Roma, 20/2/2020 - Oggi l’Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza ai Sordi ha scritto una lettera lamentando “profonda indignazione” per il fatto che una persona sorda, protagonista di un video di violenze e intervistata da una nostra collega, non abbia avuto la possibilità di avere un interprete LIS nel corso dell’intervista. L’Ente lamenta che questo comportamento “ha leso non solo i diritti di quella persona” ma ha anche “dato un’immagine delle persone sorde assolutamente fuorviante che prescinde dalla condotta oggetto dell’intervista”.
“Chi l’ha visto?”, in tutte le sue componenti, dagli autori alla conduttrice, dai tecnici agli assistenti, ha da sempre messo al centro della sua missione di servizio pubblico la tutela della persona. E anche nel caso citato dall’Ente per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi non è stata fatta alcuna eccezione: non c’è, e non c’è mai stato, nessun intento di fornire una immagine fuorviante delle persone sorde. Qui si parla di un singolo soggetto e del comportamento di un singolo soggetto, a prescindere da ogni altra considerazione.
L’intervistato, ripreso in un video di violenze domestiche, è stato raggiunto dalla nostra inviata proprio per dargli la possibilità di fornire la sua versione dei fatti. Cosa che, nonostante l’assenza di un traduttore LIS, appare essere stato in grado di fare. Il racconto dell’intervistato è stato prontamente interpretato da un traduttore della lingua dei segni (e grazie a questo sottotitolato) e, durante l’intervista, alcune domande e risposte sono state scritte dalla giornalista e dell’intervistato su un blocco di carta. Non tutto è stato mandato in onda, ma solo per esigenze di tempi televisivi. L’uomo intervistato, come del resto si evince anche dalle risposte ricevute, ha perfettamente compreso il motivo dell’intervista e le domande della nostra collega e ha avuto modo di fornire la sua versione, tanto che ad un certo punto ha anche voluto essere ripreso per mostrare al pubblico di Chi l’ha visto il certificato di ricovero al pronto soccorso.
Spiace dunque che l’Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza ai Sordi abbia, ben inteso legittimamente, criticato la nostra trasmissione: da parte della trasmissione non c’è mai stato alcun intento di porre una persona sorda in una “condizione sfavorevole”. Ci teniamo a ribadirlo ancora: Chi l’ha visto mette sempre al centro della propria missione di servizio pubblico la tutela della persona. A testimonianza di quanto affermato, la conduttrice Federica Sciarelli darà comunque conto delle osservazioni ricevute nella prossima puntata del programma.
[LINK - La lettera del Presidente ENS Giuseppe Petrucci]