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Scomparso

Alessandra Sandri

Data pubblicazione:31/03/1998

Alessandra Sandri nella piovosa mattina del 7 aprile 1975, a Bologna, prese insieme a sua madre l'autobus per andare a scuola. Sua madre la vide per l'ultima volta scendere alla fermata di via Farini. Poi Alessandra scomparve nel nulla. In tutti questi anni i genitori non hanno mai perso la speranza di riuscire a scoprire anche solo un indizio che possa aiutarli a capire cosa sia successo alla bambina, all'epoca undicenne. "Chi l'ha visto?", tornando su questa terribile vicenda, ha scoperto che, proprio nei mesi precedenti la scomparsa della bambina, due uomini erano stati denunciati per molestie alla bambina e ad una sua amica. Dopo tanti anni i genitori, distrutti dal dolore, sono convinti che qualcuno conosce la sorte toccata ad Alessandra, e si appellano a queste persone perché dicano quello che sanno.

  • 21 aprile 1998

    Una compagna di classe di Alessandra, che era con lei sull'autobus numero 10 il 7 aprile 1975, ha ricordato che, dopo essere scese insieme, l'amica tentennò prima di entrare a scuola: "Eravamo in ritardo, ma lei mi disse 'vai che ti raggiungo' ". "Chi l'ha visto?", continuando nelle sue ricerche, ha scoperto uno scenario particolarmente torbido che avrebbe dovuto suscitare un grande allarme. Prima della sua scomparsa Alessandra era stata circuita da loschi personaggi che avevano abusato di lei. Due di costoro sono stati condannati, ma poi hanno avuto condonata la pena.

  • 12 maggio 1998

    Il procuratore della Repubblica aggiunto, dottor Luigi Persico ha deciso di riaprire le indagini sul caso Sandri per omicidio contro ignoti. Le indagini verranno condotte dal Pubblico Ministero Andrea Materazzo.

  • 8 febbraio 1999

    Nell'aprile del 1998, durante una puntata di "Chi l'ha visto?", una telespettatrice rivelò un'importante informazione. La sua bambina nel 1979, quattro anni dopo la scomparsa della Sandri, era stata molestata da un uomo che aveva anche registrato su nastro una conversazione con Alessandra, nella quale la piccola diceva che due uomini adulti avevano abusato di lei. Quest'uomo aveva fatto la registrazione un mese prima della misteriosa scomparsa e solo dopo la sparizione aveva informato la polizia. Già nelle settimane successive alla scomparsa gli inquirenti erano venuti a conoscenza delle violenze ai danni della bambina. Ma, quando nel 1981 venne celebrato il processo contro gli accusati, si tenne sufficientemente conto della relazione che poteva esserci con la scomparsa? Nel maggio 1998, in seguito a queste notizie, la magistratura bolognese ha riaperto le indagini ipotizzando l'omicidio. Comunque non esistono ancora notizie certe sulla sorte della Sandri e gli inquirenti non sono ancora arrivati a conclusioni definitive. Il dottor Andrea Materazzo (Sostituto Procuratore di Bologna), attraverso "Chi l'ha visto?", ha rivolto un appello a tutti coloro che potrebbero essere a conoscenza di fatti relativi al caso. Nuove notizie, anche a carattere confidenziale, sarebbero utili a fare finalmente chiarezza su questa vicenda.

  • 18 maggio 2010

    La Procura di Bologna ha ancora un'inchiesta aperta per omicidio, contro ignoti, sulla scomparsa di Alessandra Sandri, la ragazzina di 11 anni svanita nel nulla nel centro del capoluogo emiliano mentre andava a scuola la mattina del 7 aprile 1975. Nella puntata di ieri sera di 'Chi l'ha visto?' i familiari della ragazzina hanno chiesto la riapertura delle indagini e lanciato pesanti accuse agli investigatori che si occuparono delle indagini in prima battuta. "La conduttrice della trasmissione ha definito la vicenda 'allucinante' - ha commentato il Procuratore Roberto Alfonso - e come cittadino condivido quella valutazione. Come Procuratore dico che esamineremo le carte e faremo tutto ciò che le carte ci consentiranno di fare. Tutto quello che c'è da fare lo faremo, ce ne cureremo con grande attenzione". "Alcuni protagonisti di questa vicenda non ci sono più", ha osservato il Procuratore. L'inchiesta all' epoca si concluse con un'archiviazione nell'ipotesi di un allontanamento volontario. Nel 1998, però, venne riaperta dopo che, durante un'altra puntata di 'Chi l'ha visto?', emersero nuovi elementi sulla vicenda. Non ci furono però gli sviluppi attesi e nell'89 l'indagine venne di nuovo archiviata. Nel 2008, dopo un'altra puntata di 'Chi l'ha visto?', l'allora Procuratore aggiunto Luigi Persico (poi trasferito in Procura Generale) chiese la riapertura, compiuta dal nuovo Procuratore aggiunto Massimiliano Serpi negli ultimi mesi del 2009.

