Roma , 26/2/2015 - Pietro Orlandi ha accompagnato una sua lettera al presidente della Repubblica con un presidio nei pressi del Quirinale, con striscioni come “gli scomparsi e gli omicidi non si archiviano”. Il fratello di Emanuela Orlandi si augura che la procura di Roma non archivi il caso e che “ci sia collaborazione tra lo Stato italiano e il Vaticano”. “Non rinuncerò mai alla speranza che un giorno la verità e la giustizia non siano più relegate a semplici utopie, ma tornino a essere i principi fondamentali di uno Stato che si reputa civile. Sono certo, presidente, che comprenderà l'angoscia che ci opprime, la stessa che lei ha vissuto nella tragedia che ha colpito la sua famiglia, quel senso di impotenza e insieme il non voler cedere e accettare che un fratello possa morire perché qualcuno ha deciso così”, scrive Orlandi a Mattarella, che spera di poter incontrare “anche per un breve colloquio informale”.