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Scomparso

Filippo Guarracino

Edizione:2003/2004
Data pubblicazione:03/05/2004

Filippo Guarracino, trentenne napoletano, è partito il 10 marzo scorso per trascorrere un periodo di vacanza a Cancun (Messico), dove è arrivato la sera stessa. Due giorni dopo l'arrivo ha incominciato a mandare messaggi nei quali chiedeva aiuto agli amici. La sorella ha contattato il Ministero degli Esteri e L'ambasciata italiana a Città del Messico, dovendo insistere molto per ottenere un intervento del console onorario. A quest'ultimo, dopo oltre ventiquattro ore, Guarracino ha potuto denunciare per iscritto di aver subìto il furto del passaporto in albergo e quello di uno zaino da parte del tassista che doveva accompagnarlo al consolato (e che invece lo aveva lasciato all'aeroporto), oltre al fatto di aver ricevuto una richiesta di denaro da un membro della polizia locale alla quale si era rivolto. Il console lo ha sistemato in un albergo per il tempo necessario a organizzare il rimpatrio, ma il 16 marzo Filippo Guarracino ha chiamato terrorizzato la sorella per chiedere disperatamente altro denaro per far fronte a nuove richieste estorsive e implorando di fare pressioni sul Ministero per il suo immediato rientro. Altrimenti sarebbe stato ucciso. Il giorno dopo il console ha comunicato alla famiglia che il giovane era ricoverato in ospedale. Il 20 marzo successivo, mentre era in procinto di partire per Cancun, la sorella ha ricevuto dall'ambasciata la notizia che Filippo Guarracino era improvvisamente deceduto per infarto. Le autorità messicane hanno risposto negativamente alla richiesta di far partecipare all'autopsia un medico italiano, ponendo inoltre la condizione che il corpo potesse essere rimpatriato solo cremato o imbalsamato. Per accertare le cause della morte la procura di Napoli ha ordinato approfondite perizie, rese difficili dallo stato di imbalsamazione del corpo riportato in Italia.

  • 10 maggio 2004

    Dal 12 al 16 marzo Filippo Guarracino è rimasto ospite del residence di proprietà del console onorario, ing. Augusto Pastaccini Daddario, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Il giorno 16, quaranta minuti dopo l'ultima drammatica telefonata con la sorella, è stato soccorso in stato di grave alterazione emotiva a tre chilometri dal residence, da dove aveva telefonato. A chiamare l'ambulanza sarebbero stati due poliziotti fuori servizio che lo avrebbero bloccato a terra. C'è il dubbio che in quei quaranta minuti Filippo Guarracino sia stato percosso e gli sia stata somministrata una dose massiccia di qualche sostanza allucinogena altamente tossica. Inoltre i periti italiani nominati dalla Procura di Napoli, analizzando il corpo, avrebbero notato diversi segni di percosse. "Ci sono delle lividure evidenti all'altezza della tempia a 2-3 centimetri dall'occhio. Ho visto con chiarezza un piccolo buco che potrebbe essere stato cagionato dal calcio di una pistola", ha riferito il legale della famiglia Guarracino, l'avv.Tuccillo.
    Il 17 marzo, parlandole di una aggressione che il giovane avrebbe subìto, il console ha chiesto alla sorella di Guarracino di bloccarne la carta di credito. Ma i mille dollari versati qualche giorno prima per le spese sono spariti comunque e il giovane napoletano è stato ricoverato all'ospedale generale di Cancun, che ospita chi non ha copertura assicurativa medica. La sorella non è più riuscita a parlargli, nonostante le ripetute richieste. Il direttore dell'ospedale ha riferito che due giorni dopo il ricovero c'era stato un miglioramento. Poi, improvvisamente, la situazione era precipitata e, alle 21,15 del 20 marzo, Guarracino era deceduto per "insufficienza cardiaca, insufficienza renale acuta, disfunzione epatica, itterizia ed intossicazione da droga". La causa della grave intossicazione che avrebbe causato il decesso non sarebbe mai stata accertata da analisi di laboratorio.
    Con un messaggio di posta elettronica, inviato durante la trasmissione, l'Ufficio Stampa del Ministero degli Affari Esteri ha informato che il console onorario e l'ambasciata hanno seguito passo passo l'evolversi della complessa situazione in cui era venuto a trovarsi il connazionale Filippo Guarracino e che non risulta che il giovane abbia denunciato l'estorsione che alla sorella aveva detto di aver subìto dalla polizia presso l'aeroporto di Cancun.

  • 24 maggio 2004

    I periti del tribunale hanno effettuato della analisi sul corpo di Filippo Guarracino: "Il nostro consulente ci ha informato che risultano lesioni alla nuca, alle spalle e sotto le ascelle. Quindi qualcuno gli teneva le braccia in alto oppure era legato. Sicuramente è stato oggetto di colpi che hanno una dinamica non compatibile con una caduta. E' stato torturato", ha riferito l'avvocato Tuccillo, legale della famiglia.
    Nelle note fornite all'ambasciata dal consolato onorario di Cancun non c'è alcun riferimento all'estorsione ad opera di alcuni poliziotti presso l'aeroporto di Cancun tra il 12 e il 13 marzo, denunciata da Filippo Guarracino. Al proposito l'avv.Tuccillo ha aggiunto: "Si è tentato in ogni modo di nascondere la denuncia che aveva fatto e depositato nelle mani del console. si è cercato in ogni modo di far revocare questa denuncia, al punto che oggi non se ne parla più. E' forse sparita?". L'estratto conto della carta di credito di Guarracino riporta tre prelievi effettuati tra il 12 e il 13 marzo, equivalenti a circa 750 dollari. Dai codici identificativi dei movimenti si stabilirà se siano stati effettuati presso l'aeroporto di Cancun. Il 15 marzo, per ottenere il documento per il rimpatrio, Filippo Guarracino aveva dovuto denunciare il furto presso la polizia messicana e a loro naturalmente non avrebbe fatto alcun riferimento all'estorsione subita all'aeroporto.
    E' emersa inoltre una incongruenza tra le dichiarazioni del console onorario, che ha dichiarato di aver appreso del ricovero in ospedale il 17 marzo alle ore 18,30, e quanto riferito dal direttore del centro sanitario, che solo il 19 si era potuto identificare il giovane sprovvisto di documenti. Intanto alla direzione del quotidiano "Por Esto", che aveva parlato con coraggio di assassinio e dei gravi sospetti dei familiari contro la polizia, sono arrivate telefonate anonime con gravi minacce.