Emanuele Corti, che vive con la madre adottiva in un paese in provincia di Torino, ha rivolto un appello al Tribunale per i Minori di quella città chiedendo di essere aiutato a rintracciare la sorella Mariangela, dalla quale è stato separato nel 1984, quando la bambina è stata data in adozione. Mariangela viveva con la madre, il marito di lei (che non era il suo padre naturale) e il fratellino Emanuele in una modesta abitazione in zona San Donato a Torino. Di questo periodo della sua vita, precedente l'adozione, Emanuele Corti non ricorda nulla e per molti anni non ha nemmeno saputo di avere una sorella. I due fratellini, a causa dei gravi problemi familiari, sono stati prima affidati a due strutture di accoglienza distinte e, successivamente, con decreto motivato, dati in adozione a due famiglie, l'una sconosciuta all'altra. Emanuele Corti è cresciuto ignaro di tutto fino a cinque anni fa quando, nel corso di una discussione con la madre adottiva, il nonno materno, forse senza rendersene conto, gli ha rivelato l'esistenza di una sorella più grande di lui di cinque anni. Emanuele Corti ha raccontato che da qual momento ha cominciato a cercare: "Ho provato a chiamare per telefono, a fare un po' di ricerche telefoniche tramite il 1412". In questo modo è riuscito a risalire prima al padre, che nel frattempo si è separato dalla madre, quindi a quest'ultima, la quale gli ha mostrato alcune foto dei primi anni suoi e di sua sorella Mariangela. Il giovane ha rivolto un appello direttamente a Mariangela: "Di non prendersela a male se io ho fatto di tutto per cercarla in tutti questi anni. Avrei voluto che anche lei si preoccupasse come mi sono preoccupato io. Io la perdono lo stesso anche se in futuro, vedendo questa intervista, decidesse di non volermi vedere".