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Commissariato per le persone scomparse: I prefetti possano rivolgersi alla Rai per ritrovarle

Roma, 15/10/15 - Presentata oggi al Viminale la tredicesima Relazione semestrale dal Commissario straordinario di Governo per le persone scomparse, Vittorio Piscitelli, presente il sottosegretario all'Interno, Domenico Manzione. Sono 31.372 le persone scomparse ancora da rintracciare in Italia dal 1974 ad oggi. Vista le dimensioni del fenomeno, il Commissario ha auspicato la possibilità per i prefetti di rivolgersi alla Rai per ritrovare le persone sparite. “Quando le ricerche partono nelle prime 48 ore - ha sottolineato - si hanno buoni risultati”. Nel primo semestre dell'anno si è registrato un aumento di 7.993 casi. I ritrovamenti al 30 giugno 2015 sono 125.657, rispetto ai 119.802 del 31 dicembre 2014 (+5.855). Gli ultimi risultati, ha osservato Manzione, “indicano un discreto salto di qualità nei ritrovamenti, ma il numero degli scomparsi è significativo, pur se più basso rispetto ad altri Paesi europei”. Il prefetto Piscitelli, ritiene che “la crisi di valori” e ”l'individualismo” “sono alla base di parte del fenomeno”. Sul totale 22.848 sono stranieri e 8.524 italiani, di cui 13.085 maggiorenni (6.712 italiani e 6.373 stranieri) e 18.287 minorenni (1.812 italiani e 16.475 stranieri). I maschi sono 22.455, mentre le donne 8.917. Il Lazio è la regione con più casi (6.757), seguita da Sicilia (4.821), Lombardia (3.504) e Campania (3.211). I minorenni che scompaiono, ha sottolineato Piscitelli, “sono il problema dei problemi: si tratta in larga parte di stranieri non accompagnati (tra i 15 ed i 17 anni) che si allontanano dai centri di accoglienza e nelle comunità di affido per dirigersi verso i Paesi dove hanno parenti o altri appoggi, ma durante il viaggio possono incappare in disavventure”. Gli ultrasessantacinquenni scomparsi sono 1.298. Di questi. 112 hanno come motivazione “possibili disturbi psicologico” e molto spesso di tratta di malati di Alzheimer o di persone affette da malattie neurologiche. La Relazione aggiorna anche i dati relativi ai cadaveri non identificati. Il registro nazionale ne riporta 1.421 (36 in più nell'ultimo semestre), inclusi 760 corpi di migranti recuperati sulle coste italiane.