  • 24 maggio 2010

    'Dalla conversazione tra il Parentela e la ragazza, emergono delle indicazioni di luoghi ben precisi dove la ragazza andava e quindi, secondo me, bisogna partire da lì e da lì inizieremo le ricerche''. Così, nell'ultima puntata di 'Chi l'ha visto?', il procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso che ricevuto l'inviato del programma insieme al fratello della piccola Alessandra Sandri. Sul caso la Procura bolognese ha avviato di recente una nuova inchiesta con un fascicolo per omicidio. Ignazio Parentela, l'uomo citato dal procuratore, era un vicino di casa della famiglia Sandri che, un mese dopo la sparizione della ragazzina, consegnò alla polizia un nastro di 23 minuti in cui lui la interrogava su un suo incontro con un uomo di Bologna. Nel 1984 furono condannati a tre  anni di carcere, per violenza sessuale e atti di  libidine sull'undicenne, Franco Mascagni e Giorgio Fragili (l'unico dei due ancora in vita che potrebbe essere sentito dagli  inquirenti nelle prossime settimane). Abusi che sarebbero stati commessi  pochi mesi prima della scomparsa.

    Il procuratore ha ribadito il proprio impegno a "trovare tutti gli spazi dove orientare le nostre ulteriori indagini" attraverso l'esame delle carte processuali e l'uso di nuove tecnologie, e in particolare con la speranza che si trovi almeno il corpo. Nella puntata di 'Chi l'ha visto?' sono stati citati, come luoghi 'sospetti', un bar vicino a via Carissimi, poco lontano dall'abitazione dei Sandri, e un casolare lungo il torrente Savena dove Alessandra era andata con suo padre, ma forse anche con altri uomini. Gli investigatori potrebbero svolgere ulteriori ricerche  anche su un terzo casolare, quello indicato a Nerio Sandri padre di Alessandra da una telefonata in cui  una donna rimasta anonima riferiva di aver sentito la voce di una bambina imbavagliata. Il padre della bimba scomparsa, si recò prima degli investigatori sul posto, appunto un casolare di campagna sulle rive del  fiume Savena, notando una luce accesa. Le successive perquisizioni della polizia, però, non diedero esito.

    "I familiari di Alessandra Sandri devono recuperare la fiducia nelle istituzioni - ha scandito il procuratore - e così debbono continuare ad averla tutti i cittadini'', aggiungendo, riferito ai parenti della bambina: "A voi la risposta non è stata data per intero". Infine, Alfonso ha fatto un appello a eventuali testimoni perche' parlino: "La scomparsa di Alessandra Sandri maturò in un particolare contesto'', ossia vicino a ''un bar che non era un normale bar, dove ci si andava a prendere cappuccino e cornetto la mattina, ma era frequentato da un gruppo preciso di persone che avevano alle spalle famiglie che probabilmente conoscevano le vite condotte da queste persone e che probabilmente qualcosa sanno e non l'hanno mai detto per paura di essere coinvolti in un fatto così drammatico. L'invito è a queste persone che ancora qualcosa ci possono dire".

  • 26 maggio 2010

    Giorgio Fragili, uno dei due bolognesi condannati nel 1982 per abusi sessuali su Alessandra Sandri, è stato sentito nel pomeriggio in procura come persona informata  dei fatti. L'uomo, che era da solo e senza avvocato, ha parlato con gli inquirenti per circa un'ora e mezzo. Uscendo dalla  procura non ha voluto rispondere alle domande dei cronisti. Dopo la sua condanna, ha spiegato agli inquirenti, ha cercato di dimenticare quell'esperienza dolorosa ma i recenti servizi tv e gli articoli sui giornali l'hanno costretto a ricordarla. Ha aggiunto che, dopo la scomparsa di Alessandra, non ha più visto Franco Mascagni, l'altro condannato insieme a lui che nel frattempo è morto, e che in ogni caso era solo un conoscente che frequentava lo stesso bar in cui lui spesso andava, in zona Savena.

