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Scomparso

Marina Patriti: uccisa dall'amante del marito

Data pubblicazione:10/11/2010

Marina Patriti, 44 anni, casalinga con tre figli, è scomparsa la mattina del 18 febbraio da Bruino (Torino), dopo aver portato la figlia più piccola all'asilo. Un sms inviato dal cellulare della donna intorno alle 12.43 ha annunciato al marito, Giacomo Bellorio, la sua volontà di andarsene. Un errore faceva però pensare che non poteva essere stata la moglie a inviarlo: “Vai tu a prendere il bambino&rdquo, ma a scuola c’era una bambina. Nel frattempo, una donna vicina di banco del marito, venditore ambulante di pane e dolciumi al mercato, gli ha portato un borsello bianco consegnatole da una donna. «Forse tua moglie?» gli aveva detto. Dentro c’erano le chiavi dell’auto e l’indicazione che si trovava vicino ad un campo sportivo, le tessere sanitarie dei figli e un biglietto, scritto dalla moglie, ma con una grafia tremolante e piena di cancellature. Nel foglio: «Me ne vado con il mio amore, i ragazzi capiranno». Alle 20 il marito ha recuperato l’auto, una Renault Megane Scènic blu. Era parcheggiata in retromarcia, una manovra che Marina Patriti detestava, vicino al campo sportivo di Villarbasse (Torino). Il sedile del conducente era arretrato, mentre lei guidava sempre molto vicina al volante. Dentro c’era la spesa fatta al mattino. Quando, la sera, il marito ha denunciato la scomparsa, i carabinieri hanno cominciato le ricerche insieme e alla Protezione Civile ma hanno deciso di non diffondere la notizia. La Procura di Pinerolo ha aperto un'inchiesta, non escludendo nemmeno l’ipotesi di omicidio. In una dichiarazione a ‘Chi l’ha visto?’ la figlia di Marina Patriti ha lanciato un’accusa: «È stata l’amante di mio padre» a farla sparire. La ragazza per troppo tempo aveva assistito infatti alla persecuzione che Maria Teresa Crivellari, 53 anni, da tutti chiamata Antonella, ex amante del padre, aveva messo in atto nei confronti della madre. «Prima o poi sarai tu a metterti da parte» era stata l'ultima minaccia ricevuta per sms. Giacomo Bellorio per due anni aveva intrattenuto con lei una relazione. Il matrimonio aveva vacillato, ma Marina Patriti aveva perdonato il marito e lui a Natale del 2009 aveva lasciato l’amante che però non si era mai rassegnata. Dopo mesi di intercettazioni,: il 7 novembre 2010 il corpo di Marina Patriti è stato trovato sepolto nel giardino della casa di Maria Teresa Crivellari, sotto una colata di cemento. Secondo le prime ricostruzioni, la Crivellari avrebbe prima condotto Marina Patriti nel suo garage a San Ambrogio di Susa, poi le avrebbe fatto bere un cocktail di farmaci per stordirla. Al risveglio, dopo poche ore le avrebbe somministrato una seconda dose di narcotizzanti che l’avrebbero stroncata, anche se la causa del decesso non è ancora certa. In carcere con Maria Teresa Crivellari sono finiti il figlio Alessandro Marella e altri due complici, Andrea Chiappetta e Calogero Pasqualino, amici del figlio maggiore. Per tutti l’imputazione è omicidio volontario, sequestro di persona e occultamento di cadavere.

