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“Condannare a 14 anni intera famiglia Ciontoli”, la richiesta del pg al processo d'appello per Marco Vannini

Roma, 8/1/2019 - Al processo d’appello per la morte di Marco Vannini il rappresentante dell'accusa ha sostenuto oggi la responsabilità della moglie e dei due figli di Antonio Ciontoli nel concorso con lui in omicidio volontario. Per questo il pg Vincenzo Saveriano ha chiesto per Maria Pezzillo e per i figli Martina e Federico gli stessi 14 anni inflitti al capofamiglia in primo grado, quando l'imputazione per loro venne derubricata in omicidio colposo, con una condanna a tre anni di reclusione. Per la fidanzata di Federico Ciontoli, Viola Giorgini, è stata chiesta la conferma dell’assoluzione dall'accusa di omissione di soccorso.

"Questa vicenda - ha detto Saveriano - rappresenta un unicum nel panorama giurisprudenziale in tema di qualificazione giuridica del fatto. Quanto accaduto in quella casa non poteva non allarmare quei familiari. Marco chiedeva aiuto e si vedeva spostato per essere lavato e rivestito pensate un po' la sofferenza. Eppure Ciontoli dichiara prima che la vittima era scivolato, poi che si era ferito con un pettine; invece era stato sparato un colpo". Il pg si è anche detto convinto "del coinvolgimento di tutti i familiari in questo episodio. E' stata un'azione concertata. Questi soggetti hanno perso il lume della ragione, e nessuno ha detto che era stato esploso un colpo d'arma da fuoco. Forse Marco si poteva salvare. Hanno accettato il rischio per non fare emergere un fatto che al capofamiglia avrebbe potuto creare dei problemi. Si è trattato di una condotta illecita lontana da una condotta standard".

Il 29 gennaio l'udienza con l'intervento delle difese e la camera di consiglio per la sentenza d'appello.

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