CLV

Torna in HomeMisteri
Scomparso

Bullismo: “Mio figlio Michele Ruffino poteva essere salvato”

Data pubblicazione:21/12/2020

Michele Ruffino, 17 anni, si è tolto la vita il 23 febbraio 2018 gettandosi dal ponte di Alpignano (Torino). Viveva con la famiglia a Rivoli e frequentava il quarto anno di un istituto alberghiero di Torino, con la speranza di poter diventare pasticciere. Alle scuole medie ha iniziato a essere preso di mira da bulli per i suoi problemi alle articolazioni delle braccia e delle gambe. "Gli dicevano che era handicappato, negli spogliatoi della palestra veniva spintonato e qualcuno gli sputava anche”, ha raccontato la madre. Le violenze psicologiche si sono fatte più pesanti alle scuole superiori: “Sei anoressico, tu sei il ragazzo che non doveva mai nascere”. Lui ha trovato la forza di raccontare il suo malessere con due lettere a uno youtuber, datate 20 settembre 2017 e 22 dicembre 2017. La mamma è andata a parlare con la preside e vicepreside della scuola e anche con chi lo perseguitava, senza successo. Il giorno della tragedia, i genitori sono andati a prenderlo a scuola verso le 14, lui sembrava tranquillo. Una volta arrivati a casa, è andato nella sua stanza e, dopo pranzo, è uscito. Intorno alle 15:30 ha parlato al telefono con la mamma per circa mezz’ora dicendole di trovarsi al castello di Rivoli. Poi il cellulare è diventato irraggiungibile. Alle 17:40 la chiamata dei Carabinieri. La procura ha archiviato il caso come suicidio, ma la mamma chiede che le indagini vengano riaperte per istigazione e ha lanciato appelli: Con chi è andato su quel ponte Michele? Chi aveva sentito al telefono prima di decidere di togliersi la vita?



  • 24 febbraio 2021

    Anni di soprusi e violenze non sono bastati: Michele Ruffino vittima del bullismo anche dopo la morte. Perché tanto accanimento? La mamma a "Chi l'ha visto?": “Poteva essere salvato”. A tre anni dalla morte dello studente di Rivoli vittima del bullismo la procura chiede l’archiviazione.