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Scomparso

Sergio Isidori

Sesso:M
Età:5 (al momento della scomparsa)
Nazionalità:italiana
Occhi:castani
Capelli:castani
Segni particolari:capelli ricci
Scomparso da:Villa Potenza (Macerata)
Data della scomparsa:23/04/1979
Data pubblicazione:27/02/2006

Sergio Isidori aveva 5 anni quando è scomparso, il 23 aprile 1979, da Villa Potenza, un paese vicino a Macerata, dove viveva con la sua famiglia.

All'epoca dei fatti, il padre di Sergio Isidori, Eraldo, faceva l'elettrauto nell'officina che si trovava sotto casa. Giammaria Isidori, fratello maggiore di Sergio, aveva otto anni e la madre Silvia era incinta di tre mesi di Giorgia Isidori.

Il mattino del 23 aprile 1979, verso le 8:15-8:30, un vicino di casa degli Isidori, che conosceva bene la famiglia, ha incontrato Sergio Isidori e la madre, mentre stavano per andare all'asilo e ha notato, dopo averci parlato, che il bambino indossava un cappellino.

Quel giorno, dopo essere andata a riprendere Sergio all'asilo, la madre era rientrata in casa col bambino. Nel pomeriggio, verso le 15:30, dopo aver giocato in casa e aver fatto merenda, Sergio Isidori era andato a giocare dietro casa con alcuni amici. Prima di uscire, il bambino aveva detto alla madre che sarebbe andato sotto casa per giocare con il fratello Giammaria, che era sceso da solo verso le 15:00 per raggiungere alcuni amici con i quali aveva poi giocato fino alle 17, rimanendo sempre nel retro della casa.

La madre di Sergio Isidori ha spiegato che Sergio era solito uscire da solo dal portone di casa per andare a giocare a lato della casa, o sotto casa, dove si trovava l'officina di famiglia.

A Villa Potenza, quel pomeriggio del 23 aprile 1979, c'era molta gente perché si celebravano i funerali del parroco, appena mancato. La chiesa era gremita e chi non aveva trovato posto al suo interno, si era sistemato all'esterno o lungo la strada.

Nelle ore corrispondenti alla cerimonia del funerale e al corteo funebre, Sergio Isidori si sarebbe dovuto trovare nello spiazzo di fronte alla sua casa, dove c'era l'officina del padre. Il padre non si trovava in officina perché quel pomeriggio era fuori per lavoro.

Il gestore della pompa di benzina che all'epoca si trovava accanto alla casa degli Isidori ha detto di non aver visto il piccolo Sergio Isidori quel giorno. Dissero di non aver visto il bambino anche lo zio Giuseppe Isidori, che lavorava nell'officina di famiglia, e la fioraia, che ha spiegato di aver visto altri bambini, ma non Sergio Isidori, quel 23 aprile 1979.

La madre di Sergio Isidori ha raccontato che ad un certo punto, quel pomeriggio, aveva sentito della musica provenire dalla strada e si era affacciata alla finestra, dalla quale aveva visto il corteo del funerale che stava avanzando dalla chiesa in direzione della sua casa. Vide anche che a un certo momento il carro funebre si era fermato davanti a casa, insieme a molta gente e alla banda. In quell'occasione non vide i suoi figli e pensò che fosse normale perché stavano giocando dietro casa.

Quando Giammaria Isidori rientrò in casa da solo, la madre gli chiese subito notizie del fratello, domandandogli se Sergio fosse rimasto fuori o nell'officina, ma Giammaria rispose che non l'aveva mai visto.

Quando il padre di Sergio Isidori rientrò dal lavoro, la moglie lo avvertì subito della scomparsa del bambino.

Nell'immediatezza del fatto, si pensò che Sergio Isidori potesse essere finito nel canale che scorreva vicino alla sua casa. Nei giorni successivi, il canale fu prosciugato e fu verificata anche la tenuta della grata che filtrava l'acqua prima che si riversasse nel fiume, ma le ricerche non diedero alcun esito e l'ipotesi di annegamento fu definitivamente scartata.

Un testimone, di professione camionista, ha raccontato che il pomeriggio del 23 aprile 1979 aveva parcheggiato il suo camion, di grande dimensioni, di fronte all'officina di Eraldo Isidori. Il camion era rimasto parcheggiato per un paio d'ore, dalle 15:15-15:30 alle 17:00-17:30. Il camionista, che conosceva bene i fratellini Isidori, ha raccontato di aver visto Sergio mentre giocava con altri due o tre ragazzini, che però non conosceva. Aggiunse che in questo gruppetto di ragazzini, Giammaria Isidori non c'era. Quando il camionista decise di ripartire con il suo camion, notò che Sergio Isidori si trovava davanti al camion.

Quel pomeriggio, molta gente sostava nei pressi della casa degli Isidori perché stava aspettando il passaggio del carro funebre, ma tutte queste persone dissero di non aver mai visto il bambino giocare di fronte a casa. Queste persone potrebbero non averlo visto perché il camion dalle grosse dimensioni copriva la visuale.

Un'altra testimonianza è emersa grazie a un amico di Sergio Isidori, che raccontò che "Sergio prima era fermo davanti al piazzale dell'officina del padre, ma dopo qualche minuto, mentre avanzava il corteo del funerale, era di spalle e camminava verso la vicina strada in salita insieme ad una persona più alta di lui".

Quando, all'epoca dei fatti, questo amico di Sergio Isidori fu interrogato, dalla sua testimonianza emersero anche altri particolari: il ragazzo con cui si sarebbe allontanato Sergio Isidori corrisponderebbe a "un bambino poco più grande di lui, dai capelli biondi e con un cappello a visiera". Inoltre, secondo questo testimone, Sergio Isidori indossava una cuffietta.

