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Scomparso

Rossella Goffo

Data pubblicazione:17/05/2010

Rossella Goffo 46 anni, sposata, funzionario della prefettura, due figli, vive col marito pediatra ad Adria (Rovigo). Dal 2009 lavora alla prefettura di Ancona, città dove ha preso una stanza in affitto in un appartamento che condivide con due giovani donne, una giornalista e un architetto. Rossella Goffo torna ad Adria per il fine settimana. Il 3 maggio verso le 17 è partita da Adria con la sua auto per raggiungere la città in cui lavora. Il marito l'ha sentita per l'ultima volta intorno alle 22 di quel giorno, quando l'aveva chiamata al telefonino per assicurarsi che il viaggio fosse andato bene, come la moglie gli ha confermato. La mattina del 5 maggio è stata vista da alcuni colleghi nei pressi del luogo di lavoro, nell'orario in cui solitamente prende servizio. Le coinquiline non erano a casa tra il 3 e il 5 maggio, ma hanno riferito che dalla stanza la donna ha prelevato tutte le sue cose. L’auto di Rossella Goffo è stata trovata nel cortile della prefettura e all’interno sono stati rinvenuti alcuni oggetti tra cui due paia di lenzuola, qualche capo di abbigliamento, un’agendina rossa, una chiavetta USB ora al vaglio degli inquirenti.

  • 18 giugno 2010

    Sono incominciati gli scavi in una zona di campagna dell'Ascolano, Case di Coccia di Folignano, per ricercare il corpo di Rossella Goffo. Le ricerche - nei  pressi di un piccolo corso d'acqua - sono scattate dopo che ieri un operatore della Questura di Ascoli, ultimo a vederla, è stato a lungo sentito dai magistrati. Nella puntata del 17 maggio il marito, un pediatra di Adria (Rovigo) aveva lanciato un appello per il suo ritorno. Le indagini sono state condotte, con accertamenti e perquisizioni, dalle Squadre mobili di Ancona, Padova, Rovigo e Ascoli Piceno, e coordinate dal pm di Ancona Irene Bilotta (un altro fascicolo è stato aperto dalla procura di Rovigo),  ma della funzionaria veneta, finora, non è stata trovata traccia. 

  • 21 giugno 2010

    L'avvocato Maura Diodato, che assiste, il tecnico della Questura di Ascoli Piceno indagato per omicidio in relazione alla scomparsa di Rossella Goffo, non commenta lo svolgimento dell'inchiesta. ''Siamo all'oscuro - si limita a osservare - dei motivi che indirizzano gli accertamenti in una direzione, piuttosto che in un'altra''. La Questura di Ascoli, intanto, ha precisato che nei confronti del poliziotto ''non sono stati adottati provvedimenti di alcun genere''. ''E' a tutt'oggi regolarmente al lavoro presso la Questura non essendo stato né sospeso dal servizio né in malattia''. Inoltre, ''nei suoi confronti non è stato adottato alcun provvedimento di ritiro dell'arma di servizio'.inserire il testo...

  • 22 giugno 2010

    Sono state temporaneamente sospese le ricerche del corpo della funzionaria della prefettura di Ancona Rossella Goffo. Intanto, proseguono a ritmo serrato e nel totale riserbo le indagini delle Squadre mobili di Ancona e Ascoli, coordinate dal pm Irene Bilotta. Per gli inquirenti si è trattato di un omicidio, reato per il quale è attualmente indagato a piede libero un tecnico della Questura di Ascoli, sposato e padre di figli. Sarebbe stato l'ultimo ad aver visto la donna. L'accelerazione dell'inchiesta fa pensare che gli inquirenti abbiano raccolto elementi concreti a carico dell'indagato ma, al momento, mancano la certezza della morte della donna e, evidentemente, anche prove decisive circa la responsabilità del tecnico della Questura di Ascoli. L'uomo, sentito la settimana scorsa dal pm Irene Bilotta, ha negato ogni coinvolgimento. Ma la sua versione contrasterebbe con l'esito di alcuni accertamenti tecnici. In queste ore gli investigatori stanno proseguendo le verifiche e l'incrocio di dati alla ricerca di altri elementi utili. Dalla scorsa settimana, le ricerche si sono concentrate in zone montane dell'Ascolano, dove porterebbero alcune tracce telefoniche riconducibili alla funzionaria, all'indagato o forse a entrambi. Nei prossimi giorni, gli uomini della polizia con le unità cinofile e alcune squadre del Soccorso Alpino dovrebbero continuare a battere altre zone boschive dell'ascolano. Sembra che le operazioni siano state sospese perchè si aspettano attrezzature specifiche.

