Roma, 18/6/2012 - “Questa mattina il corpo di Enrico De Pedis, per autonoma ed esclusiva volontà dei suoi familiari, è stato traslato dal luogo ove era stato legittimamente collocato più di 22 anni fa, ed è stato cremato presso il cimitero di Prima Porta”. Lo hanno reso noto in una nota i legali della famiglia De Pedis, Maurilio Prioreschi e Lorenzo Radogna. “In questo momento di rinnovato dolore - si legge nel comunicato - la moglie e i fratelli, che sin dal 2008 avevano per primi sollecitato tale epilogo, auspicano che abbiano fine tutte le speculazioni politiche e giornalistiche, scientemente alimentate nei confronti di un uomo che, fino a quando ha avuto la possibilità di difendersi, ha sempre visto riconosciuta dalla giustizia italiana la propria innocenza. I familiari ribadiscono la totale estraneità del proprio congiunto a qualsiasi tipo di coinvolgimento nella vicenda relativa alla scomparsa di Emanuela Orlandi”. Pietro Orlandi, appresa la notizia ha commentato: “Noi, da parte nostra, aspettiamo ora l'esito degli esami sulle ossa che si trovano nella cripta di S.Apollinare. E soprattutto ci auguriamo che il Vaticano chiarisca le motivazioni che spinsero il card. Poletti, allora Vicario di Roma, a dare l'autorizzazione a seppellire De Pedis a S. Apollinare“.
Anche l'attuale Rettore della Basilica di Sant'Apollinare, don Pedro Huidobro, dopo la traslazione ha rilasciato una dichiarazione: “Abbiamo sempre assicurato la massima disponibilità sia ai familiari che alle autorità investigative, come dimostrato anche nelle ultime settimane. In tutto questo tempo la Basilica ha avuto con insistenza i riflettori puntati, e ciò non ha risparmiato le visite di tanti curiosi, a danno anche della regolare e serena attività pastorale. Oggi questo capitolo si chiude, come avevamo più volte auspicato anche noi”. “Rinnovo - ha aggiunto il sacerdote - la mia vicinanza alla vedova Carla, per il dolore e il dispiacere che questa lunga vicenda le ha arrecato, soprattutto per le offese gratuite e ingiustificate subite. Per il rispetto che si deve a tutti i defunti, invito a non dimenticare che l'amore misericordioso di Dio è infinito e che soltanto Lui è in grado di giudicare l'animo di ciascuno. Come cristiani siamo chiamati ad affidare l'anima di Enrico e di tutti i defunti alla Divina Misericordia del Signore”. In merito a “eventuali responsabilità personali del passato” Huidobro ha affermato che “c'è la magistratura che sta indagando, l'unica deputata a ciò”.
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