Sesso:F
Età:29 (al momento della scomparsa)
Statura:160
Occhi:azzurri
Capelli:biondi
Segni particolari:nei sul viso e sulle spalle
Scomparso da:Pontecagnano Faiano (Salerno)
Data della scomparsa:06/03/2022
Data pubblicazione:14/09/2022
Marzia Capezzuti, 29 anni, vive a Pontecagnano Faiano (Salerno) presso la sorella del fidanzato, deceduto. I genitori, che da tempo non avevano più sue notizie, sono stati informati dai Carabinieri che la procura di Salerno ha aperto una indagine per omicidio e occultamento di cadavere a carico della donna che la ospitava e di altre quattro persone.
Che cosa succedeva a Marzia Capezzuti? “L’ultima volta a marzo era coperta di lividi…”, nuova testimonianza a “Chi l’ha visto?” sulla giovane donna scomparsa da Pontecagnano Faiano. "Quella è stata la casa del mio incubo perfetto": Parla la ex moglie del fidanzato di Marzia, fratello della donna che la ospitava, indagata per la sua scomparsa. "Se fossi rimasta forse avrei fatto la stessa fine, sarei stata annientata". La procura di Salerno indaga cinque persone per omicidio e occultamento di cadavere
"Ho fatto del bene a uno sfruttatore e pedofilo": La telefonata in cui Marzia rivelava al padre di essere stata truffata da qualcuno che pagava i debiti con la sua pensione. E’ scomparsa il 7 marzo, quando è stata vista l’ultima volta? “Probabilmente il giorno dopo non ha festeggiato il suo compleanno…”, ipotizza l’avvocato Nicodemo Gentile, presidente di Penelope, legale dei genitori.
Concluse ricerche nel bosco di San Benedetto a Pontecagnano Faiano. Impegnati dalla mattinata Carabinieri e Vigili del Fuoco: stavano cercando la giovane donna vista l’ultima volta la sera del 7 marzo? Massimo riserbo della procura di Salerno, che indaga per omicidio e occultamento di cadavere.
Fonti di “Chi l’ha visto?” dicono che il corpo in avanzato stato di decomposizione di una donna è stato ritrovato durante ricerche presso un casolare tra Pontecagnano Faiano e Montecorvino Pugliano. I Carabinieri presidiano l’area. Necessario il test Dna per l’identificazione. Riserbo della procura di Salerno, che indaga per omicidio e occultamento di cadavere sulla scomparsa di Marzia Capezzuti, vista l'ultima volta la sera del 7 marzo.
Arrestato Vito Vacchiano, il figlio della donna che ospitava Marzia Capezzuti. L’arresto eseguito dai Carabinieri a Pontecagnano Faiano per evasione dagli arresti domiciliari, commessa il 25 ottobre. L’uomo uscì di casa minacciando l’inviata di “Chi l’ha visto?”, che era andata a chiedergli un commento sul ritrovamento del corpo di una donna, dopo che i cani che aveva sciolto contro di lei non l’avevano spaventata. Per la scomparsa della giovane donna Vacchiano è indagato dalla procura di Salerno insieme ad altre cinque persone.
L’avvocato Francesco Rocciola, difensore di Vito Vacchiano, uno degli indagati per la scomparsa di Marzia Capezzuti, ha riferito a “L'Occhio di Salerno“ che il suo assistito è stato vittima di un pestaggio in carcere ad opera di una trentina di detenuti. Il legale avrebbe ricevuto mandato per procedere contro le persone che saranno individuate dalla Polizia Penitenziaria, che indaga sull’aggressione. Tre giorni fa al 21enne erano stati revocati gli arresti domiciliari, ordinati per un altro reato, dopo che il 25 ottobre era uscito di casa inveendo contro l’inviata di “Chi l’ha visto?”. Chiara Cazzaniga era andata a chiedergli un commento in seguito al ritrovamento del corpo di una donna, alla cui identificazione come quello della giovane scomparsa a marzo da Pontecagnano Faiano manca solo la conferma del Dna.
Tra gli oggetti analizzati nella casa degli indagati anche una pistola con delle cartucce. Era detenuta legalmente? Sequestrato anche il cellulare di una donna che avrebbe ricevuto una confidenza: “Stiamo portando un cadavere”.
“La cartuccia trovata nel casolare dov’era il corpo è come quelle sequestrate agli indagati”. La segnalazione di uno spettatore di “Chi l’ha visto?”. La procura di Salerno ha chiesto una proroga delle indagini sulla scomparsa della giovane donna da Pontecagnano Faiano, si attende la relazione medico legale.
Marzia Capezzuti: Oggi nuovo sopralluogo nel casolare di Montecorvino Pugliano dove è stato trovato il corpo della giovane donna scomparsa da Pontecagnano. Lo ha richiesto il perito nominato dal gip a novembre, Alessandro Santurro, primario di Medicina Legale del “Ruggi” di Salerno, che ha ancora circa due mesi di tempo per consegnare la relazione sulle possibili cause della morte.
Il gip ha rinviato al 9 maggio l'udienza per l'incidente probatorio. Il perito incaricato della relazione medico legale su tempi, cause e luogo della morte aveva chiesto una proroga di 30 giorni. La procura di Salerno indaga cinque persone della famiglia che la ospitava per omicidio e occultamento di cadavere.