  • 24 giugno 2010

    Mentre restano ferme le ricerche del corpo della funzionaria della prefettura di Ancona, Rossella Goffo, le indagini vanno avanti. Oggi il tecnico della Questura di Ascoli Piceno, indagato per l'omicidio della donna, ha chiesto di poter parlare con il pm della procura di Ancona Irene Bilotta. L'uomo, sopsato e padre di figli, si è sempre dichiarato estraneo ai fatti e si è messo a totale disposizione della procura di Ancona. L'uomo ha detto di aver visto per l'ultima volta Rossella Goffo il 4 maggio scorso e, da allora, di non averne più avuto notizie. Al momento, mancano la certezza della morte della donna e, evidentemente, anche prove decisive circa la responsabilità del tecnico della Questura di Ascoli. Ma la sua versione contrasterebbe con l'esito di alcuni accertamenti tecnici. In queste ore gli investigatori stanno proseguendo le verifiche e l'incrocio di dati alla ricerca di altri elementi utili. Dalla scorsa settimana, le ricerche si sono concentrate in zone montane dell'Ascolano, dove porterebbero alcune tracce telefoniche riconducibili alla funzionaria, all'indagato o forse a entrambi. Nei prossimi giorni, gli uomini della polizia con le unità cinofile e alcune squadre del Soccorso Alpino dovrebbero continuare a battere altre zone boschive dell'ascolano. Sembra che le operazioni siano state sospese perchè si aspettano attrezzature specifiche.

  • 2 luglio 2010

    Il tecnico della Questura di Ascoli unico indagato per la vicenda della scomparsa di Rossella Goffo è entrato di nuovo negli uffici del Tribunale del capoluogo piceno. L'uomo, che si è detto sempre innocente e senza alcuna responsabilità riguardo un'eventuale morte della donna, era accompagnato dal capo della squadra mobile di Ascoli, Pierfrancesco Muriana. Al momento si ignorano i motivi della visita, anche se la posizione del poliziotto è  molto delicata, considerando che è indagato per omicidio. L'indagato si era già presentato la settimana scorsa al tribunale di Ancona accompagnato dal suo legale Nazario Agostini, per una dichiarazione spontanea. Ieri intanto, si è proseguito con le ricerche della salama di Rossella Goffo, sposata con un medico di Adria (Rovigo) e madre di due figli, di cui non si hanno notizie dal 5 maggio scorso. Anche questa volta le ricerche, effettuate in una zona impervia del territorio di Acquasanta Terme, non hanno avuto alcun esito.

  • 6 luglio 2010

    Si terrà venerdì 9 luglio prossimo al Tribunale del riesame di Ancona l’esame del ricorso presentato da Alvaro Binni, il tecnico della Questura di Ascoli Piceno, di fino ad oggi unico indagato per l’omicidio di Rossella Goffo. Il legale di Binni, l'avv. Nazario Agostini, ha presentato opposizione al decreto di perquisizione firmato a suo tempo da pm di Ancona Irene Bilotta e chiede il dissequestro di quello che è stato prelevato dall’appartamento del Binni e nel suo ufficio presso la Questura di Ascoli. Tra il materiale sequestrato - riferisce il penalista ascolano – anche una pistola e alcuni attrezzi da lavoro, fra i quali un trapano. Di Rossella Goffo non si hanno più notizie da due mesi. Era infatti il 5 maggio quando è stata vista per l'ultima volta attraverso le telecamere esterne alla prefettura del capoluogo marchigiano. L'ultimo ad averla incontrata personalmente sarebbe stato proprio Binni, che afferma di averla incontrata il 4 maggio ad Ancona, quando ebbero l'ennesima lite legata al fatto che lui non voleva saperne assolutamente più nulla di lei.