Una terza testimonianza, verbalizzata e resa da una donna, confermerebbe la circostanza dell'allontanamento di Sergio Isidori insieme a un altro bambino.

Il giorno dopo la scomparsa di Sergio Isidori, il 24 aprile 1979, una signora del paese raccontò di aver ricevuto una telefonata anonima da parte di una persona che le aveva detto: "Se rivuole suo figlio, prepari 50 milioni, domani ci risentiremo". Questa signora, all'epoca, aveva un numero telefonico molto simile a quello della famiglia Isidori, visto che differiva soltanto per un numero.

Nelle ricerche successive, i genitori di Sergio Isidori entrarono anche in contatto con alcuni malavitosi per cercare tracce del figlio scomparso, ma invano.

I familiari hanno ricevuto in seguito alcune telefonate anonime, nel corso delle quali hanno sempre provato a chiedere di ascoltare la voce del bambino o di ricevere una sua foto, per avere la prova che fosse in vita. Per queste telefonate, che finirono agli atti, alcune persone sono state indagate e rinviate a giudizio per estorsione.

  • 12 ottobre 2009

    Tra le persone che sono state condannate per estorsione ai danni della famiglia Isidori, figurano i nomi di una cartomante  e di suo figlio che, con una serie di stratagemmi, riuscirono a far credere ai familiari del bambino che avrebbero potuto riabbracciarlo pagando un riscatto. Grazie ai controlli sulle telefonate arrivate a casa Isidori si potè stabilire che provenivano proprio dall’utenza della  cartomante. Ma all'epoca non fu trovata nessuna prova di  reale coinvolgimento degli estorsori nella scomparsa del bambino. Dopo il filmato trasmesso nella punta febbraio del 2006, uno spettatore che ha  vissuto tra Macerata e Villapotenza nel periodo della scomparsa del piccolo Sergio ha scritto una lettera riferendo alcuni fatti che gli sono stati raccontati e sue deduzioni. Secondo lo spettatore si sarebbe equivocata la la testimonianza di Lorenzo, l’amichetto di Sergio, che disse di aver visto il bambino allontanarsi assieme ad un altro ragazzino più alto di lui. Nessuno, infatti, avrebbe mai ipotizzato che potesse trattrsi non di un altro bambino ma di un adulto o di un giovane di statura molto bassa. Lo spettatore ha fatto notare che tra le persone vicine alla cartomante e agli altri che sono stati condannati per estorsione, c’era proprio un giovane molto basso, forse affetto da nanismo. Questo suggerimento si aggiunge alla testimonianza di un uomo che non vuole essere coinvolto ma che ha raccontato al padre di Sergio Isidori di aver visto la cartomante e il suo compagno in un’auto con un fagotto che “poteva sembrare” un ragazzino, il giorno della scomparsa del bambino, all’imbocco autostradale di Recanati.
    Al di là delle ipotesi sul fagotto, questa testimonianza smonterebbe l’alibi della cartomante che ha sempre dichiarato agli inquirenti di trovarsi in Svizzera in quei giorni dell’aprile del 1979. Questi elementi supportano un’istanza di riapertura delle indagini da parte dei legali della famiglia Isidori.

  • 27 aprile 2011

    Aveva 5 anni quando è scomparso da casa ma il Comune di Montecassiano (Macerata) gli ha comunque inviato la tessera elettorale per poter esprimere il suo diritto al voto nelle prossime elezioni del 15 e 16 maggio. La famiglia, il padre Eraldo è dalla fine del 2010 un parlamentare della Lega Nord, non ha mai perso la speranza di poter riabbracciare il  figlio ma certamente non si aspettava di dover ricevere questo documento visto che il Comune di Montecassiano dovrebbe essere certamente informato delle vicende degli Isidori. La notizia è stata diffusa da Domenica Mazza, vicepresidente regionale di Penelope, l'Associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse, presieduta, nelle Marche, da Giorgia Isidori, sorella di Sergio. Come già denunciato da "Chi l'ha visto?", Domenica Mazza ricorda che, nel 1991, i Carabinieri consegnarono alla famiglia il precetto per la leva militare. Sulla scomparsa di Sergio Isidori, la procura della Repubblica di Macerata ha, di recente, riaperto un fascicolo ma il pm ha chiesto l'archiviazione del caso. Provvedimento a cui la famiglia Isidori si sta opponendo tramite il suo legale.

  • 28 ottobre 2011

    Il Gip del Tribunale di Macerata ha firmato oggi l'ordinanza con cui si dà il via alla prosecuzione e integrazione delle indagini sulla scomparsa del piccolo Sergio Isidori, che nel 1970 aveva cinque anni e che, durante il funerale del parroco della chiesa di Villa Potenza, una frazione di Macerata, scomparve nel nulla senza lasciare traccia, nonostante le indagini protrattesi a lungo e a tutto campo. Il Pm Andrea Belli, visto che tutte le piste erano state battute senza esito, aveva fatto richiesta di archiviazione ma la famiglia di Sergio, assistita dall'avv. Luca Sartini ha fatto opposizione chiedendo che prima della chiusura definitiva delle indagini si sentissero alcuni testimoni come il sacerdote don Mario Buongarzoni che, in un suo racconto, ha descritto una fine agghiacciante di un bimbo scomparso proprio come Sergio, o come una donna che, secondo quanto è trapelato, avrebbe affermato di avere  incontrato Sergio ormai ventenne innamorandosi di lui. La donna ora si trova all'estero ma è stata già sentita la sorella.