era salito sulla sua auto. La mattina dopo, il cadavere era stato rinvenuto da un suo amico, un carabiniere. Altri due omicidi sono avvenuti nella stessa zona: un mese e mezzo prima, un uomo era stato ritrovato sulle montagne di Paola con la testa fracassata. Si trattava di Carmine Chianello, agli arresti domiciliari. Il 24 agosto, un altro morto viene ritrovato sulla strada provinciale di San Lucido: Mario Calvano, personaggio di spicco di una potente cosca che opera nel paolano, era stato freddato con 4 colpi di una 38 special. In un primo momento, gli inquirenti non hanno escluso un collegamento tra i tre omicidi, anche perché il cugino di Gianni Riggio è imparentato con Carmine Chianello. Ma poi, esclusa l'ipotesi di una vendetta trasversale, si è fatta più probabile l'ipotesi di un delitto a sfondo passionale. I parenti, che escludono con fermezza che si sia trattato di un omicidio di mafia, credono di aver individuato l'assassino. Si sono rivolti a "Chi l'ha visto?" per far luce su questo efferato delitto, dal quale è trascorso più di un anno senza che il responsabile abbia un volto.