Arrestati a Pontecagnano Faiano Barbara Vacchiano, il marito Damiano Noschese e il loro figlio quindicenne. Le accuse sono di omicidio e maltrattamenti. Ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP su richiesta della procura di Salerno. Comunicato del Procuratore della Repubblica Giuseppe Borrelli. "I provvedimenti scaturiscono dalle indagini condotte a seguito della scomparsa di Marzia Capezzuti, avvenuta nel mese di marzo 2022, da Pontecagnano Faiano". “I giudici emittenti hanno entrambiritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei tre indagati quanto all'omicidio della giovane Marzia Capezzuti”, rendono noto in un comunicato congiunto successivo lo stesso Giuseppe Borrelli e il procuratore per i minorenni, Patrizia Imperato. Per gli indagati maggiorenni il gip “ha ritenuto altresì sussistenti gravi indizi anche in ordine ai delitti di tortura, maltrattamenti, sequestro dipersona e indebito utilizzo di carte di pagamento”. Per il minore le accuse diomicidio ed occultamento di cadavere”. L’ipotesi degli inquirenti è che Marzia “divenutaun'ospite ‘indesiderata’, sarebbe stata sottoposta a maltrattamenti e torture per mero intento e spirito punitivi” e “soprattutto che gli indagati, dopo averprogressivamente isolata la ragazza, si sarebbero impossessati della suapensione d'invalidità INPS levandola mensilmente”. “L'insorgenza dell'astio nei confrontidella giovane, da parte del nucleo familiare Noschese Vacchiano si riconnetterebbe al decesso del fidanzato della Capezzuti, decesso del quale questa sarebbe stata ingiustamente incolpata”, ricostruiscono le procure sulla base delle varie testimonianze raccolte. Il conto a lei intestate, infatti, è “stato aperto presso l'ufficio postale di Pontecagnano nel settembre 2021 dai coniugi Vacchiano/Noschese, che avrebbero attinto ogni mese, fino al giugno 2022, dai fondi della Capezzuti prelevando, immediatamente dopo l'accredito, la pensione in due distinte tranches”. Per questo “gli indagati avrebbero sempre più progressivamente isolato la Capezzuti anche dai suoi stessi familiari: alla data della scomparsa, infatti, i genitori della ragazza erano ignari della permanenza della stessa presso il nucleo familiare Noschese - Vacchiano, essendo stato loro comunicato, nell'estate 2021, proprio dalla Vacchiano Mariabarbara, che Marzia si era allontanata da Pontecagnano insieme ad un fantomatico fidanzato”. A fare i prelievi, precisano le due procure, sarebbero stati solo Barbara Vacchiano e il marito, secondo le attività investigatigative dei Carabinieri di Salerno, con pedinamenti, intercettazioni e l'inserimento “di un alert sul sistema di videosorveglianza installato presso il solito ATM ove venivano eseguiti”. Per l’accusa, Marzia Capezzuti “sarebbestata portata via proprio dai tre indagati dalla casa di residenza, in piena notte”. Il ritrovamento del corpo il 25 ottobre, in un casolare abbandonato di Montecorvino Pugliano, è stato possible grazie a dichiarazioni acquisite durante leinvestigazioni. In una videochiamata su Instagram “tra il minore tratto inarresto e sua sorella” Annamaria “vi sarebbe stata una descrizione delle modalità dell'omicidio e del luogo in cui lo stesso sarebbe avvenuto”. L’identificazione, cui manca solo l’ufficialità del test Dna, sarebbe confermata da “accertamenti tecnici eseguiti su materiale biologico estrapolato da un dente rinvenuto sul pavimento in prossimità del cadavere”. Per i Carabinieri, inoltre vi ècoincidenza con l’impronta del palmo della mano sinistra.
ll figlio minorenne di Barbara Vacchiano e Damiano Noschese ha negato di aver detto alla sorella che avevano strangolato Marzia Capezzuti. La dichiarazione spontanea al gip nell'interrogatorio di garanzia di ieri, dopo che il ragazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato, come hanno fatto i genitori, accusati anche di tortura. Lo riferisce a “Chi l’ha visto?” l'avvocato Francesco Rocciola, in passato già difensore del minore per un’accusa di spaccio e per il concorso nel furto di uno scooter, aggiungendo che il quindicenne chiede continuamente di poter sentire la madre. Per gli inquirenti la confessione dell’omicidio, “l’abbiamo soffocata”, è in una videochiamata sui social, recuperata senza audio, della quale esperti hanno interpretato il labiale e i gesti.
Marzia Capezzuti: “Legame morboso con la madre", il legale del minorenne accusato di omicidio, avvocato Francesco Rocciola, ha chiesto la sua scarcerazione. “Lei poteva essere salvata, deve avere giustizia”, ha detto a “Chi l’ha visto?” la sorella Annamaria, che riferì alla procura di Salerno la sua confessione.
Dopo le minacce del fratello arrestato insieme ai genitori, la pm della procura di Salerno ha chiesto di sentire in incidente probatorio la figlia di Barbara Vacchiano. Andata via dalla casa un anno prima, pur temendo la madre, Annamaria aveva tentato di salvare la giovane donna e poi raccolto la confessione dell’omicidio, parlandone agli inquirenti.
Annamaria Vacchiano, fortemente emozionata, si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’incidente probatorio sulle torture subite dalla giovane scomparsa quando era ospite della madre Barbara, in carcere con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. La donna era presente in aula con il marito e il figlio minorenne, arrestati insieme a lei.
Stupefacenti e cellulari introdotti in carcere: La procura di Salerno ha emesso 53 misure cautelari nei confronti di persone indagate a vario titolo. Agli arresti domiciliari anche Annamaria Vacchiano, che aveva tentato di salvare Marzia Capezzuti e poi raccolto la confessione dell’omicidio, parlandone agli inquirenti. In seguito si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’incidente probatorio per confermare le sue dichiarazioni sulle torture subite dalla giovane donna scomparsa quando era ospite della madre a Pontecagnano Faiano.