CLV

Patrizia Rognoni: Nuovo appello di Enzo Iachetti e intervista al marito

 

Il marito di Patrizia Rognoni, Roberto Corti, ha deciso uscire dal suo riserbo e di parlare a “Chi l’ha visto?”:
"E' stato il classico colpo di fulmine con il quale io mi sono innamorato, penso anche mia moglie di me. Nel giro di un anno abbiamo deciso di sposarci. E' cambiato tutto per noi, è nata anche nostra figlia. Poi si è bloccato tutto. Si è fermato tutto”, ha esordito Corti, che ha smentito di averle rivolto le minacce verbalizzate dalla moglie nelle sue denunce, che lui ritiene frutto del “consiglio di qualcuno, come tante altre cose”. Corti ha ricordato così gli ultimi contatti con la moglie: “Mia figlia aveva ricevuto due telefonate dalla madre il giorno prima della scomparsa, con un numero non visibile, cosa che non mi risulta abbia mai fatto prima. La notte della scomparsa io avevo con me mia figlia perché avevamo l'affidamento congiunto. Io e mia figlia come al solito ci siamo coricati molto presto e ci siamo svegliati verso le 7 - 7:30 e poi l'ho accompagnata a scuola. Al ritorno lascio la mia macchina da un meccanico per riparazioni e mi reco a Domodossola ad acquistare del materiale. Al mio ritorno, quando salgo sul traghetto, erano presumibilmente le 14:30 -15, ricevo una telefonata di mia figlia che mi dice che la mamma non era andata a scuola a prenderla". Dopo avere confidato "il rimpianto di non averle lasciato fare quello che voleva", Corti ha escluso ogni sua responsabilità nella scomparsa della moglie ritenendo che gli inquirenti “probabilmente sono a conoscenza di altre cose” e pensano che lui “non c'entri niente”. Corti non ha escluso la possibilità che Patrizia Rognoni possa essere ancora viva, affermando di spera per la figlia che lo sia.

Anche Enzo Iacchetti è tornato sul caso, dopo che i suoi forti appelli affidati a “Chi l’ha visto?” hanno portato alla nascita di numeroso comitato intorno agli amici Patrizia Rognoni per tenere alta l’attenzione sulle indagini. “Io avevo deciso di togliermi di mezzo dopo che ero stato chiamato a Roma dal Prefetto per le persone scomparse, che mi aveva pregato di non apparire più in televisione perché le indagini erano ad un ottimo punto della situazione e quindi ogni mia apparizione poteva creare confusione”, ha premesso Iachetti, che ha detto di avere aderito alla richiesta perché crede nella giustizia e nella magistratura. Non avendo ricevuto più alcuna notizia, Enzo Iachetti ha ritenuto di dover rinnovare il suo appello agli inquirenti: “Visto che mi avete contattato, visto che mi avete chiamato, visto che vi ho obbedito, visto che sono quello che tiene calmi tutti quanti su idee strane su ciò che è successo, ditemi qualcosa. Non so più niente. Né chi sta facendo le indagini, né se le indagini vanno avanti, né se il prefetto di Roma sulle persone scomparse si è reso conto di avermi detto e di avermi preso anche in giro. Io mi trovo ad avere a che fare con 1100 persone che mi dicono che non sto facendo più nulla. Decine di programmi, decine di gionalisti mi chiedono di intervenire su questa cosa, ma io non ho mai voluto dichiarare niente, perché niente so. Il mio solo compito è quello di riferire a mille e oltre iscritti al comitato, quello che sta accadendo su questo caso. Lo facciamo per amore per affetto per una nostra amica, nel mio caso compagna di classe e amica per il resto della mia e della sua vita, che in un attimo si è interrotta”.

[Video - Il caso nella puntata del 13 marzo 2013]

[Vai alla pagina di Patrizia Rognoni]