Catania, 19/4/2011 - Controlli su celle telefoniche e tabulati dei telefonini della vittima e dell'indagato e accertamenti incrociati sui loro Dna: sono gli elementi che hanno portato la squadra mobile di Catania ad arrestare Antonino Portale, 52 anni, con l'accusa di avere ucciso, per gelosia, il 16 gennaio scorso, la sua fidanzata, Lucia Cosentino, di 51 anni, nell'abitazione di una novantenne di Catania dove la donna lavorava come badante. Cosentino e Portale erano uniti, oltre che da una relazione che la donna voleva troncare, da antichi vincoli familiari: i due erano ex cognati, in quanto l'uomo aveva sposato, in una precedente relazione, la sorella della vittima. La polizia scientifica ha scoperto che l'uomo, per diversi giorni, è rimasto davanti il palazzo dove Lucia Cosentino lavorava, per controllare i suoi movimenti. Aveva dai 43 ai 90 contatti telefonici giornalieri con la donna, che era stanca delle gelosia del compagno. Secondo la squadra mobile l'uomo era solito chiamarla ogni mattina alle 6, ma il giorno del delitto non lo ha fatto. alla scena del delitto sono scomparsi un computer portatile, due cellulari in uso alla vittima. I due telefonini risultano attivi, nelle ore subito dopo il delitto, nella zona di Castiglione di Sicilia, paese delle colline dell'Etna dove abita l'indagato. Infine, una macchia di sangue della donna è stata rilevata sui pantaloni dell'uomo, nonostante la squadra mobile li abbia trovati già lavati, e il Dna rintracciato sui sedili dell'auto dell'arrestato è uguale a quello trovato nella biancheria intima che la donna indossava al momento del delitto. Il provvedimento restrittivo per omicidio e stalking è stato emesso dal Gip Carlo Cannella su richiesta del procuratore aggiunto di Catania, Giuseppe Toscano, e del sostituto Antonella Barrera.