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Scomparso

Simona Carnevale

Edizione:1999/2000
Data pubblicazione:11/03/1997

Simona Carnevale scompare la sera del 7 marzo 1997 dopo essere uscita dal suo negozio di parrucchiera di Via Palmanova a Milano. Verso le 19.30 Simona aveva telefonato a casa dicendo a sua sorella che sarebbe rientrata più tardi. Anche la signora Daniela, l'ultima sua cliente della giornata, ricorda di aver sentito questa telefonata. Più tardi, poco prima che chiudesse il negozio, qualcuno dice di aver visto, attraverso la vetrina, Simona parlare al telefono. Non si è mai saputo con chi stesse parlando né è stato finora possibile verificare questa notizia. Un ragazzo che lavora in un locale di via Palmanova, ricorda perfettamente di averla vista passare intorno alle 19.45. Da questo momento di Simona si perde ogni traccia. Se Simona quella sera avesse deciso di tornare a piedi a casa sua, avrebbe dovuto recarsi alla vicina stazione metropolitana di Ciniano, lontana 700 metri dal suo negozio, e dopo quattro fermate scendere a Cologno Centro. Da questa stazione a casa sua c'è una distanza percorribile in 10 minuti circa. E' una strada buia e verso le otto di sera è quasi deserta, non è certamente un luogo raccomandabile. Nel novembre del '96 Simona aveva vissuto, proprio rientrando a casa dopo il lavoro, una disavventura che fortunatamente era finita bene: alcuni individui a bordo di un furgoncino avevano tentato di avvicinarla per portarla via, ma lei era riuscita a scappare. Dopo questa esperienza Simona tutte le sere telefonava a suo padre o al suo ragazzo per farsi riaccompagnare a casa. La sera del 7 marzo Simona non aveva chiesto a nessuno dei due di andarla a prendere. Forse quella volta c'era qualcun'altro che l'avrebbe accompagnata a casa? In effetti una volta aveva avuto un passaggio da un ragazzo conosciuto qualche settimana prima della scomparsa. Questa persona ha dichiarato a "Chi l'ha visto?" che il 7 marzo '96 era fuori Milano per lavoro, e che la conoscenza con Simona era superficiale, anche se lei una volta gli aveva confidato di essere in crisi con il fidanzato. Circostanza analoga a quella riferita da un'amica di Simona, secondo la quale Simona avrebbe avuto intenzione di interrompere il fidanzamento. In ogni caso, i familiari escludono che Simona si sia allontanata da casa volontariamente, temono per la sua sorte e sperano che qualcuno possa aver visto o saputo qualcosa che possa aiutarli a ritrovarla.

  • 1 marzo 1999

    E' pervenuta a "Chi l'ha visto?" una lettera anonima da parte di una persona che sostiene di avere assistito, la sera della scomparsa, all'aggressione di Simona Carnevale. Tre giovani, che l'avevano seguita, l'avrebbero uccisa nella metropolitana e poi trascinata via, come sorreggendola, per caricarla su un'auto. Durante la trasmissione speciale del 1 marzo '99, la zia della ragazza ha rivolto un appello all'autore della lettera: se il suo racconto è vero fornisca alla polizia gli elementi utili a scoprire i colpevoli.