  • 10 luglio 2010

    Il Tribunale del riesame di Ancona segna un punto a favore di Alvaro Binni, il tecnico 41enne della Questura ascolana indagato per l'omicidio di Rossella Goffo. I sospetti sull'indagato si fondavano - tra l'altro - su alcune dichiarazioni fatte dalla Goffo che, circa un anno fa, sostenne di essere stata vittima di un tentativo di soffocamento da parte dell'uomo: la donna aveva anche aggiunto di aver avuto una figlia da Binni, in realtà mai nata. I giudici hanno così ritenuto inattendibili le accuse della Goffo, 47 anni, un marito, due figli, di cui non si hanno più notizie dal 5 maggio scorso. Il giallo della scomparsa della funzionaria della Prefettura di Ancona -  torna dunque al punto di partenza. Il Tribunale del Riesame, presieduto da Rosario Lionello Rossino, ha accolto il ricorso del difensore di Alvaro Binni, l'avv. Nazario Agostini: sono anche stati annullati i decreti di perquisizione a carico dell'indagato e la convalida dei sequestri della pistola d'ordinanza e di due punte di trapano, ordinando l'immediata restituzione del materiale. L'arma è stata consegnata per competenza al comandante di Binni. ''Non e' emersa - scrivono i giudici - non solo l'attribuibilità al Binni dell'omicidio, ma neppure la sussistenza stessa del fatto''. Nelle ultime settimane gli uomini delle Questure di Ancona e Ascoli si hanno cercato a lungo nelle colline intorno ad Ascoli ma, fino ad oggi, della donna non vi è traccia.  

  • 30 agosto 2010

    A quattro mesi di distanza dalla scomparsa di Rossella Goffo, 47 anni, funzionaria della Prefettura di Ancona, di cui si sono perse le tracce il 4 maggio scorso, proseguono gli accertamenti tecnici su quello che gli inquirenti considerano un omicidio premeditato. Unico sospettato è Alvaro Binni, 41 anni, tecnico della Questura di Ascoli, che con la donna aveva avuto una relazione. L'uomo, sposato e padre, ha sempre respinto con fermezza l'accusa. Gli inquirenti sono convinti che la funzionaria sia stata uccisa tra la sera del 4 e la mattina del 5 maggio. Il pm Irene Bilotta attende i risultati di altri accertamenti tecnici sulle ultime telefonate, tra la Goffo e Binni, per tentare una più precisa rilocalizzazione dei luoghi dell'Ascolano da dove sono partite. Nonostante le insistite ricerche in zone boschive, anche con unità cinofile, il corpo della donna originaria di Adria (Rovigo), sposata con un medico pediatra del Trevigino, non è stato però ritrovato.

