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Scomparso

Milva Andreucci

Edizione:1998/1999
Data pubblicazione:02/02/1999

Il giorno di natale del 1998 Milvia Andreucci, trentacinquenne originaria di Sirolo (Ancona), è stata trovata strangolata insieme al 'Baba' Ramacharan Das, la sua guida spirituale, nel piccolo villaggio di Hanumanhalli (India), all'interno dell'Ashram, la casa-santuario che stava facendo costruire su un'altura isolata. La donna, che in India si faceva chiamare Maheshwari, era arrivata dall'Italia sette anni prima e aveva deciso di restare per dedicarsi alla gente che aveva bisogno di aiuto. Dopo un soggiorno in Italia era tornata in India il 9 settembre.

Alcuni muratori che stavano eseguendo i lavori per il santuario, aprendo la porta dell'Ashram, hanno scoperto il delitto. Milvia Andreucci e Ramacharan Das erano sul pavimento legati per le mani, le braccia, le gambe e i piedi, secondo una tecnica non in uso in quella zona. Intorno al collo la donna aveva un filo di nylon. Nella stanza c'era un grande disordine e l'armadio blindato era aperto, come la cassetta di sicurezza trovata completamente vuota.

Secondo la polizia locale chi ha compiuto il delitto ha sicuramente portato via qualcosa. Sul pavimento sono stati ritrovati una macchina fotografica, l'orologio Rolex della Andreucci e più di mille dollari in contanti. Sulla sponda del fiume sono poi stati rinvenuti alcuni vestiti dell'uomo, forse usati per trasportare qualcosa.

Quando la notizia della morte di Milvia Andreucci è arrivata in Italia, l'ex fidanzato e il fratello sono riusciti ad arrivare in India poco prima che il corpo venisse cremato. Così hanno potuto rilevare che era stato redatto un rapporto post mortem pieno di inesattezze. Il magistrato di Ancona che si occupa del caso ha affidato a due medici legali italiani il compito di effettuare l'autopsia, nella speranza di trovare qualche traccia che possa aiutare le indagini.

Secondo Ramacharandra Rao, sovrintendente della polizia federale indiana, la vittima designata era il Baba. La donna italiana sarebbe stata uccisa solo perché, sfortunatamente, si trovava con lui. Il Santone avrebbe avuto vecchi nemici e, inoltre, non sarebbe stato ben visto il fatto che viveva con una donna, anche se il loro legame era solo spirituale. Anche il progetto di costruire il tempio sarebbe stato disapprovato negli ambienti religiosi.

La spiegazione di questo atroce delitto potrebbe essere anche legata alla storia di un tesoro. Tre anni prima il Baba e la Andreucci erano andati in pellegrinaggio nel nord est dell'India per tre mesi, raggiungendo Hampi, l'antica 'città della vittoria', fondata nel 1336, un luogo che era stato famoso per le sua ricchezze e il commercio di diamanti, rubini, smeraldi e perle. Una leggenda vuole che i tesori di questa città fossero stati portati via prima dell'arrivo dei musulmani, e sepolti in luoghi segreti, in diverse parti dell'India. Ramacharan Das sarebbe entrato in possesso di una mappa che indicava il luogo dove erano sepolte alcune pietre preziose, il cui valore non era tanto economico quanto spirituale.

Secondo un capitano della polizia locale, scavando nella vita del Baba non è stato possibile risalire al suo luogo di nascita, né ai suoi genitori. Si è solo venuti a conoscenza di un'aggressione di cui era stato vittima, quattro anni prima di essere ucciso, quando era ancora una figura importante del tempio della dea Durga, definita 'terrifica', che domina il villaggio di Hanumanhalli.

Ma il movente potrebbe essere anche rappresentato da interessi di proprietà. Alcuni Baba infatti, hanno rivendicato l'eredità del terreno e della casa-santuario di Ramacharan Das. Due di loro hanno detto, anche a "Chi l'ha visto?", di essere suoi fratelli. Ma in seguito, convocati dalla polizia, hanno 'precisato' di riferirsi ad una fratellanza di tipo spirituale, non ad un legame di sangue con la vittima.