Potenza, 2/7/2011 - Poco dopo le 9 la bara di Elisa è uscita nel silenzio dalla camera ardente allestita nel liceo classico 'Flacco'. Passando in via Mazzini, il corteo funebre si è fermato davanti alla casa della famiglia Claps, per permettere a quelli che erano i suoi vicini di casa di salutarla con un bacio, con qualche petalo di rosa bianca e con tanti lenzuoli alle finestre. Gli stessi lenzuoli esposti sui balconi - accanto ad alcune bandiere italiane listate a lutto - che circondano piazza Don Bosco, dove il feretro è giunto intorno alle 9:30 accolto da un lungo e commosso applauso dalle migliaia di presenti, mentre la bara bianca veniva portata fino all'altare, sotto una gigantografia di lei sorridente. Le esequie sono state celebrate all'aperto perché mamma Filomena non voleva che Elisa entrasse in una chiesa. "C'e' stata troppo tempo", ha ripetuto più volte. Ma il funerale religioso, quello sì. Ed è stato celebrato da don Marcello Cozzi, il responsabile regionale di 'Libera', l'associazione di don Ciotti che lotta contro la mafia, che per anni è stato accanto alla famiglia. "Elisa - ha detto il sacerdote - è un fiore reciso che qualcuno ha lasciato marcire in un angolo. La verità su questa vicenda è stata oggetto di baratto". Il riferimento del sacerdote è a quel "Caino fuggiasco, in una Basilicata dove la verità è stata lasciata spesso sotto i tetti".