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Ilaria Alpi: Il processo fu un depistaggio. A “Chi l’ha visto?” il supertestimone d'accusa

“L’uomo in carcere accusato del suo omicidio è innocente. Io non ho visto chi ha sparato. Non ero là. Mi hanno chiesto di indicare un uomo”. E’ quanto ha rivelato il supertestimone del processo che si è svolto a Roma per l’omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore della Rai Miran Hrovatin. L’uomo, Ahmed Ali Rage, soprannominato Jelle, irreperibile per l’Italia, raggiunto dall’inviata di “Chi l’ha visto?” ha raccontato che gli italiani avevano fretta di chiudere il caso e gli hanno promesso denaro in cambio di una sua testimonianza al processo: doveva accusare un somalo del duplice omicidio. Jelle indicò il giovane Omar Hashi Hassan al pm Ionta durante un interrogatorio, ma poi non si presentò a deporre al processo e fuggì all’estero. Per la sua testimonianza il giovane Hashi fu arrestato e condannato all’ergastolo. “Non ho neache chiesto quanto” ha detto Jelle riguardo alla ricompensa promessa, “per me il guadagno più importante era scappare dalla guerra”.

“L'intervista di 'Chi l'ha visto?' è un documento giornalistico eccezionale che riapre una volta per tutte il caso dell'esecuzione di Mogadiscio del 1994”. Così il direttore di Rai3, Andrea Vianello, che ha aggiunto: “Le rivelazioni di Jelle confermano quello che da anni la famiglia Alpi e molti giornalisti tenacemente sostengono, cioè che in carcere ci sarebbe un innocente usato come capro espiatorio e che gravissimi depistaggi avrebbero inquinato le inchieste. Spero davvero che lo scoop del programma di Federica Sciarelli serva a spingere gli inquirenti a riaprire definitivamente le indagini sull'assassinio dei due nostri colleghi che aspettano invano giustizia da così tanti anni”.

[Video - Ilaria Alpi - Il super testimone del processo parla a "Chi l'ha visto?"]
[Video - Lo speciale di Rai Tre su Ilaria Alpi del 20 marzo 2014]