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"Marco Vannini poteva essere salvato e avere una vita normale", i consulenti del pm sull'autopsia, all'udienza processo

Roma, 13/3/2017 - “Marco si poteva salvare”. Lo hanno confermato stamane i medici Luigi Cipolloni e Carlo Gaudio, nominati come periti dalla Procura di Civitavecchia che ha indagato sulla morte di Marco Vannini. I due professionisti sono stati ascoltati nell’udienza svolta alla Corte d’Assise di Roma nel processo che vede coinvolti Antonio Ciontoli e la sua famiglia per concorso in omicidio volontario. “Il ritardo nella chiamata per i soccorsi e il depistaggio hanno determinato la morte di Vannini”. Secondo i sanitari il ferimento di Marco con un colpo di pistola sarebbe avvenuto tra le 23:15 e le 23:30, ma la verità sulla causa e la gravità del ferimento sarebbe stata scoperta soltanto alle 00:45 ovvero un’ora e un quarto o un’ora e mezza dopo. Troppo tardi per consentire ai sanitari un adeguato intervento. “Marco Vannini”, hanno ribadito i due medici, “In 33 minuti poteva essere trasferito nella sala operatoria del Policlinico Gemelli e sicuramente al cento per cento si sarebbe potuto salvare”. Imputata per omissione di soccorso anche Viola Giorgini, fidanzata di Federico, figlio maggiore dei Ciontoli.