  • 1 giugno 1999

    Domenica scorsa un ordine di custodia cautelare emesso dal GIP Guido Salvini ha raggiunto Antonio Mantovani nel carcere di Opera (Milano). MANTOVANI sta scontando una condanna a 26 anni per avere assassinato la moglie di un amico nel 1983, ma la sera in cui Simona Carnevale sarebbe stata uccisa non era in carcere. Era in semilibertà, nonostante la pesante condanna, nonostante avesse precedenti gravi di sevizie su una bambina e nonostante fosse stato anche accusato di un'altra tentata violenza carnale. Ad accusarlo dell'omicidio di Simona è un compagno di cella, Carlo Fermi. Proprio vedendo la fotografia della ragazza trasmessa da 'Chi l'ha visto?' avrebbe ricordato di averla vista in sua compagnia. La sera del 7 marzo '97 Mantovani sarebbe rientrato più tardi in carcere, mostrandosi molto agitato. Avrebbe anche avuto delle escoriazioni sulle gambe. Il giorno dopo lo stesso Mantovani, che lavorava in una cooperativa non lontana dal negozio di Simona, avrebbe confessato a Fermi di aver ucciso una persona, mostrandogli anche un corpo avvolto da un telo nel bagagliaio della sua Y10 gialla. Ora si sospetta che nelle sue uscite dal carcere abbia ucciso anche altre donne. Nel corso della puntata del 1° giugno la sorella e la zia di Simona Carnevale hanno raccontato che, quando cominciarono le indagini, la famiglia Carnevale consegnò agli investigatori una scatola nella quale Simona conservava indirizzi e numeri di telefono. Ma il fatto che tra quelle carte ci fosse il numero telefonico di Antonio Mantovani la famiglia lo ha appreso solo adesso, così come ha saputo dai giornali i dettagli delle rivelazioni del suo compagno di cella. La zia ha detto:"Ora si spera che venga fatta giustizia e che qualcuno possa aiutare le indagini. 'Chi l'ha visto?' ha rivolto un appello a chiunque possa ricordare di avere visto Simona, nel periodo precedente alla scomparsa, in compagnia dell'uomo che ora è accusato del suo assassinio.

  • 17 luglio 2000

    La terza Corte di Assise di Milano ha condannato Antonio Mantovani alla pena dell'ergastolo per l'omicidio di Simona Carnevale ed a 29 anni per quello di Cesarina De Donato. Quest'ultima viveva nell'appartamento al piano di sotto di quello di Mantovani e gli inquirenti hanno scoperto che era stata lei stessa ad aiutarlo a prenderlo in affitto. Dopo il suo assassinio Mantovani, che era in semilibertà, non era stato immediatamente collegato con la vittima ma si era dato ugualmente alla latitanza per sei mesi, fino all'arresto nel gennaio '98. A questo punto la famiglia di Simona Carnevale vorrebbe poter ritrovare il corpo della ragazza. Ma Mantovani non ha confessato i due delitti, come invece aveva fatto in passato, seppure con undici anni di ritardo, per l'uccisione di un'altra donna. Quindi Teresa Carnevale, zia di Simona, gli ha rivolto un appello: "Io non lo conosco questo personaggio. Però visto e considerato che ci ha impiegato dieci anni a confessare il delitto di una donna, spero abbia pietà della famiglia Carnevale. Nel senso che dica dove ha messo mia nipote, almeno per una degna sepoltura. Ci faccia trovare il corpo. Non ha distrutto solo una famiglia, ne ha distrutte tante, per cui se ha un minimo di coscienza lo faccia."

  • 27 novembre 2001

    Il 12 novembre 2001 la corte d'assise d'appello del Tribunale di Milano ha confermato le condanne a carico di Antonio Mantovani: l'ergastolo per l'omicidio di Simona Carnevale, 29 anni di carcere per quello di Cesarina De Donato. Mantovani, che si è sempre dichiarato innocente, non ha mai confessato di aver ucciso le due donne. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la sera del 7 marzo 1997 l'uomo avrebbe aspettato Simona fuori dal negozio e poi, con un pretesto o con la forza, sarebbe riuscito a convincerla a salire in macchina. Probabilmente la ragazza è stata uccisa perché ha cercato di resistere alle sue richieste. A Milano c'è un altro delitto irrisolto da molti anni: il 6 novembre del 1996 è stato rinvenuto il corpo di una donna in una Panda Rossa. Si trattava di Dora Vendola, una detenuta in regime di semilibertà. Il nucleo operativo dei Carabinieri di Milano sta ancora indagando su questa vicenda.