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Scomparso

L'aereo scomparso a Los Roques con quattro italiani a bordo

Data pubblicazione:07/01/2013

Alle 11:32, ora locale di venerdì 4 gennaio 2013 si sono perse le tracce di un velivolo bimotore con 6 persone a bordo, di cui 4 italiani decollato dall’arcipelago di Los Roques (Venezuela). L'aereo (tipo Britten Norman BN2 Islander bianco con sigla YV2615 BN-2 della compagnia Transaereo 5074 C.A.) era diretto all'aeroporto internazionale “Simon Bolivar”, di Maiquetia, a circa 20 chilometri da Caracas. Nessun segnale di SOS è stato inviato. Questi i nomi dei quattro passeggeri e dei due membri dell’equipaggio: Vittorio Missoni, figlio di Ottavio e presidente della nota casa di maison, la moglie Maurizia Castiglioni, Guido Foresti, imprenditore edile di Prailbono (Brescia) e la moglie Elda Scalvenzi, Herman Marchan, pilota, e Juan Carlos Ferrer, copilota.

  • 10 gennaio 2013

    Fonti ufficiali hanno smentito all’inviato di “Chi l’ha visto?” che il cadavere ritrovato in mare a Los Roques abbia qualunque attinenza con l’aereo scomparso il 4 gennaio con a bordo Vittorio Missoni e altri 3 italiani. Si tratterebbe invece di un pescatore venezuelano.

  • 15 gennaio 2013

    L’ultimo contatto radio è avvenuto quando il velivolo si trovava a 10 miglia nautiche a sud dell’arcipelago e a 5 mila piedi di quota. L’aereo è stato captato dai radar quando era a 13,2 miglia nautiche, ancora in fase ascendente, prima che iniziasse a perdere quota e a decelerare e si perdesse il contatto.

  • 16 gennaio 2013

    Il dr. Eugenio Zanzi, amministratore della Biofly (strumentazione per aerei), spettatore di "Chi l’ha visto?", raccontando la sua esperienza, ha mostrato durante il programma le immagini del volo per Los Roques che ha effettuato il 22 dicembre 2012 sullo stesso aereo disperso pochi giorni dopo con a bordo quattro italiani. Anche il pilota e il copilota erano gli stessi:

    Domanda: In quali condizioni era quest'aereo?

    Risposta: "Un aereo piccolo ma datato. Datato, sicuramente, ma ben tenuto. Solo durante il volo ho notato le cerniere di un motore che erano un po' rotte. Addirittura si muovevano, vibravano molto. Quindi quella è stata l'unica cosa che mi ha dato preoccupazione. Sulla struttura esterna sulla carrozzeria è l'unica cosa che mi ha dato un po' di insicurezza".

    D.: Lei quando è salito a bordo si è sistemato subito dopo i piloti. Ha volato esattamente con i due piloti scomparsi, l'anziano 72enne e il suo copilota più giovane. Lei ha filmato l'interno, gli strumenti. Lei ci lavora con gli strumenti aerei. Quindi sa tutto e può dirci tutto

    R: "Quest'aereo aveva, essendo un aereo vecchio, una strumentazione vecchia ma assolutamente ridondante, e quindi doppia, di ogni strumento c'era un doppione. Strumenti di tipo analogico, l'altimetro, la bussola… e ciò che mi ha colpito è che nonostante questa strumentazione datata avesse due strumenti moderni, due Gps, uno in particolare assolutamente modernissimo, innovativo, poiché ha l'orografia del terreno, la cosiddetta visione sintetica tridimensionale. Quindi la rappresentazione del terreno in 3D sul display. Questo consente di volare anche in condizioni di visibilità limite, di visibilità marginale. Quindi questo da molta sicurezza al pilota e in questo caso ne ha data molta anche a me, che ovviamente sapevo di cosa si trattasse e quindi nonostante, diciamo, le condizioni un po' rimaneggiate dell'aereo e un po' datate, io ero tranquillo".

