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Scomparso

Rosalba cerca i suoi genitori naturali

Data messa in onda:15/07/2009

Sul suo certificato di battesimo, officiato il 5 febbraio 1964 presso la Cappellania Ospedaliera dell’ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano, il suo nome è Rosalba Monica Zardo. Quando era nata in quello stesso ospedale il 2 febbraio del 1964, il nome segnato era Rosalba Verdetti. Rosalba ha un’infanzia abbastanza serena fino ai 7 anni, quando il padre adottivo muore. La madre adottiva, in quel  momento di grande fragilità per Rosalba, le rivela di non essere la madre biologica e che la sua adozione era stata fortemente voluta dal marito prematuramente scomparso. La donna decide di riaffidare la piccola Rosalba ad una struttura dove resterà fino alla maggiore età, lasciandole la possibilità di rientrare in casa, per brevi visite, quando avesse voluto.
La sua adozione fu probabilmente frutto di un accordo tra il padre adottivo e il medico di base della famiglia Zardo per adottare proprio lei. Secondo indiscrezioni i due si recarono a Milano, al Fatebenefratelli, già all’indomani della sua nascita (che forse fu l'1 e non il 2 febbraio 1964). Anche il battesimo celebrato solo tre giorni più tardi, con il nuovo cognome, da Verdetti a Zardo, sembrerebbe frettoloso. Nonostante questo, Rosalba arrivò in casa dei genitori adottivi, a Vicenza, solo 14 mesi dopo. Secondo la cugina di qualche anno più grande, una donna misteriosa ha fatto spesso visita alla famiglia Zardo, almeno fino a quando fu presente il padre. In almeno tre circostanze, una signora dai capelli castani corti, in tailleures chiari, arrivata in auto, era andata via dopo abbracci ed effusioni alla piccola Rosalba, con gli occhi pieni di lacrime. E poi ci sono le splendide bambole in porcellana che la bimba riceveva ad ogni Natale da un misterioso mittente: bambole bellissime e costose che Rosalba conserva ancora con estrema cura. Forse l’unico legame vero con quel pezzo mancante della sua vita sofferta.