  • 15 giugno 2010

    Sono cominciati oggi a Bologna i rilievi col georadar da parte della polizia scientifica di Roma, insieme ai colleghi emiliani, nei tre luoghi in cui si presume di poter trovare i resti di Sandra Sandri, la ragazzina di 12 anni scomparsa a Bologna il 7 aprile 1975 e mai più ritrovata. Gli investigatori sono a lavoro in alcuni campi in zona Ponticella, non molto distante da dove abitava la ragazzina. Le ricerche sono state disposte nell'ambito della terza inchiesta che la Procura di  Bologna ha aperto in questi ultimi anni per fare luce su questo giallo. In base alle testimonianze di chi già venne ascoltato 35 anni fa e sulla base delle indicazioni di altre persone che conoscevano Franco Mascagni, gli inquirenti hanno individuato tre luoghi lungo il fiume Savena all'epoca dei fatti frequentati dall'uomo di cui sono state ricostruite sia la vita che le abitudini. In passato li' c'erano delle costruzioni.

  • 3 gennaio 2011

    La Procura ha chiesto l'archiviazione per l'omicidio di Alessandra Sandri. Sul registro degli indagati, per quell'accusa, i magistrati avevano scritto il nome di Franco Mascagni, uno dei due bolognesi condannati nel 1982 per aver abusato della bambina. Un nuovo testimone, sentito a giugno, ha spiegato che in passato Mascagni, passando nei pressi del casolare, fece riferimento a una ragazza nei cui confronti aveva interesse dicendo: "se non ci sta, le faccio fare la fine di Alessandra". Sempre secondo il racconto, Mascagni tornò sull'argomento, spiegando che un giorno (dopo essere andato a prendere Alessandra alla fermata del bus) si era recato nel casolare e lì di aver saputo da lei che aveva raccontato a un altro uomo dei loro rapporti. Mascagni aggiunse che si era "sentito tradito". Essendo nel frattempo morto il presunto omicida, il procuratore aggiunto Valter Giovannini e il sostituto Giampiero Nascimbeni hanno chiesto l'archiviazione vista la morte del reo. Il nuovo testimone, nel frattempo, è a sua volta morto. L'inchiesta era stata riaperta dopo che "Chi l'ha visto", che si occupa del caso da molti anni, nelle puntate di maggio del 2010 aveva rilanciato ancora una volta l'appello per nuove indagini dei familiari della bambina. La prima inchiesta, infatti, si era conclusa con un'archiviazione con l'ipotesi di un allontanamento volontario.Gli inquirenti sono convinti così di aver ricostruito cosa accadde quella mattina, anche se, come ha spiegato Giovannini, "resta il rammarico di non essere stati in grado di restituire almeno il corpo alla famiglia". Il casolare dove l'uomo, secondo testimoni, si appartava, è stato a lungo ispezionato - anche con il georadar - ma non sono stati trovati i resti della bambina. Anche i controlli su altri siti non hanno dato esito. "Non me la sento di dire niente. Mi aveva fatto piacere che avessero riaperto il caso, ma dopo 35 anni non si poteva sperare di più", è  stato il primo commento della madre di Alessandra Sandri, Marisa Balduini.

  • 26 giugno 2013

    Grazie al lavoro della procura e alla squadra mobile di Bologna si riapre il caso. Il 28 febbraio del 1979 è scomparso anche Remo Soravia Gnocco, un uomo che forse sapeva la verità. Una giacca venne trovata su un ponte sul fiume Savena con i suoi documenti in una tasca e la sua scomparsa venne archiviata come suicidio. Ma lui conosceva bene i protagonisti di questa brutta storia e qualcuno dice che voleva denunciare i responsabili della sparizione della piccola Alessandra. In realtà sarebbe stato fatto sparire anche lui perché non parlasse.

  • 30 giugno 2015

    Una donna è stata ascoltata dalla procura di Bologna nell'ambito delle nuove indagini sulla scomparsa di Alessandra Sandri, affidate alla squadra mobile. La testimone ha riferito di aver ascoltato una conversazione tra più persone che stavano parlando dell'occultamento del corpo della bambina.