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Scomparso

Delitto sull'autostrada: chi ha ucciso Petra Schiffler?

Data pubblicazione:07/12/2009

Il cadavere di Petra Schiffler, 40 anni di origine tedesca, è stato ritrovato il 5 dicembre 2009 in una scarpata nei pressi dello svincolo di Rende-Cosenza nord dell'autostrada A3, Salerno-Reggio Calabria. A notarlo un automobilista fermatosi in una piazzola di sosta. Un’ipotesi è che possa avere chiesto un passaggio a qualcuno che poi ha tentato di aggredirla, uccidendola dopo una sua reazione.  L'autopsia ha escluso la violenza sessuale ed ha rilevato che la donna è stata uccisa con dieci coltellate. Nella borsa della vittima sono stati trovati molti effetti personali, tra cui numerose lettere, fogli e biglietti scritti in tedesco. Le carte di credito di circuiti internazionali ritrovate nel portafogli hanno permesso di ricostruire le sue ultime spese, evidenziando una buona disponibilità economica. Sembra che Petra Schiffler, sposata con due figli che vivono ad Aachen (Germania), avesse smesso di lavorare e si stesse dedicando ad un lungo viaggio nel continente da sola, anche in autostop. Dalle prime informazioni sui suoi spostamenti, sembra che fosse arrivata Italia da oltre un mese, dopo aver visitato diversi paesi europei. Da Bressanone (Bolzano), dove ha conosciuto alcune persone, ha poi raggiunto Roma, dove ha trascorso alcuni giorni, dicendo a chi l’ha incontrata di voler proseguire il suo viaggio verso il Sud, senza specificare una città precisa. ll volto dell'assasino potrebbe essere stato catturato da uno dei sistemi di videosorveglianza presenti nelle aree di servizio dell'autostrada A3. In particolare gli inquirenti starebbero incrociando le descrizioni fornite dai testimoni, forse quelle di un camionista, con le immagini registrate dalle telecamere.

  • 15 dicembre 2009

    La Polizia ha fermato un uomo a Gela, in Sicilia nell'ambito delle indagini. Si tratta di Antonio D'Antuono, di 29 anni, autotrasportatore di San Giuseppe Vesuviano (Napoli), fermato dalla polizia con l'accusa di essere l'assassino di Petra Schiffler. L'uomo, individuato attraverso il numero della targa del suo automezzo, avrebbe sostenuto di aver ucciso per legittima difesa. L'autotrasportatore è accusato di omicidio volontario e del porto ingiustificato del coltello col quale avrebbe ucciso Petra Schiffler. La donna, secondo quanto è emerso dall'autopsia, è stata uccisa con dieci coltellate. Dalle indagini è emerso che la donna sarebbe stata assassinata nella cabina del camion di D'Antuono ed il suo cadavere gettato nella scarpata per nasconderlo. All'identificazione si è giunti attraverso l'analisi disaggregata di 8970 report inerenti automezzi con rimorchio compatibili, nelle caratteristiche tecnico-meccaniche, con quelle attribuibili all'autoarticolato IVECO 190.48 TURBO Star di colore grigio, telonato blu, ritratto nelle immagini di video-sorveglianza del circuito di sicurezza dell'area di servizio di Cosenza/Nord, a bordo del quale, alle ore 12.56 dello scorso 2 dicembre 2009, era stata vista salire la vittima in compagnia d'un uomo di corporatura robusta con capelli castani. La complessa ricerca, peraltro associata al parziale identificativo di targa alfa-numerico CL, - nonostante la scarsa qualità delle immagini che pur elaborate erano inintelligibili - ha consentito per esclusione di raggiungere il titolare del mezzo, intestato ad un'altra persona, ma in uso a D'Antuono. Davanti al personale della Squadra Mobile D'Antuono ha ammesso l'omicidio fornendo elementi corroborati da conversazioni telefoniche fra l'indagato ed alcuni suoi familiari. D'Antuono è ritenuto responsabile del reato di omicidio aggravato e porto abusivo di coltello.L'uomo presenta fra l'altro dei graffi sul viso compatibili con una collittazione. Inoltre, in base alle indagini, l'omicidio risalirebbe almeno a tre giorni prima del ritrovamento del corpo.