  • 16 novembre 2010

    E' di Alvaro Binni, il tecnico della Questura di Ascoli Piceno indagato a piede libero con l'accusa di omicidio, il Dna estratto da alcuni reperti biologici rinvenuti nell'appartamento di Ancona di Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura anconetana scomparsa nel nulla fra il 4 e il 5 maggio scorsi. Secondo la procura, la donna, il cui cadavere non e' ancora stato trovato, e' sicuramente morta assassinata: ad ucciderla sarebbe stato Binni, 42 anni, sposato e padre, con il quale la Goffo, a sua volta sposata e madre di due figli grandi, avrebbe avuto una relazione turbolenta, che l'uomo era intenzionato a troncare. La perizia sulle tracce biologiche, i cui risultati sono stati anticipati oggi da alcuni quotidiani locali, da' ora nuovo impulso alle indagini. Il tecnico della Questura di Ascoli Piceno e' stato convocato stamani dal pm Irene Bilotta, dopo che i risultati della perizia sul Dna dei reperti biologici sequestrati in casa della Goffo hanno confermato la presenza dell'uomo in quell'abitazione, nonostante lui lo neghi. Binni ha sempre negato di essere stato nell'abitazione che la funzionaria, originaria di Rovigo, condivideva ad Ancona con alcune ragazze. Ma alla luce dei nuovi risultati tecnici, l'indagato potrebbe essere risentito a breve. Agenti della Squadra mobile di Ancona hanno perquisito ancora una volta l'abitazione di Binni ad Ascoli Piceno, sequestrando nuovo materiale. Sempre nell'Ascolano, battuto a lungo nei mesi scorsi ma senza successo, sono riprese anche le ricerche della donna. Il perimetro delle tracce lasciate dal telefonino cellulare di Binni e' stato ristretto, per ricostruire con maggior precisione gli spostamenti del tecnico. Binni e' accompagnato dal difensore, l'avv. Nazario Agostini, il quale ha anticipato ai cronisti che la linea difensiva del suo assistito ''non cambiera'''. Il tecnico, ascoltato dal magistrato inquirente anche venerdi' scorso, per quattro ore, continua a negare di aver ucciso la donna con cui aveva avuto una relazione extraconiugale, e anche di essere mai entrato nell'appartamento che la Goffo aveva affittato ad Ancona, e dove risiedeva dal lunedi' al giovedi', per tornare a casa dai familiari, a Treviso, nel fine settimana.

  • 17 novembre 2010

    Ancona, 17/11/2010 - E' stato interrogato per tre ore dal pm Irene Bilotta, nella procura di Ancona, l'unico indagato a piede libero per l'omicidio premeditato di Rossella Goffo, la funzionaria della prefettura dorica, 46 anni, originaria di Adria (Rovigo), scomparsa il 4 maggio. Alvaro Binni, il tecnico della Questura di Ascoli Piceno, sposato, 41 anni, ha continuato pero' a dichiarare la sua innocenza dall'accusa degli inquirenti. I due avevano avuto una relazione e la Goffo, più volte, aveva fatto scenate di gelosia nei luoghi frequentati dall'uomo ad Ascoli Piceno. La Squadra Mobile ha raccolto diversi indizi. Nella camera in affitto, in via Fazioli ad Ancona, dove la Goffo viveva in un appartamento con altre inquiline, sono state trovate delle tracce biologiche il cui Dna corrisponde a quello dell'indagato. Cosi' come piu' volte e' stata tracciata la presenza del cellulare di Binni nella zona dell'abitazione della Goffo anche se lui dichiara di non essere mai stato nella casa della donna. Secondo l'avvocato dell'uomo, Nazario Agostini, per l'omicidio, pero', ''non c'e' movente''. Gli investigatori hanno, nel frattempo, ripreso a cercare il corpo della Goffo nel territorio compreso fra Acquasanta e Folignano, in provincia di Ascoli Piceno, un'area in cui sono risultati attivi i cellulari sia della donna sia di Binni.

  • 26 novembre 2010

    E' stato rinviato a martedì prossimo il conferimento dell'incarico per una nuova perizia sul Dna di alcuni elementi biologici fatti repertare dalla procura di Ancona nell'ambito delle indagini sulla scomparsa di Rossella Goffo.  Il rinvio è stato provocato da problemi di notifica. Erano in ogni caso assenti, come preannunciato, l'indagato e il suo difensore, l'avvocato Nazario Agostini, in polemica con il pm Irene Bilotta per le ripetute perquisizioni di cui Binni è stato fatto oggetto di recente: in casa gli sono stati sequestrati attrezzi da lavoro, tra cui una motosega e un'accetta, e in ufficio, un computer. Ieri è stato prelevato anche il Dna della moglie del poliziotto, per compararlo con i vari Dna rinvenuti su un copriletto in casa della Goffo ad Ancona.

  • 6 gennaio 2011

    Il marito di Rossella Goffo ha riconosciuto il braccialetto e la giacca della moglie. Lo ha comunicato l'avvocato Claudio Sartori, il legale della famiglia. Il monile era tra i resti ritrovati nella tarda serata di ieri a Colle San Marco, ad Ascoli Piceno.

