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Morte di Daniele Franceschi in Francia: condannati il medico del carcere e un'infermiera

Viareggio, 29/10/2014 - Il tribunale di Grasse (Francia) ha condannato ad un anno di reclusione, pena sospesa, nonché ad un anno d'interdizione dalla professione il medico che assistette Daniele Franceschi, 33 anni di Viareggio (Lucca), morto il 25 agosto 2010 mentre era detenuto nel carcere della città francese. Condannata anche una delle due infermiere, sempre a un anno di reclusione con pena sospesa e a un anno d'interdizione dalla professione. L'accusa, per entrambi, da parte del pubblico ministero Parvine Derivery è di omicidio involontario, cioè omicidio colposo. Secondo quanto emerso i sanitari non si accorsero - nonostante i lamenti per delle fitte al torace e un netto peggioramento delle condizioni fisiche nel giro di poche ore - il 25 agosto 2010 che Daniele Franceschi stava morendo per un infarto. Tra le circostanze dell'accusa, il medico non fece ripetere adeguatamente nella giornata gli esami degli enzimi, uno degli indici che possono rivelare l'infarto. Inoltre, l'infermiera condannata - che fu presente in carcere dalla mattina fino alle 16 del 25 agosto 2010 - non dette seguito alle guardie penitenziarie che la avvisavano dei malori di Franceschi in cella e peraltro fu lei la mattina ad effettuare l'elettrocardiogramma, assistendo il medico nella visita al detenuto. Daniele Franceschi morì verso le cinque del pomeriggio. “Nessuno mi restituirà Daniele" ma adesso “è arrivata una sentenza che ha riconosciuto le responsabilità di chi avrebbe dovuto fare e non ha fatto nulla per salvare la vita al mio Daniele”, ha commentato Cira Antignano, la madre di Franceschi.