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Scomparso

Claudia Bianchi

Edizione:2004/2005
Data pubblicazione:24/01/2005

Claudia Bianchi aveva da tempo intrapreso una carriera professionistica nel mondo del body building estremo, vincendo gare importanti a livello internazionale, ma al prezzo di un profondo cambiamento della propria struttura fisica e dell'aspetto. L'8 marzo 2004 è improvvisamente deceduta nel sonno, a 36 anni, in un periodo di dura preparazione a una gara prevista negli Stati Uniti per l'agosto seguente, alla quale aveva partecipato l'anno prima classificandosi sesta. La diagnosi iniziale è stata di aneurisma cerebrale, ma il successivo 22 dicembre il suo corpo è stato riesumato nell'ambito di indagini su decessi sospetti di giovani praticanti il body building. L'autopsia avrebbe indicato la causa della morte di Claudia Bianchi nell'assunzione di anabolizzanti la sera del 7 marzo. La madre ha confermato di averla vista iniettarsi una sostanza bianca contenuta in una fiala che avrebbe ricevuto nel pomeriggio di quella domenica. Grazie ad un sms trovato nel cellulare della figlia, la signora ha anche scoperto che intorno alle 17 di quel giorno lei era svenuta in palestra, presente il fidanzato e suo preparatore atletico che era venuto da Modena a trovarla come tutte le domeniche. La madre di Claudia Bianchi lo accusa di averne sottovalutato il malore in palestra, omettendo di portarla subito in ospedale dove forse poteva essere salvata. La signora spera che la tragica vicenda della figlia sia almeno utile ad aprire gli occhi a chi sta correndo gli stessi rischi.

  • 21 gennaio 2010

    Sei anni di reclusione per aver dato alla fidanzata sostanze anabolizzanti che ne provocarono la morte. E' la condanna inflitta a Federico Focherini, culturista, accusato di aver provocato la morte avvenuta l'8 marzo del 2004, di Claudia Bianchi, la fidanzata che con lui condivideva la passione per il body builder. L'esercizio abusivo della professione medica, somministrazione di sostanze pericolose per la salute pubblica e morte conseguente ad altro delitto: per questi reati il giudice monocratico ha condannato Focherini, difeso dall'avvocato Alessandro Sivelli di Modena. Per il culturista il pubblico ministero aveva chiesto due anni e sei mesi di reclusione. Contro Sivelli nessun parente della vittima si era costituito nel processo parte civile e perciò il magistrato non ha applicato pene accessorie riservandosi di depositare entro 30 giorni la motivazione della sentenza contro la quale l'avvocato Sivelli ha già preannunciato appello. Focherini, residente a Modena nel corso delle indagini aveva ammesso d'aver consigliato alla fidanzata l'uso di sostanze anabolizzanti ma aveva sempre negato di essere stato lui a procurarglieli. L'indagine, svolta a Roma dall'ex procuratore aggiunto Italo Ormanni e dal pubblico ministero Diana De Martino si concluse comunque con la contestazione della pesante accusa che ha determinato la condanna di Focherini. La condanna pronunciata dal giudice ha lasciato perplesso il difensore di Focherini, Alessandro Sivelli il quale ha sottolineato che ''non c'è nessuna prova, nessuna telefonata e nessuna testimonianza che dimostrino responsabilità di Federico''. Il penalista attenderà ora la motivazione della sentenza prima di presentare appello ribadendo che non c'è alcuna certezza per accusare il suo cliente. ''Focherini -ha detto ancora l'avvocato- è incredulo e amareggiato per questa sentenza. Non vorrebbe ora che la madre e i parenti di Claudia Bianchi possono ritenerlo responsabile della morte della loro congiunta''.