  • 10 gennaio 2011

    La Procura di Torino ha chiesto di sottoporre a perizia psichiatrica Maria Teresa Crivellari, la donna arrestata per l'omicidio di Marina Patriti. La proposta è stata formulata dal pm Eugenia Ghi con la formula dell'incidente probatorio. Accolta anche l'istanza dei difensori di Alessandro Marella, figlio di Crivellari, di chiedere la perizia psichiatrica sul giovane. "Vogliamo dimostrare - spiega l'avvocato Fabio Arcangeli, legale di Marella - che Alessandro era completamente succube di sua madre e tutto ciò che ha fatto deriva dal rapporto di dipendenza molto forte che ha instaurato con lei". Marella finora ha ammesso soltanto di avere scavato la buca in cui è stata seppellita per otto mesi Marina Patriti, ma non di aver partecipato al delitto. Secondo gli investigatori, invece, potrebbe avere avuto un ruolo attivo anche nell'omicidio. Nemmeno la versione di Andrea Chiappetta e Calogero Pasqualino, che hanno ammesso di essere stati i sequestratori, ha ancora convinto del tutto gli investigatori. A fare maggiore chiarezza dovrebbe essere l'autopsia, effettuata dal medico legale Lorenzo Varetto e dal tossicologo Michele Petrarulo, che però hanno chiesto un supplemento di tempo per consegnarne i risultati. Se il cocktail di farmaci non dovesse risultare letale, infatti, si aggraverebbe in particolare la posizione del Marella, presente, secondo gli investigatori, nel garage dove la vittima, il cui corpo era stato trovato con un sacchetto in testa, è morta.

  • 12 gennaio 2011

    Il Ris di Parma ha effettuato un sopralluogo nella villetta di Sant'Ambrogio dove abitava Maria Teresa Crivellari, accusata dell'omicidio di Marina Patriti, con il figlio Alessandro Marella. Gli investigatori sono entrati nel garage della villa. Per ricostruire la scena del crimine è stata trasportata anche la vettura utilizzata per il sequestro della donna, un'Alfa 156 station wagon appartenente a Calogero Pasqualino.

  • 11 febbraio 2011

    E' indagata anche per il reato di calunnia, per le dichiarazioni fatte durante le sue testimonianze, Maria Teresa Crivellari, già accusata, con altre tre persone tra cui il figlio Alessandro Marella, del rapimento, dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere di Marina Patriti, la casalinga di Bruino (Torino) scomparsa il 18 febbraio 2010 e ritrovata cadavere a novembre nel giardino di casa della stessa Crivellari. Il pubblico ministero Eugenia Ghi, titolare dell'inchiesta, le imputa però il fatto di avere detto che Giacomo Bellorio, marito della vittima e suo amante, che invece finora è risultato estraneo ai fatti, era in qualche modo al corrente del delitto. I carabinieri hanno effettuato perquisizioni nella cella occupata dalla donna nel carcere torinese delle Vallette e nella sua vecchia abitazione, ad Alpignano (Torino), dove abitava prima di trasferirsi a Sant'Ambrogio di Torino (Torino) ma dove risultava ancora residente.

  • 15 febbraio 2011

    Sono stati celebrati a un anno esatto dalla scomparsa i funerali di Marina Patriti. I funerali si sono potuti celebrare solo dopo la  decisione del Gip di Torino che ha dissequestrato la salma. Nella chiesa di San Martino a Bruino (Torino), in prima fila, insieme al padre e ai fratelli della donna, c'erano il marito Giacomo Bellorio, e la figlia, Tatiana. "Tutta la comunità parrocchiale - ha detto il parroco, don Massimiliano Azaroli -  è colpita di fronte alla tragedia di Marina. Di fronte a tante parole dei mezzi di informazione invochiamo il silenzio di Dio, oggi, dopo tanto tempo, Marina potrà avere la sua degna  sepoltura".

  • 9 settembre 2011

    Il pm Eugenia Ghi ha ricostruito il delitto di Marina Patriti nel provvedimento di chiusura delle indagini. Nel documento si legge che per il sequestro e l'omicidio rispondono con Maria Teresa Crivellari, rea confessa, il figlio Alessandro Marella, Andrea Chiappetta e Pasqualino Calogero, questi ultimi due accusati di essere stati assoldati dalla donna per eseguire il rapimento. Maria Teresa Crivellari è incolpata anche dell'occultamento del cadavere, insieme al figlio, che sarebbe stato il carceriere di Marina Patriti. Sulla donna pesa anche l’accusa di calunnia nei confronti di Giacomo Bellorio, marito della vittima e suo amante all'epoca dei fatti.