"Non è solo il desiderio di colmare un vuoto che mi spinge a compiere questa ricerca, è soprattutto il desiderio di porre fine ad una storia che non ha tempo perché si perde in un passato oscuro e si perpetua in un presente senza certezze sulla sorte del mio genitore". Daniela, una ragazza di ventotto anni, vorrebbe ritrovare suo padre, Lorenzo, un uomo di origine sarda che oggi dovrebbe avere cinquantotto anni. Di lui gli è rimasta una fotografia in cui vennero ritratti insieme, papà e figlia, tenendosi per mano. Una gita a Fregene, uno dei pochi ricordi felici. Lorenzo faceva il muratore, ma aveva dovuto smettere di lavorare a seguito di alcuni incidenti. Lorenzo aveva il vizio dell'alcol: all'inizio, qualche bicchierino di troppo, poi la dipendenza. La situazione era precipitata con la nascita della figlia. Il delirio, le allucinazioni, la violenza. La convivenza, in famiglia, era diventata impossibile e pericolosa. Nel 1989 la moglie aveva deciso di lasciarlo, perché temeva per l'incolumità di Daniela. Da allora, di lui si è saputo solo che sei anni fa faceva il pastore nella campagna di Casalotti, alle porte di Roma. Poi, più nulla. Daniela cerca da tempo di rintracciarlo, finora senza alcun esito. "Credo di essere pronta ad affrontare anche un doloroso epilogo di questa vicenda - sono le sue parole -. Mio padre è un uomo debole, ed io voglio stargli vicino. Perché gli voglio bene".