  • 6 marzo 2011

    E' di Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura di Ancona scomparsa il 4 maggio scorso, il cadavere ritrovato il 5 gennaio sepolto superficialmente nel Bosco dell'Impero sul Colle San Marco di Ascoli Piceno. La conferma è venuta dall'esame del Dna disposto dalla procura di Ascoli. Il profilo genetico dei tessuti organici prelevati dal cadavere e il Dna estratto dal materiale biologico della Goffo acquisito durante i primi accertamenti tecnici sulla scomparsa, corrispondono. I periti propendono per l'ipotesi che la donna sia stata strangolata.

  • 27 giugno 2011

    La motosega e l'ascia sequestrate a suo tempo ad Alvaro Binni non hanno nulla a che fare con la morte di Rossella Goffo, per la quale il poliziotto ascolano è indagato a piede libero dalla Procura di Ascoli Piceno. E' uno degli ultimi risultati delle perizie medico legali sul caso della funzionaria della prefettura di Ancona scomparsa dal capoluogo dorico il 4 maggio 2010, e il cui cadavere è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione il 5 gennaio a colle San Marco (Ascoli Piceno). Sui due attrezzi sottoposti ad analisi non vi sono dunque tracce del Dna della Goffo. E' la conferma che non sono state utilizzati per ucciderla, ne' per smembrare il cadavere, ritrovato mutilato.

  • 22 settembre 2012

    Il Tribunale della Libertà di Ancona ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata da Alvaro Binni. Si tratta della seconda istanza presentata da Binni. La prima era stata respinta dal Tribunale della libertà, ma proprio nei giorni scorsi la Cassazione ha annullato quella decisione, rinviando gli atti al tribunale perche' motivi in modo più approfondito le esigenze cautelari prospettate dalgip. Nel frattempo il difensore di Binni, l'avv. Nazario Agostini, ha presentato una terza istanza di scarcerazione, basata sui risultati delle perizie di parte. Le conclusioni dei periti nominati da Binni contrastano nettamente con quelle dei consulenti della procura: riguardo alla data del delitto e alla durata della permanenza del cadavere nel Bosco dell'Impero, dove era stato sotterrato. Il Tribunale della libertà non ha ancora fissato la data della trattazione.

  • 11 maggio 2013

    Alvaro Binni è stato condannato a 16 anni dal giudice del Tribunale di Ascoli Rita De Angelis. La richiesta dalla Procura era stata di 30 anni: “L'importante per quanto ci riguarda non è il numero degli anni, ma il fatto che il giudice abbia ritenuto valido l'impianto accusatorio, riconoscendo la colpevolezza di Binni in ordine ai reati contestati - ha commentato il procuratore capo Michele Renzo -. La pena più bassa rispetto alla nostra richiesta si spiega con la concessione delle attenuanti generiche giudicate equivalenti con l'aggravante dei futili motivi. Ci poteva stare”. La sentenza è giunta dopo tre giorni di processo celebrato con rito abbreviato per scelta dell'imputato, che doveva rispondere di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla minorata difesa della vittima, oltre che di occultamento di cadavere, ma si è sempre dichiarato innocente. Il giudice non ha riconosciuto l'aggravante della minorata difesa, circostanza giudicata non verificabile visto che l'inchiesta non è riuscita a stabilire con esattezza le cause della morte della vittima. “Ricorreremo certamente in appello, perché il nostro assistito è innocente, come dimostrano le tante carenze dell'inchiesta”, hanno dichiarato i legali di Binni, gli avvocati Sabatino Ciprietti e Pasquale Bartolo.

  • 29 gennaio 2014

    I giudici della Corte di Assise d'Appello hanno confermato la condanna a 16 anni di Alvaro Binni per l'omicidio della funzionaria della Prefettura Rossella Goffo. Parzialmente riformata la sentenza di primo grado, escludendo l'aggravante dei futili motivi e contestualmente anche le attenuanti generiche, che si sono bilanciate reciprocamente.