    D.: La radio c'era?

    R.: "C'erano due radio che ritengo fossero attive ed utilizzate dai due piloti".

    D.: La professionalità di questi due piloti qual'era?

    R.:"Indiscussa a mio avviso. Nel senso che il più anziano non pilotava, ma era affianco e controllava tutto. L'altro, che invece pilotava, sapeva esattamente cosa stava facendo, aveva la consapevolezza della situazione. Tant'è che durante il volo, cosa che ovviamente ho notato solo io, gli altri non se ne sono accorti, rispetto alla traccia del Gps (che io tra l'altro ho ripreso) si è leggermente discostato sulla sinistra perché a vista ha potuto vedere che sulla nostra rotta c'era un grosso cumulo di nubi. Io stesso ho detto 'speriamo che non andiamo ad infilarci in un grosso cumulo di nubi' e difatti hanno deviato. E non ci hanno fatto avvertire alcuna turbolenza, alcuna preoccupazione".

    D.: Secondo lei per l'esperienza diretta che ha avuto e per il tipo di professione che esercita, cosa potrebbe essere successo ?

    R.: "Io ritengo che quest'aereo non sia, come dicono, caduto improvvisamente a sasso come rende bene l'idea, quindi, e che nel cadere scompare e si inabissa a 2000 metri. Non ci credo a questa cosa, perché non è possibile che si possano essere piantati tutti e due i motori contemporaneamente o, addirittura, che tutta la strumentazione fosse saltata e si fosse bruciata contemporaneamente nonostante fosse doppia. Tra l'altro è un aereo leggero ad ala alta e quindi cmq con due piloti di esperienza e quindi addirittura può planare, può ammarare, anche con un motore solo, e anche senza motori. Ovviamente con una grande esperienza. La cosa che ha colpito noi quattro che eravamo a bordo era che uno solo di noi è andato a fare il cosiddetto check-in presso un bar distante dall'aeroporto. Sono stati registrati questi dati e poi ci siamo imbarcati senza carta d'imbarco. Il pilota non ci ha chiesto nulla, non ci ha chiesto documenti. Al mio posto poteva entrare una persona qualsiasi, potevamo essere armati e potevano noi stessi fare un dirottamento. Questa superficialità e leggerezza nell'aeroporto di Los Roques, questo mi ha lasciato basito".

    D.: Ci tornerebbe?

    R.:"No".

    Nella puntata è stato mostrato in esclusiva un documento con cui l'INAC (Istituto Nacional de Aereonautica Civil) venezuelano attesta l'idoneità al volo fino al 30 maggio 2013 per Hernan Marchan, il 72enne pilota dell'aereo. Sono stati inoltre intervistati i familiari di entrambi i piloti.

  • 28 gennaio 2013

    Il "Corriere della sera" ha riferito che il 10 gennaio un turista tedesco in vacanza a Curacao, protettorato olandese ai Caraibi che dista circa 200 chilometri da Los Roques, ha trovato su una scogliera un borsone con attrezzatura da kitesurf. Sull’etichetta c’era il nome di un italiano. Si trattava del proprietario, che era a bordo dell’aereo decollato il 4 gennaio subito dopo quello disperso. Poiché non c’era posto, il borsone era stato caricato sull’aereo che stava per decollare pochi minuti prima. Trasportato dalle correnti verso ovest, rispetto all’arcipelago di Los Roques, il borsone è arrivato sulle coste di Curacao. Rientrato in Germania, il turista che lo ha ritrovato ha avvisato il proprietario che a sua volta ha informato i familiari dei dispersi. IL 25 Gennaio Ottavio, Giacomo, Marco, Niccolò Filippo, Pietro e Cesare, figli dei quattro italiani scomparsi a Los Roques il 4 gennaio, hanno lanciato un appello a chi è a conoscenza di particolari che possano chiarire quanto è accaduto sul volo diretto a Caracas e mai giunto a destinazione: “Ogni giorno ci domandiamo se per caso ci siano ulteriori informazioni che possano essere utili alle ricerche. Chiunque, in quella data, si sia trovato in quella zona a terra, in mare o in aereo, potrebbe aver notato qualcosa, pensando che fosse un elemento di nessuna importanza. Per noi e per le indagini qualsiasi dettaglio si possa aggiungere è fondamentale. Se qualcuno sa qualcosa aiutateci e inviate anche la minima informazione all'indirizzo mail: troviamoli@gmail.com”.

  • 28 gennaio 2013

    Il "Corriere della sera" ha riferito che il 10 gennaio un turista tedesco in vacanza a Curacao, protettorato olandese ai Caraibi che dista circa 200 chilometri da Los Roques, ha trovato su una scogliera un borsone con attrezzatura da kitesurf. Sull’etichetta c’era il nome di un italiano. Si trattava del proprietario, che era a bordo dell’aereo decollato il 4 gennaio subito dopo quello disperso. Poiché non c’era posto, il borsone era stato caricato sull’aereo che stava per decollare pochi minuti prima. Trasportato dalle correnti verso ovest, rispetto all’arcipelago di Los Roques, il borsone è arrivato sulle coste di Curacao. Rientrato in Germania, il turista che lo ha ritrovato ha avvisato il proprietario che a sua volta ha informato i familiari dei dispersi.

    IL 25 Gennaio Ottavio, Giacomo, Marco, Niccolò Filippo, Pietro e Cesare, figli dei quattro italiani scomparsi a Los Roques il 4 gennaio, hanno lanciato un appello a chi è a conoscenza di particolari che possano chiarire quanto è accaduto sul volo diretto a Caracas e mai giunto a destinazione: “Ogni giorno ci domandiamo se per caso ci siano ulteriori informazioni che possano essere utili alle ricerche. Chiunque, in quella data, si sia trovato in quella zona a terra, in mare o in aereo, potrebbe aver notato qualcosa, pensando che fosse un elemento di nessuna importanza. Per noi e per le indagini qualsiasi dettaglio si possa aggiungere è fondamentale. Se qualcuno sa qualcosa aiutateci e inviate anche la minima informazione all'indirizzo mail: troviamoli@gmail.com”.

  • 27 giugno 2013

    “E' stato localizzato l'aereo YV2615 tipo Islander che copriva la rotta Los Roques - Maiquetia lo scorso 4 gennaio 2013”. La prima notizia del ritrovamento è stata questo tweet del responsabile della comunicazione del ministero degli Interni e della Giustizia venezuelano, Jeorge Calindo. Secondo quanto confermato dalla Farnesina il velivolo - su cui viaggiavano Vittorio Missoni, la compagna Maurizia Castiglioni, Guido Foresti e la moglie Elda Scalvenzi, oltre ai piloti Herman Marchan e Juan Carlos Ferrer - è stato rinvenuto dalla nave oceanografica Deep Sea a 70 metri di profondità, spezzato in alcune parti. L’ufficio stampa Missoni ha precisato che “il relitto si trova nelle acque a Nord dell'Arcipelago di Los Roques” e che “sono in fase di valutazione le attività per il possibile recupero del velivolo'', concludendo con il ringraziamento delle famiglie dei dispersi al governo venezuelano e quello italiano confidando “che le indagini proseguiranno fino all'accertamento delle cause e delle responsabilità dell'incidente”.

  • 9 novembre 2013

    Le autorità venezuelane hanno annunciato l'identificazione dei resti di Maurizia Castiglioni, la moglie di Vittorio Missoni . La procuratrice generale di Caracas, Luisa Ortega, ha reso noto che sono stati identificati anche quelli del pilota del velivolo, Herman Marchan e del copilota, Juan Carlos Ferrer.